Istanza del curatore al giudice delegato per l'utilizzo di soggetti specializzati per le operazioni di vendita (per i beni immobili)

Cristina Asprella

Inquadramento

A norma dell'art. 107 l.fall., le vendite e gli altri atti di liquidazione posti in essere in esecuzione del programma di liquidazione sono effettuati dal curatore tramite procedure competitive anche avvalendosi di soggetti specializzati, sulla base di stime effettuate, salvo il caso di beni di modesto valore, da parte di operatori esperti, assicurando, con adeguate forme di pubblicità, la massima informazione e partecipazione degli interessati. Questi soggetti specializzati sono gli istituti di vendite giudiziarie ovvero intermediari esperti nella vendita o soggetti ad essa delegati quali possono essere alcuni liberi professionisti quali notai, avvocati o commercialisti, analogamente a quanto prevede l'art. 532 c.p.c. per la vendita dei beni mobili.

Quanto in particolare alla vendita dei beni immobili bisogna ricordare come l'art. 591-bis c.p.c. preveda che siano effettuate di preferenza senza incanto e con la delega delle operazioni ai professionisti ivi indicati. In questa sede è opportuno ricordare come nella prassi di molti Tribunali fallimentari già si procedeva in tal modo, anche prima della previsione normativa dell'art. 591-bis, ritenendo preferibile la vendita senza incanto.

Agli Istituti di Vendite Giudiziarie può essere affidata anche la custodia degli immobili facenti parte del patrimonio fallimentare, oltreché dei beni mobili rientranti nello stesso.

Per quanto concerne una eventuale procedura di vendita telematica, pur nel silenzio della legge fallimentare al riguardo, la possibile applicazione delle norme del codice di procedura civile fa sì che la stessa possa senz'altro essere effettuata nel rispetto della disciplina posta dal Decreto del Ministero della Giustizia n. 32 del 26 febbraio 2015 che stabilisce le regole tecniche e operative per lo svolgimento delle vendite dei beni mobili e immobili mediante gara telematica nei casi previsti dal codice di procedura civile. In particolare, ai sensi del decreto in questione, la procedura di vendita telematica può svolgersi secondo la modalità della “vendita sincrona telematica” (art. 21) nel qual caso l'offerta e la domanda di partecipazione all'incanto possono essere presentate solo con modalità telematiche; la “vendita sincrona mista” (art. 22) in cui le offerte e le domande di partecipazione possono essere presentate sia con modalità telematiche che con deposito in cancelleria; e, infine, la “vendita asincrona” in cui, nell'ipotesi di vendita senza incanto, la gara ha luogo per il tramite di rilanci compiuti nell'ambito di un determinato lasso temporale e in cui l'offerta è presentata soltanto per via telematica.

Formula

TRIBUNALE DI ....

SEZ. FALL.

ISTANZA DI AUTORIZZAZIONE

Ill.mo Giudice delegato,

Io sottoscritto (dott. .... Avv. ....) con studio in ...., alla via ...., n. ...., PEC ...., curatore del Fallimento in epigrafe indicato, nominato da codesto Tribunale con sentenza n. .... del ....,

ESPONE QUANTO SEGUE

- tra i beni inventariati appartenenti alla società fallita si trova (un'autovettura Porsche, allestimento...., targa....; ovvero un elicottero ....) 1 un appartamento sito in ...., alla via ...., n., (indicare estremi catastali);

- il bene in questione è stato valutato in Euro .... (allegare verbale di stima del perito);

- il sottoscritto Curatore intende provvedere alla vendita del bene in questione in esecuzione del programma di liquidazione;

- per la vendita dello stesso intende avvalersi di soggetti specializzati che, in ossequio alle norme di legge in materia, dovranno assicurare, con adeguate forme di pubblicità, la massima informazione e partecipazione degli interessati alla procedura competitiva;

TANTO PREMESSO CHIEDE

che l'Ill.mo Giudice delegato lo autorizzi ad avviare la procedura competitiva per la vendita del bene supra descritto con l'assistenza del dott.... specializzato in .... (indicare il settore di specializzazione a seconda del bene da vendersi).

Luogo e data....

Il Curatore....

[1]  La formula è identica sia che l'autorizzazione riguardi la vendita di beni immobili che di beni mobili registrati ovvero aerei e, pertanto, si è inserito tra parentesi il riferimento alle ulteriori ipotesi non ricomprese nella presente.

Commento

Si è strutturata la formula in oggetto aderendo all'opinione, peraltro confermata dalla lettura combinata con le norme del codice di rito, che sia necessaria l'autorizzazione del Giudice delegato per procedere alla delega ad un professionista, pur se, secondo alcuni interpreti, sarebbe possibile per il curatore di provvedere direttamente alla nomina e all'incarico di un professionista delegato.

Le norme di riferimento del c.p.c.. sono senz'altro l'art. 534-bis sulla delega delle operazioni di vendita di beni mobili e l'art. 591-bis sulla delega delle operazioni di vendita di beni immobili. Quanto alla prima disposizione normativa (art. 534-bis), la previsione è stata novellata nel 2015 prevedendosi che quando il pignoramento mobiliare ha ad oggetto beni iscritti nei pubblici registri il giudice dell'esecuzione è vincolato a delegare la vendita all'Istituto Vendite Giudiziarie o ad un Notaio o ad altri professionisti delegati ai sensi dell'art. 591-bis c.p.c. Quanto a quest'ultima previsione normativa, anch'essa è stata novellata nel 2015, prevedendosi sostanzialmente l'obbligatorietà della delega delle operazioni di vendita a Notai o ad altri professionisti delegati, salvo che - eccezione prevista dal secondo comma e di nuova introduzione - non disponga la delega perché, sentiti i creditori, ravvisi l'esigenza di procedere direttamente alle operazioni di vendita a tutela degli interessi delle parti.

Il professionista delegato, così nel c.p.c. come nella vendita fallimentare, dovrà compiere gli adempimenti previsti dall'art. 591-bis c.p.c., terzo comma.

Molto rilevante la nuova previsione, contenuta nell'ultimo comma dell'art. 591-bis c.p.c. secondo cui il giudice dell'esecuzione, sentito l'interessato, dispone la revoca della delega delle operazioni di vendita se non vengono rispettati i termini e le direttive per lo svolgimento delle operazioni, salvo che il professionista delegato dimostri che il mancato rispetto dei termini o delle direttive sia dipeso da causa a lui non imputabile.

Secondo la giurisprudenza è immune da censure, ai sensi dell'art. 107, comma 1, l. fall., la condotta del curatore il quale proceda alla vendita in sede fallimentare senza valersi di intermediari specializzati, qualora l'ausilio di tali soggetti non sia previsto nel programma di liquidazione regolarmente approvato dal comitato dei creditori, e adottando le forme di pubblicità previste nel medesimo programma di liquidazione (Trib. Taranto, sez. fall., 2 maggio 2012).

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario