Atto integrativo del programma di liquidazione

Giuseppina Ivone

Inquadramento

Per sopravvenute esigenze il curatore può predisporre un supplemento del programma di liquidazione (art. 104 ter, comma 5). In realtà in alcuni casi, come in quello delle vendite, il curatore deve procedere necessariamente secondo la modalità del supplemento del programma: soltanto in sede di approvazione del programma, infatti, è previsto un controllo sulle decisioni assunte dal curatore, che altrimenti proprio su un delicato aspetto gestorio si determinerebbe autonomamente, assumendo per intero il governo della procedura (cfr. art. 107, comma 1).

Formula

TRIBUNALE DI ...SEZ. FALL.

Giudice delegato ...

Curatore ...

ATTO INTEGRATIVO DEL PROGRAMMA DI LIQUIDAZIONE EX ART. 104-TER L. FALL.

INDICE

1. Premessa

2. L'attivo fallimentare oggetto del presente atto integrativo

3. Le azioni revocatorie da avviare ed il loro possibile esito

4. Sull'azione di responsabilità per abuso di direzione e coordinamento ex art. 2497 c.c. e ex artt. 146 e 2393 c.c. nei confronti dell'aministratore unico.

1. PREMESSA

Nel programma di liquidazione approvato in data ... dal Comitato dei creditori ex art. 104 ter l.fall. e avente ad oggetto la liquidazione del complesso immobiliare ... si è evidenziata la complessità giuridica della gestione del fallimento in oggetto: di cui ci si rende conto solo se si considera che l'impresa fallita è inserita in un gruppo di imprese quasi tutte dichiarate fallite.

In questa ottica, è stato conferito incarico ad un collegio di periti per una attenta e puntuale ricognizione della situazione patrimoniale della società fallita. Tale incarico era finalizzato alla precisa ricostruzione dei rapporti obbligatori intercorrenti tra la società all'interno del gruppo di cui è parte; alla individuazione delle destinazioni finali delle ingenti somme sottratte alla impresa poi fallite e dunque ai creditori concorsuali; alla individuazione di diversi profili di responsabilità civile di terzi, anche in concorso e/o in solido con gli amministratori, soci o chiunque abbia comunque tratto vantaggio a scapito delle società fallite e/o della massa dei creditori (a titolo ad esempio responsabilità per abuso di direzione e coordinamento, abusiva concessione di credito).

Agli stessi periti, è stato chiesto di verificare se nell'ambito dei rapporti intercorsi tra la Società ...e le banche siano state effettuate rimesse che abbiano ridotto in maniera consistente e durevole l'esposizione debitoria della società fallita nei confronti della banca, ovvero comunque operazioni revocabili anche ai sensi dell'art. 2901 c.c. e 66 l.fall.

Alla luce delle nuove acquisizioni, anche documentali, e della perizia depositata dai consulenti si deposita atto integrativo del programma di liquidazione.

2. L'ATTIVO FALLIMENTARE OGGETTO DEL PRESENTE ATTO INTEGRATIVO

2.1. La cessione del complesso immobiliare ...

Come già rappresentato nel programma di liquidazione, alla data di dichiarazione del fallimento non esisteva alcuna azienda intesa come complesso di beni organizzati per l'esercizio dell'attività di impresa, integrante la fattispecie dell'art. 2555 c.c. La Società - che non aveva dipendenti né contratti in corso di esecuzione - risultava invero inattiva.

Nella immediatezza della dichiarazione di fallimento è stato predisposto subito il programma di liquidazione avente ad oggetto la cessione dell'immobile secondo le procedure previste dagli artt. 107 e 108 l.fall.

In data ...l'immobile è stato ceduto alla Società ...come da informativa depositata agli atti della procedura.

2.2. L'attivo residuo del Fallimento

A seguito del trasferimento del complesso immobiliare, il patrimonio della Società ... è così composto:

a) una partecipazione nella misura del 16% al capitale sociale della ...;

b) crediti verso terzi

Circa la partecipazione si intende ...

[illustrare le modalità di cessione della partecipazione].

Quanto ai crediti verso terzi si tratta di crediti

[descrivere tipologia e anzianità dei crediti]

In questo contesto si intende conferire incarico ad un società specializzata che, previa valutazione circa la solvibilità dei debitori, ne gestisca il recupero. A tal fine la curatela ha acquisito le offerte sotto indicate da parte di primarie società specializzate nel settore recupero crediti

[descrivere le offerte]

Alla luce dei contenuti delle offerte si propone in questa sede di affidare l'incarico alla Società ...

3. LE AZIONI REVOCATORIE DA AVVIARE ED IL LORO POSSIBILE ESITO

L'art. 104 ter, lett. c) l.fall. stabilisce, circa il contenuto necessario del programma di liquidazione, che quest'ultimo debba indicare “le azioni risarcitorie, recuperatorie o revocatorie da esercitare ed il loro possibile esito”.

