Ricorso per revocazione ex art. 98 l.fall.

Gianfranco Di Marzio
Maria Grazia Sirna

Inquadramento

Gli istituti dell'opposizione, dell'impugnazione e della revocazione condividono la natura di mezzo di censura del decreto che ha reso esecutivo lo stato passivo, nonché la collocazione sistematica nell'art. 98 l.fall., ed infine la disciplina processuale, per tutti e tre compresa nell'unico iter previsto dall'art. 99 l.fall.

Differiscono tra loro invece, per il contenuto della censura proposta oltre che per la tipologia delle parti tra le quali dovrà essere instaurato il contraddittorio.

Il procedimento di revocazione, cioè il mezzo di censura che ora interessa, può essere avviato dal curatore, dal creditore o dal titolare di diritti su beni mobili o immobili per la censura di un provvedimento di accoglimento o rigetto di istanza di ammissione al passivo, allorquando non siano più spendibili, per intero decorso dei termini, i rimedi dell'opposizione e dell'impugnazione.

In particolare, potrà essere chiesta la revoca del predetto provvedimento ove venga scoperto che esso sia frutto di falsità, dolo, errore essenziale di fatto o mancata conoscenza di documenti decisivi non prodotti tempestivamente per causa non imputabile.

Legittimato passivo dell'azione è il creditore concorrente, nel caso di domanda accolta ed invece il curatore, in quello di domanda respinta; il curatore è parte anche nel primo procedimento.

Posto che non vi è previsione legale di termine finale per l'avvio del giudizio di cui trattasi, pare doversi ritenere che il limite temporale sia quello della chiusura della procedura concorsuale di fallimento.

Formula

TRIBUNALE DI ...

RICORSO PER REVOCAZIONE EX ARTT. 98, COMMA 4 E 99 L.FALL.

..., rappresentato e difeso dall'Avv. ..., PEC ..., con studio in ..., presso il cui indirizzo - anche PEC - elegge domicilio, giusta procura in calce al presente atto

AVVERSO

il decreto del Giudice delegato emesso in data ..., depositato il ...e comunicato il ..., che si allega in copia autentica (all. ...), con il quale è stato dichiarato esecutivo lo stato passivo del Fallimento della Società ___

CONTRO

... (indicare generalità del creditore, la cui ammissione al passivo è censurata)

E NEI CONFRONTI DEL

Curatore del Fallimento n. .../ ... della Società ..., con studio in ..., via ..., n. ...

PREMESSA IN FATTO

Con sentenza n. ... del ..., il Tribunale ha dichiarato il fallimento della Società ..., nominando Giudice delegato il Dott. ...e curatore il Dott. (o l'Avv.) ... (all. ...).

Il ricorrente è creditore ammesso al passivo del Fallimento predetto per Euro ...in via chirografaria, come da copia dello stato passivo dichiarato esecutivo in data ... e che si allega (all. ...).

Dal medesimo documento risulta altresì ammesso al passivo il credito di Euro ... in via chirografaria, del Sig. ...(all. ...).

In particolare tale credito è stato ritenuto provato dal Giudice delegato sulla base della seguente motivazione:“ ...”.

Sono ormai decorsi i termini per la proposizione dell'impugnazione ex art. 98, comma 3, l.fall., atteso che ..., pertanto è ammissibile la presente domanda di revocazione.

Detta ammissione al passivo è erronea ed ingiusta, pertanto da revocarsi, per i seguenti

MOTIVI

...(indicazione dei motivi di revoca inerenti a falsità e/o dolo e/o errore essenziale di fatto e/o mancata conoscenza di documenti decisivi non prodotti tempestivamente per causa non imputabile)

Tutto ciò premesso, il Sig. ..., come in epigrafe rappresentato, difeso ed elettivamente domiciliato,

CHIEDE

che l'Ill.mo Tribunale di ..., svolti gli adempimenti di rito, respinta ogni contraria istanza ed eccezione, accolga le seguenti

CONCLUSIONI

revocare in parte qua il decreto del Giudice delegato del Tribunale di ..., emesso in data ..., depositato il ... e comunicato in data ..., disponendo l'esclusione, dallo stato passivo del Fallimento n .../ ... di ..., del credito vantato dal sig. ..., per euro _____, in via chirografaria.

In via istruttoria, chiede l'acquisizione del fascicolo relativo all'ammissione al passivo oggetto di revoca nonché l'ammissione dei seguenti mezzi di prova: 1) ...; 2) ...; 3) ...

Con vittoria di spese e competenze di giudizio.

Si dichiara che il valore del presente procedimento è di Euro ... e che il contributo unificato è dovuto nella misura di Euro ...

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

(allegare copia conforme all'originale del decreto impugnato nonché i documenti richiamati nell'atto)

PROCURA ALLE LITI

Commento

Come detto, l'assenza di previsione legale circa il termine finale per l'introduzione del giudizio di revocazione, fa propendere per l'opinione secondo cui tale processo possa sempre essere avviato fin quando la procedura fallimentare prosegua.

Pare ora di rilievo la diversa ma collegata questione della sopravvivenza o meno dell'iter processuale di cui trattasi alla eventuale chiusura del fallimento.

Tale questione è sorta in seguito all'abrogazione dell'ultimo comma dell'art. 102 l.fall., ad opera dell'art. 87 d.lgs. n. 5/2006, mediante sostituzione dell'intero articolo.

Infatti, la norma venuta meno stabiliva chiaramente la prosecuzione del giudizio oltre la chiusura della procedura concorsuale. Tuttavia non sembra che la sua eliminazione sia espressione della volontà del legislatore di regolare in senso opposto la fattispecie, quanto piuttosto frutto di ritenuta esigenza di unificazione della disciplina processuale dei giudizi di gravame avverso il decreto di esecutività dello stato passivo, che a sua volta ha trovato compiuto esito nel novellato art. 99 l.fall.

La plausibilità di tale interpretazione sembra confermata dalla nuova previsione dell'art. 113, comma 1, n. 4 l.fall., inserita dall'art. 102 d.lgs. n. 5/2006, secondo cui in sede di ripartizioni parziali dell'attivo fallimentare devono accantonarsi “le quote assegnate ai creditori nei cui confronti sono stati proposti i giudizi di impugnazione e di revocazione”; pur essendovi opposta opinione nel senso dell'improseguibilità del giudizio di revocazione in seguito alla chiusura del fallimento, in ragione del disposto dell'art. 120, comma 2, l.fall. che preclude la prosecuzione dei giudizi “per l'esercizio di diritti derivanti dal fallimento”; tale opinione infatti, non sembra tener debito conto del dato normativo secondo cui l'improseguibilità inerisce espressamente soltanto alle “azioni esperite dal curatore”, con verosimile conseguenza di inapplicabilità del disposto quanto meno alle domande di revocazione proposte dal creditore o dal titolare di diritti su beni mobili o immobili.

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