Programma di liquidazione ex art. 104-ter l.fall.InquadramentoIl programma di liquidazione costituisce l'atto di pianificazione e di indirizzo rispetto alle modalità e ai termini dettati per la realizzazione dell'attivo fallimentare. Nell'ambito dell'esercizio provvisorio dell'impresa del fallito, prevede la norma che entro 60 gg. dalla redazione dell'inventario e, comunque, non oltre 180 gg. dalla sentenza dichiarativa di fallimento, il curatore predisponga un programma di liquidazione che deve essere sottoposto all'approvazione del comitato dei creditori. Il mancato rispetto del termine di 180 gg. senza giustificato motivo costituisce giusta causa di revoca del curatore. Il programma di liquidazione deve specificare alcuni elementi: l'opportunità di disporre l'esercizio provvisorio dell'impresa o di singoli rami dell'azienda ovvero l'opportunità di autorizzare l'affitto dell'azienda, o di rami, a terzi; la sussistenza di proposte di concordato e il loro contenuto; le azioni risarcitorie, recuperatorie o revocatorie da esercitare e il loro possibile esito; le possibilità di cessione unitaria dell'azienda, di singoli rami di essa, di beni o di rapporti giuridici individuabili in blocco; le condizioni di vendita dei singoli cespiti; il termine entro cui sarà completata la liquidazione dell'attivo fallimentare. A questo contenuto obbligatorio previsto dalla norma si aggiunge un contenuto meramente eventuale che consiste nella specificazione delle esigenze avute presenti nelle scelte effettuate per la risoluzione positiva della procedura concorsuale. Il curatore può essere autorizzato dal giudice delegato all'affidamento ad altri professionisti o società specializzate di alcune incombenze della procedura di liquidazione dell'attivo e il comitato dei creditori può proporre al curatore stesso modifiche al programma già presentato. Il Comitato dei creditori ha, quindi, un ruolo determinante atteso che lo stesso può certamente rifiutare sic et simpliciter l'approvazione del programma, ma può anche indicare modifiche allo stesso nei limiti della mera opportunità. Ci si domanda se il curatore possa o meno proporre reclamo ex art. 36 l.fall. contro il rifiuto del Comitato ma, stante la natura del reclamo in parola che è limitato ai vizi di legittimità, sembrerebbe preferibile ritenere che la norma applicabile sia quella della sostituzione del curatore qualora non si riesca a trovare un ragionevole punto di accordo. In ogni caso al Comitato dei creditori spetta la approvazione totale del programma senza necessità di intervento del giudice delegato al quale il programma stesso viene semplicemente trasmesso dopo la sua approvazione (in tal senso Trib. Roma 28 aprile 2009) pur se allo stesso giudice delegato la norma lascia comunque l'importante potere di autorizzare gli atti di liquidazione qualora ritenuti conformi al programma di liquidazione, sicché, possono senz'altro residuare dubbi sulla marginalità del ruolo del giudice delegato rispetto all'approvazione dello stesso. In ogni caso, per esigenze sopravvenute, il curatore può presentare, con le stesse modalità, un supplemento del piano di liquidazione. Prima della approvazione del programma il curatore può procedere alla liquidazione di beni, previa autorizzazione del giudice delegato, sentito il comitato dei creditori ove già nominato, ma solo allorché dal ritardo possa derivare pregiudizio all'interesse dei creditori. Il supplemento del programma di liquidazione può servire qualora emergano nuove necessità prima non prevedibili o comunque non considerate nel programma di liquidazione di prima stesura. Il programma approvato deve essere comunicato al giudice delegato che autorizza l'esecuzione dei relativi atti. L'eventuale mancato rispetto dei termini indicati nel programma di liquidazione senza l'esistenza di un giustificato motivo comporta la possibilità di revoca del curatore per giusta causa, così come, in presenza di somme disponibili per la ripartizione, comporta revoca del curatore per giusta causa il mancato rispetto dell'art. 110, comma 1, l.fall. Al giudice delegato, in sede di autorizzazione dei singoli atti esecutivi contenuti nel programma di liquidazione approvato dal comitato dei creditori, non spetta entrare nel merito delle scelte operate dal curatore, dovendo esercitare il proprio potere di controllo con riferimento alla c.d. regolarità formale ed alla c.d. legittimità sostanziale. Il giudice delegato, nell'autorizzare i singoli atti esecutivi contenuti nel programma di liquidazione approvato dal comitato dei creditori, deve apprezzare la regolarità delle valutazioni svolte dal curatore, consistente nel rispetto dei canoni di sufficiente informazione, di non manifesta irragionevolezza e di sufficienza della motivazione. Il giudice delegato può negare l'autorizzazione all'instaurazione di azioni revocatorie indicate nel programma di liquidazione approvato dal comitato dei creditori, qualora dal piano risulti che il curatore non abbia in alcun modo valutato il rapporto tra costi, rischi e benefici delle stesse. Il curatore, nel redigere il proprio programma di liquidazione, per quanto attiene all'esperimento delle azioni revocatorie, deve valutare la loro convenienza sotto il profilo della presumibile fondatezza, della solvibilità della controparte e del loro valore in rapporti ai costi (in giur. si veda Trib. La Spezia 31 maggio 2010). FormulaTRIBUNALE DI ... PROGRAMMA DI LIQUIDAZIONE EX ART. 104TER l.fall, COME MODIFICATO DAL D.LGS. N. 5/2006 Indice I Il programma di liquidazione. Premessa di metodo II Le attività di inventario. III L'attivo fallimentare IV. Possibilità di cessione unitaria dell'azienda, di singoli rami o di beni in blocco V. La vendita dei beni immobili a) Oggetto della vendita b) Regolamento della procedura competitiva c) Gli adempimenti pubblicitari VI La vendita dei beni mobili. VII. Le azioni recuperatorie VIII. Le azioni di risarcimento danni. IX. L'azione di responsabilità nei confronti di amministratori e sindaci X. I professionisti incaricati XI. Le disponibilità liquide XII. Il parere del comitato dei creditori *** I. IL PROGRAMMA DI LIQUIDAZIONE. PREMESSA DI METODO Dopo una breve analisi della società fallita e del contesto in cui è maturato il fallimento, si darà conto delle emergenze inerenti le compiute attività di inventario e delle indagini patrimoniali poste in essere dal curatore; si esporrà quindi la descrizione e stima dei beni che compongono l'attivo patrimoniale e si darà infine conto delle azioni giudiziali già esperite ovvero esperibili dalla procedura. Infine si passerà ad individuare l'ipotesi di procedura competitiva nel rispetto dell'art. 107 l.fall. II. LE ATTIVITÀ DI INVENTARIO Le operazioni di inventario hanno avuto inizio in data... mediante accesso, con l'assistenza del cancelliere, presso la sede legale della società fallita in ___. Nel corso del verbale sono stati acquisiti i seguenti beni: [descrizione]. Successivamente, appreso dell'esistenza di una sede amministrativa in ..., via previa nomina di un cancelliere in loco, mi sono recata presso detti locali effettuando diversi accessi. Il verbale di inventario completo della descrizione delle attrezzature e dei valori è stato quindi chiuso dal cancelliere di ____ in data ____. Operazioni di inventario sono state effettuate inoltre presso le sedi operative di ... nei mesi successivi, come da verbali già in atti. Per consentire una più agevole lettura delle risultanze degli inventari fino ad oggi compiuti si ritiene utile fornire d'appresso prospetti riepilogativi dei beni mobili acquisiti III. L'ATTIVO FALLIMENTARE Sulla scorta della contabilità consegnata dall'amministratore unico, opportunamente integrata con le ricerche da me condotte e a seguito delle conclusioni delle operazioni di inventario sopra descritte, l'attivo fallimentare è così composto A. Immobili Descrizione Luogo Stima Le stime degli immobili risultano dalle perizie redatte da ... depositate in data ...........presso la cancelleria ed acquisite agli atti del fascicolo fallimentare B. Mobili Descrizione Luogo Stima 1. Attrezzature e apparecchiature 2. Automezzi 3. Mobili e arredi per ufficio La stima di detti beni risulta dalle perizie redatte da ...depositate in data ____presso la cancelleria ed acquisite agli atti del fascicolo fallimentare. Con riferimento agli autoveicoli, ho già provveduto alla vendita dei medesimi per evitare pregiudizi alla massa dei creditori, considerata la possibilità di furto degli stessi e la necessità di evitare spese di assicurazione e bollo, giusta autorizzazione del giudice delegato ex art. 104-ter l.fall. per un valore complessivo di euro .... C. Immobilizzazioni finanziarie Descrizione Valore nominale Valore presunto realizzo 1.Partecipazioni Società Alfa 2. Titoli obbligazionari L'attivo del Fallimento, sulla base dei dati esposti, è quindi stimato prudentemente in euro.... IV. POSSIBILITÀ DI CESSIONE UNITARIA DELL'AZIENDA, DI SINGOLI RAMI O DI BENI IN BLOCCO [descrivere] V. LA VENDITA DEGLI IMMOBILI a) Oggetto della vendita La vendita ha ad oggetto [descrizione degli immobili] b) Regolamento della procedura competitiva Quanto alle modalità di svolgimento della procedura competitiva attraverso la quale si intende procedere alla vendita degli immobili sopra descritti, queste sono analiticamente descritte nel disciplinare di gara che si allega, unitamente all'avviso, come parte integrante del presente programma. Circa le modalità della procedura competitiva, il Regolamento relativo a ciascun lotto prevede: a) l'espletamento della procedura di vendita dei singoli lotti mediante aste che si terranno avanti al notaio incaricato, il giorno ...; b) la presentazione di offerte segrete per l' acquisto dei singoli beni immobili (“offerte segrete di acquisto per i singoli lotti”); c) tempi e modalità per la presentazione delle offerte segrete; d) tempi e modalità per effettuare la due diligence sulla documentazione di gara e per accedere presso i siti; e) versamento di una cauzione in favore del “Fallimento “ per un importo pari al 10% (diecipercento) del prezzo base d'asta di acquisto; f) modalità di pagamento del prezzo e stipula dell'atto di compravendita. c) Gli adempimenti pubblicitari La pubblicità dei termini e delle condizioni per partecipare alla procedura competitiva è assicurata dalla pubblicazione di un avviso di vendita per due volte su un quotidiano a tiratura nazionale “nome del quotidiano” e per due volte su quotidiano locale: [nome] per l'immobile sito ..., [nome] per l'immobile sito ____. Dalla data dell'ultima pubblicazione dell'avviso di vendita sui quotidiani alla data dell'asta dovranno intercorrere almeno quindici giorni periodo nel quale sarà garantito ai potenziali interessati di effettuare una completa due diligence della documentazione, nonché di concordare con la procedura l'accesso in loco. L'avviso di vendita sarà altresì pubblicato sul sito internet nei quindici giorni che precedono la data dell'asta. Inoltre, onde assicurare la massima informazione e partecipazione alla procedura competitiva, i liquidatori ritengono opportuno utilizzare il servizio di market place imprese in crisi offerto da ... che consente di effettuare comunicazioni e pubblicizzazione degli assets da vendere mirate ad investitori idonei ad acquisire la tipologia dei cespiti oggetto di vendita, in base al settore merceologico di appartenenza e/o di preferenza VI. LA VENDITA DEI BENI MOBILI Ai fini di liquidazione di tutti i beni mobili, soggetti all'evidenza a rapidissima obsolescenza, si propone la liquidazione come segue. La specificità dell'attività esercitata dalla società fallita finisce, inevitabilmente, per determinare una drastica contrazione dell'offerta, atteso che trattasi di beni che sono in larga misura e con elevato grado di attendibilità tecnologicamente superati e comunque diretti ad utilizzo univoco in settore altamente specializzato quale la telefonia ed in costante quotidiana evoluzione. Ad oggi, invero, la procedura non ha ricevuto offerta alcuna d'acquisto e, nondimeno, s'impone di tentarne la vendita non senza adeguata pubblicizzazione di offerta all'esito della quale ulteriormente riferire, anche ai sensi dell'art. 104 ter, comma 7, l.fall. Per converso, deve allo stato escludersi che si possa addivenire a cessione ai sensi dell'art. 105 l.fall. posto che non può rinvenirsi nella fattispecie un'azienda cedibile, in essa dovendosi ricomprendere un insieme organizzato di beni materiali ed immateriali, rapporti, persone e diritti teso alla produzione o scambio di beni o servizi. Quanto alle modalità di vendita, al fine di garantire la più ampia informazione e partecipazione del mercato, da un lato, e il massimo introito possibile nel minor tempo sostenendo i minori costi immaginabili, intendo pubblicizzare l'interesse della procedura a ricevere offerte irrevocabili per l'acquisto in blocco delle apparecchiature e dei beni meglio identificati nei verbali di inventario sulla base dei prezzi di stima ridotti sino ad un ...