Il rilievo dell'informazione è evidente: al positivo esito di tali azioni e delle corrispondenti procedure esecutive conseguirebbe, infatti, un incremento dell'attivo fallimentare da ripartire tra i creditori.

All'opposto, la reiezione delle eventuali pretese dedotte in giudizio avrebbe l'effetto sicuro di un inutile prolungamento della procedura concorsuale e quello probabile della statuizione di condanna della curatela fallimentare alla rifusione delle spese di lite alle controparti convenute in giudizio.

Le ragioni che precedono evidenziano poi la ratio sottesa alla successiva norma secondo cui il curatore fallimentare deve altresì prodursi nella previsione circa il possibile esito del contenzioso considerato: soltanto le azioni presumibilmente vittoriose ed utili all'incremento della liquidità oggetto di riparto fallimentare saranno convenientemente esperibili.

Naturalmente la rappresentazione delle azioni giudiziarie possibili implica la descrizione del contesto di riferimento.

Nel caso, dall' analisi da me condotta sulla base delle conclusioni dei consulenti e della documentazione esaminata, è emersa la sussistenza dei presupposti di fattispecie per avviare un'azione per la revoca ai sensi dell'art. 2901 c.c. e 66 l.fall. dell'atto di disposizione ...[descrivere l'atto revocabile].

Quanto all'atto di disposizione è nel caso rappresentato dall'atto del ...stipulato in data ...; tale atto di disposizione ha gravemente pregiudicato la garanzia patrimoniale dei creditori della società in bonis in ragione della modifica qualitativa del patrimonio del debitore avvenuta con la conversione in denaro di complesso immobiliare di valore, con conseguito aumento della difficoltà nel recupero del credito, ostacolato dalla ben più agevole negoziabilità dei beni pervenuti in seguito allo scambio (cfr. Cass. n. 10216/2009; Cass. n. 26331/2008; Cass. n. 16986/2007; Cass. n. 15257/2004).

Quanto alla esistenza di crediti precedenti all'atto dispositivo pregiudizievole, questa è documentalmente provata dallo stato passivo di ...che - al netto delle insinuazioni ultratardive e delle opposizioni - ha accertato debiti per euro ...in privilegio, Euro ...ammessi in chirografo ed Euro ____di istanze escluse.

Tra i crediti ammessi in sede fallimentare, già sorti al momento dell'atto dispositivo, basti richiamare in questa sede:

— il credito esposto da ...nella domanda di ammissione al passivo rubricato con il n ______per Euro ____;

— il credito esposto da ...per Euro ____;

Sulla base delle considerazioni formulate, sussistono tutti i presupposti per pervenire agevolmente alla dichiarazione di inefficacia dell'atto sopra descritto.

4. AZIONE DI RESPONSABILITÀ PER ABUSO DI DIREZIONE E COORDINAMENTO EX ART. 2497 C.C. ED EX ART. 146 L.FALL. E 2497 C.C. NEI CONFRONTI DELL'AMMINISTRATORE UNICO. RINVIO

4.1. Il contesto entro il quale si inquadra la responsabilità.

Appare opportuno riferire del contesto entro cui si inquadra l'azione di responsabilità [descrivere]

4.2. Sugli atti di mala gestio dell'amministratore e sulla violazione dei principi di corretta gestione societaria da parte della controllante.

[descrivere gli atti di mala gestio]

Dai fatti sopra descritti e dalla documentazione acquisita emergono gravi profili di responsabilità in capo all'amministratore della Società per le seguenti ragioni ...

Il Curatore ...

Commento

Il programma di liquidazione ha portata prospettiva: proprio in quanto programma serve a pianificare un attività futura.

Lo svolgersi di quella stessa attività e di tutte le operazioni in cui consiste la procedura fallimentare, possono determinare l'evidenza di nuovi atti, liquidatori o recuperatori, da porre in essere nell'interesse dei creditori. In questi casi, il curatore deve svolgere un supplemento di pianificazione della propria attività, integrando il programma di liquidazione già redatto con un ulteriore programma avente ad oggetto proprio le nuove attività che il curatore vorrebbe porre in essere.

Nella formula è ben evidenziato il presupposto dell'atto di integrazione: ossia la emersione di nuovi elementi di conoscenza sull'attivo fallimentare e quindi il delinearsi di nuove prospettive sia di recupero che di liquidazione.

La formula esemplifica il caso dell'azione revocatoria in ambito fallimentare e dell'azione di recupero crediti, proponendone una esemplificazione in realtà fruibile dal professionista anche per la redazione di atti diversi, ma consimili: come la richiesta di autorizzazione al giudice delegato di porre in essere una azione legale.

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