Progetto di stato passivo: proposta del curatoreInquadramentoLa riforma realizzata con il d.lgs. n. 5/2006 ha profondamente innovato la procedura di accertamento del passivo, anche nella fase inerente alla formazione del progetto di stato passivo da parte del curatore. Oggi infatti, è previsto dalla legge un potere-dovere di intervento del curatore nella formazione dello stato passivo ben più esteso e penetrante rispetto a quello contemplato dalla previgente normativa. In particolare, previo esame delle domande, deve formulare motivate conclusioni per ognuna di esse; può inoltre eccepire i fatti estintivi, modificativi o impeditivi del diritto azionato nonché la eventuale inefficacia del titolo posto a base del preteso credito o del relativo diritto di prelazione. È in questa fase dunque, che il curatore deve sollevare tutte le sue eccezioni, compresa quella di eventuale revocabilità del dedotto credito o della prelazione che lo assiste (c. d. revoca breve). Comunque, le conclusioni del curatore sulle domande potranno essere nel senso della inammissibilità (anche per le carenze contenutistiche di cui all'art. 93, comma 4, primo periodo, l.fall.), della reiezione nel merito, dell'accoglimento parziale o dell'accoglimento pieno. FormulaTRIBUNALE DI ... Fallimento: n ... / ... di ... Giudice delegato: Dott.... Curatore: Dott. .../ Avv. ... Udienza esame stato passivo:... Proposta del curatore[decreto ingiuntivo inopponibile, ma credito provato con altra documentazione] Il curatore, all'esito dell'esame della documentazione prodotta dall'istante - compreso il decreto ingiuntivo tuttavia sfornito di attestazione di definitiva esecutività ex art. 647 c.p.c. e quindi inopponibile alla massa - nonché della contabilità sociale, considerata regolarmente tenuta, propone l'ammissione del credito allo stato passivo nella misura di euro ..., in via ... (indicare se prelatizia o chirografaria) Proposta del curatore [interessi moratori ex d.lgs. n. 231/2001] In ragione dell'inapplicabilità delle disposizioni del d.lgs. n. 231/2002 ai crediti azionati nei confronti di debitori ammessi a procedure concorsuali, il curatore considera necessaria la rideterminazione della misura degli interessi da ammettere al passivo, limitandola a quella legale. Proposta del curatore [crediti del professionista per accessori di legge] Il curatore propone l'esclusione del privilegio per tutte le voci di credito accessorie rispetto a quella da remunerazione della prestazione di lavoro, in ragione della loro diversa natura giuridica rispetto a tale credito ed in assenza di specifiche disposizioni di legge che dispongano in senso opposto, compresa tra tali voci di credito, quella per contributo previdenziale. Proposta del curatore [crediti per spese di insinuazione al passivo] Il curatore propone l'esclusione del preteso credito da spese per compenso del legale che ha predisposto la domanda di insinuazione al passivo, stante la non obbligatorietà del patrocinio nella fase sommaria di ammissione al passivo e la cristallizzazione dei crediti del fallito ex art. 52 l. fall. Proposta del curatore [eccezione di anatocismo] Il curatore ritiene necessario il ricalcolo degli interessi passivi addebitati sul/i rapporto/i di conto corrente, evitando qualsiasi capitalizzazione periodica siccome contemplata in clausola nulla per violazione di norma imperativa di legge. Proposta del curatore [credito concessionario] Il Curatore ha effettuato la verifica del credito mediante accertamento dell'esistenza del ruolo d'imposta, dell'iscrizione a ruolo del tributo, dell'avvenuta notifica della cartella di pagamento, della riconducibilità di detti atti a presupposti verificatisi prima della declaratoria di fallimento e dell'eventuale privilegio spettante (essendo invece demandate agli organi della giurisdizione tributaria le verifiche ulteriori riguardanti il presupposto impositivo ed eventuali fatti estintivi delle pretese, quali l'intero decorso del termine di prescrizione). All'esito dell'anzidetto esame, è emerso quanto segue: — quanto alla cartella n. ...: risulta correttamente/non correttamente invocato il privilegio ed il relativo grado. Si propone pertanto ... — quanto alla cartella n. ...: la cartella risulta impugnata e il ricorso tributario risulta pendente innanzi la Commissione Tributaria Provinciale di ...; si propone pertanto l'ammissione con riserva; — quanto alla cartella n ...: la cartella risulta emessa per effetto dell'iscrizione a ruolo di tributi dedotti in avviso di accertamento per il quale risulta pendente ricorso innanzi la Commissione Tributaria Provinciale di ...; si propone pertanto l'ammissione con riserva; — quanto alla cartella n. ...: l'istante ha fornito prova della notifica della cartella di pagamento e risulta assolto l'onere probatorio circa l'esistenza del credito; risulta correttamente/non correttamente invocato il privilegio ed il relativo grado. Si propone pertanto ... Proposta del curatore [eccezione di compensazione] Il curatore solleva eccezione di compensazione fino a concorrenza dell'importo di Euro ... in conto del maggior credito di Euro ... dedotto e provato per an e quantum dall'istante, con conseguente proposta di ammissione al passivo del residuo credito pari ad Euro ..., in via ... (indicare se prelatizia o chirografaria) CommentoLe nuove prerogative attribuite al curatore fallimentare dal d.lgs. n. 5/2006 in sede di accertamento del passivo, avvicinano la sua figura a quella della parte processuale, siccome protagonista di vero e proprio contraddittorio con l'istante, anche mediante proposizione di eccezioni in senso stretto. Resta però, in senso opposto, il dato insormontabile della sua terzietà rispetto ai rapporti negoziali oggetto di contraddittorio - che infatti riguardano il fallito - con conseguente esigenza di verifica della effettiva entità della massa passiva da soddisfare in c. d. moneta fallimentare. In altri termini, il curatore non è controinteressato all'accoglimento della pretesa dell'istante, ma solo accertatore del suo più o meno elevato livello di accoglibilità, ferma restando la decisione sul punto esclusivamente da parte del giudice delegato. L'assenza di qualsiasi previsione legale circa eventuali conseguenze della inosservanza del termine legale di deposito del progetto di stato passivo (fino a quindici giorni prima della udienza di verifica), fa propendere per la sua natura ordinatoria; ma l'eventuale tardività del deposito potrà essere ragione di differimento della udienza di esame dello stato passivo, così da evitarsi ai creditori la compressione del termine a loro disposizione (fino a cinque giorni prima della medesima udienza) per valutazione delle conclusioni del curatore, presentazione di osservazioni scritte e produzione di ulteriori documenti; termine quest'ultimo, comunque parimenti ordinatorio secondo ripetuta interpretazione. |