%; in via subordinata, in caso di mancata presentazione di offerte su un unico blocco, saranno prese in considerazione offerte per lotti unici, ma distinti per ubicazione. L'avviso, da pubblicarsi su un quotidiano a tiratura nazionale sia su riviste locali, gratuite, sarà del seguente tenore: “Il Fallimento s.p.a. è interessato a ricevere offerte irrevocabili, in blocco, sui beni e apparecchiature della operante nel settore delle telecomunicazioni meglio identificati nei verbali di inventario che unitamente al Regolamento per la presentazione delle offerte, è a disposizione degli interessati presso il curatore ”. Il Regolamento dovrà prevedere la possibilità di presentare offerte irrevocabili per l'acquisto in blocco unico di tutti i beni (per come indicati nei verbali di inventario) ovvero offerte per l'acquisto in lotti unici distinti per ubicazione dei beni. Le offerte dovranno pervenire in busta chiusa presso lo studio del curatore entro il termine del .... Ad esse dovrà essere allegato assegno circolare intestato al Fallimento pari al 20% dell'importo offerto. Il Regolamento dovrà prevedere che il curatore fallimentare, dinanzi al g.d. ed al Comitato dei creditori, selezioni la proposta ritenuta più conveniente per la procedura tenendo conto del prezzo offerto e della possibilità della vendita in blocco dei beni quale ipotesi da privilegiare. VII. LE AZIONI RECUPERATORIE [descrivere] VIII. LE AZIONI RISARCITORIE [descrivere] IX. L'AZIONE DI RESPONSABILITÀ NEI CONFRONTI DI AMMINISTRATORI E SINDACI IN CARICA NEL PERIODO Già nella relazione depositata il ... s'è evidenziata la sussistenza, a parere di chi scrive, dei presupposti per l'avvio di azione di responsabilità in danno di amministratori e sindaci ai sensi degli artt. 2394 c.c. e 146 l.fall. Si tratta in particolare degli amministratori e sindaci che hanno rivestito l'incarico nel periodo 2004-2007 e ai quali, come confermato dal pvc, risultano ascrivibili atti di mala gestio. Si riferiva e qui si ribadisce che la valutazione della esperibilità dell'azione si fonda sulla sussistenza di tre presupposti, di cui due giuridici ed il terzo fattuale. Sotto il primo profilo, occorre valutare se esistono inadempimenti alla legge o allo Statuto a cui si colleghi - in forza del nesso eziologico di cui all'art. 1223 c.c. - un danno patito dalla società. Il secondo profilo attiene alla prescrizione dell'azione ex art. 2393 c.c. Il terzo profilo è costituito dalla capienza patrimoniale dei potenziali convenuti, visto che un'azione, sebbene fondata, sarebbe foriera unicamente di costi (legali, registrazione sentenza ecc.) laddove non vi fosse alcuna possibilità di garanzia effettiva nel patrimonio dei convenuti stessi. Andando con ordine. [Descrivere in fatto la sussistenza dei presupposti] X. I PROFESSIONISTI INCARICATI Il Curatore intende di seguito indicare i nominativi dei (i) consulenti tecnici ex art. 32, secondo comma, l.fall., (ii) dei legali già incaricati a seguito di autorizzazione dell'Ill.mo g.d. all'azione, nonché di quelli di cui intende avvalersi per le azioni sopra prospettate. 1. Dott. ..., quale esperto contabile e fiscale nominato con provvedimento dell'Ill.mo Giudice delegato, attesa la impossibilità all'epoca di costituire il Comitato dei creditori, al fine di ricostruire la situazione patrimoniale della società fallita, verificando, tra l'altro, la esistenza dei rapporti dare - avere tra le società del gruppo, nonché la sussistenza di eventuali atti distrattivi e comunque responsabilità di gestione imputabili all'organo amministrativo. 2. Avv. ...nominato quale legale del Fallimento, giusta anche autorizzazione del g.d. all'azione, per proseguire il giudizio di risarcimento danni avviato dalla Società s.p.a. in bonis, analiticamente indicato nel paragrafo IX. La scelta del professionista da parte del g.d. è stata effettuata in considerazione della importanza, anche economica, del giudizio che coinvolge profili di responsabilità extracontrattuale sia come illecito concorrenziale sia come abuso di dipendenza economica. 3. Avv. ...: si propone la nomina dell'avvocato ____quale legale della procedura nelle due azioni per il recupero del credito vantato dal Fallimento nei confronti rispettivamente di____e di ____. Si precisa che la scelta di tale professionista è suggerita dall'esperienza da questi maturata in contenziosi della stessa natura. Il curatore intende peraltro sottoporre al legale un accordo economico per l'assistenza al Fallimento nel quale il compenso è commisurato anche al successo della causa (e ciò in forza del Decreto Bersani). 4. Prof. Avv. ...: si propone la nomina del professor nel giudizio di responsabilità verso l'organo amministrativo e di controllo della ____ in considerazione sia della esperienza accademica sia della specifica esperienza professionale maturata in giudizi analoghi. XI. LE DISPONIBILITÀ LIQUIDE La procedura dispone di un saldo attivo al ... di Euro____depositato su c/c acceso in capo al fallimento ed in essere presso la banca ____. Si allega estratto del giornale del fallimento riportante i movimenti sul conto corrente XII. IL PROVVEDIMENTO AUTORIZZATORIO DEL COMITATO DEI CREDITORI Il presente programma di liquidazione viene sottoposto alla approvazione del Comitato dei creditori ai sensi dell'art. 104 ter l.fall. (nella versione modificata dal d.lgs. n. 169/2007 che disciplina la presente procedura). Luogo e data ... Il Curatore ... CommentoLa formula è di fondamentale importanza giacché il programma di liquidazione costituisce il primo importante adempimento del curatore nell'espletamento del quale egli evidenzia il livello di professionalità nell'esercizio della funzione. Va premesso che la completezza della esposizione contenuta nella formula presuppone il possesso di un numero rilevante di informazioni che, nel caso concreto, potrebbero non essere disponibili. Poiché, tuttavia, il rispetto dei termini legalmente stabiliti per il deposito del programma è sanzionato anche con la revoca del curatore, appare essenziale depositare il programma nei termini stabiliti. In tale caso la formula dovrà essere egualmente rispettata ma, per quanto concerne i campi della stessa su cui non si rinvengono sufficienti informazioni, il curatore deve limitarsi a dare atto del fatto rinviando ad un successivo atto di modifica e integrazione del programma di liquidazione di trattare gli argomenti ora dichiarati soltanto come a trattazione rinviata. Ciò posto, la completezza redazionale deve sempre coniugarsi con le virtù della chiarezza e della sintesi espositiva. Di ciascuna informazione (dalla eventuale domanda di concordato fallimentare già depositata alla eventuale azione giudiziaria da esperire) deve essere data notizia sufficiente per la ricostruzione della fattispecie concreta. Così, qualora si tratti di una proposta di azione revocatoria fallimentare dovrà essere indicato il convenuto, il petitum e la causa petendi. Dovrà inoltre essere precisata la convenienza economica della soluzione proposta. Ciò, tuttavia, in maniera sintetica, affinché queste informazioni non trasmodino in argomentazioni. In breve, mentre è necessario individuare oggetto, convenuto e convenienza dell'azione revocatoria non dovrà essere svolta, nemmeno per cenni, la fondatezza dell'azione. Lo stesso è a dirsi per quanto concerne le operazioni di liquidazione in senso stretto. Nel programma di liquidazione dovrà essere contenuta l'esposizione completa, ma anche chiara e sintetica, della procedura di esitazione che il curatore intende seguire, dando conto di come la stessa si impronti al principio della competitività (ossia si svolga previa pubblicità e secondo il metodo della competizione tra più offerenti). Ulteriori informazioni possono invece essere contenuti in documenti allegati al programma che anticipino atti del curatore esecutivi dello stesso. Sempre rimanendo all'esempio da ultimo citato, al programma può essere allegata la bozza di disciplinare della procedura competitiva sintetizzata nel programma. In ragione di tale accorgimento, la formula del programma di liquidazione può avvantaggiarsi delle formule ad essa correlate, integranti veri e propri atti di liquidazione, le quali possono essere presentate come bozza di tali atti in allegato al programma che le comprende. |