Provvedimento di sospensione della procedura di vendita ex art. 107, comma 4, l.fall.

Giuseppina Ivone

Inquadramento

A norma dell'art. 107 l.fall., le vendite e gli altri atti di liquidazione posti in essere in esecuzione del programma di liquidazione sono effettuati dal curatore tramite procedure competitive anche avvalendosi di soggetti specializzati, sulla base di stime effettuate, salvo il caso di beni di modesto valore, da parte di operatori esperti, assicurando, con adeguate forme di pubblicità, la massima informazione e partecipazione degli interessati. Questi soggetti specializzati sono gli istituti di vendite giudiziarie ovvero intermediari esperti nella vendita o soggetti ad essa delegati quali possono essere alcuni liberi professionisti quali notai, avvocati o commercialisti.

L'art. 107 l.fall., pur attribuendo al curatore ampia discrezionalità circa le modalità di vendita dei beni del fallimento, esige che la vendita avvenga previa adeguata pubblicità e tramite procedure competitive, sia che si tratti di vendita con incanto, ovvero per offerte private od in altre forme, ed esclude quindi, in ogni caso, che essa avvenga a trattativa privata diretta tra il curatore e il terzo, senza che altri soggetti abbiano avuto la possibilità di partecipare alla liquidazione con le proprie offerte (Cass. I, n. 27667/2011).

Il curatore può prevedere nel programma di liquidazione che le vendite dei beni mobili, immobili e mobili registrati vengano effettuate dal giudice delegato secondo le disposizioni del codice di procedura civile in quanto compatibili.

Per i beni immobili e gli altri beni iscritti nei pubblici registri, prima del completamento delle operazioni di vendita, è data notizia mediante notificazione da parte del curatore, a ciascuno dei creditori ipotecari o comunque muniti di privilegio.

Il curatore può sospendere la vendita ove pervenga offerta irrevocabile d'acquisto migliorativa per un importo non inferiore al dieci per cento del prezzo offerto. Secondo la giurisprudenza, tenuto conto della libertà delle forme nella scelta delle regole della procedura di vendita immobiliare più competitiva, il curatore - pur facendo riferimento alla vendita senza incanto - può derogare parzialmente a tale modello e riservarsi il potere di sospenderla in relazione ad una offerta irrevocabile di acquisto migliorativa per un importo non inferiore al dieci per cento del prezzo offerto ai sensi dell'art. 107, quarto comma, l.fall. (Trib. Pordenone, 2 febbraio 2010)

Degli esiti delle procedure, il curatore informa il giudice delegato ed il comitato dei creditori, depositando in cancelleria la relativa documentazione. Detto onere, data la sua importanza ai fini della necessaria informazione agli organi della procedura e della trasparenza che deve improntare la stessa, in caso di disrispetto può costituire un giusto motivo di revoca del curatore inadempiente, così come eventuali vizi della informazione stessa, ovvero il mancato deposito possono essere oggetto di reclamo ex art. 36 l.fall.

Formula

TRIBUNALE DI ...

Fallimento ...

Giudice delegato ...

Curatore ...

* * *

DECISIONE DEL CURATORE AI SENSI DELL'ART. 107, COMMA 4, L.FALL.

In data ... si è tenuta l'asta per la vendita del complesso aziendale ... avanti al Notaio ... all'esito della quale l'azienda è stata aggiudicata alla Società ... la cui offerta, ritualmente depositata nel rispetto del Regolamento di gara, come da verbale di asta redatto da Notaio, è risultata essere superiore rispetto all'offerta del ...

In data ... è stata depositata informativa sull'esito della gara ai sensi dell'art. 107, comma 5, l.fall. allegando relativa documentazione.

In data ... il curatore ha preso visione della offerta irrevocabile di acquisto depositata ex art. 107 l.fall. da ... e migliorativa del 10% rispetto al prezzo offerto dall'aggiudicatario, che si allega.

L'articolo 107, comma 4 l.fall. dispone che il curatore può sospendere la vendita ove pervenga offerta irrevocabile di acquisto migliorativa per un importo non inferiore al 10% del prezzo offerto.

La disposizione stabilisce dunque la regola per cui determinatosi il prezzo di aggiudicazione del bene, ma non ancora realizzatosi il trasferimento dello stesso, il curatore ha facoltà di procedere alla sospensione della procedura di vendita.

La decisione del curatore realizza una scelta gestoria fondata sulla opportunità.

Al riguardo si osserva quanto segue:

[precisare le ragioni di opportunità che rilevano nel caso concreto a favore della decisione di sospensione].

[Un esempio di motivazione: non può sottacersi che l'aggiudicazione è avvenuta in occasione di gara effettuata con prezzo base ribassato del valore del 30% a seguito di precedente ed infruttuoso tentativo di vendita sulla base del prezzo di stima.

Appare incontestabile che il bene sia venduto a prezzo non corrispondente al pieno valore del bene.

Sotto questo profilo anche un aumento pari soltanto al 10% del valore nominale del prezzo di aggiudicazione può determinare un positivo apprezzamento nell'interesse dei creditori. Infatti, pur trattandosi di aumento minimale, lo stesso deve considerarsi positivamente per la possibilità, che reca, di una nuova gara sul prezzo maggiorato, alla quale sarebbe certamente tenuto l'offerente infatti legato a proposta irrevocabile.

Non bisogna certamente sottovalutare i gravi disagi determinati dalla sospensione riassumibili nella protrazione per un periodo di tempo non irrilevante di una situazione precaria quale è quella dell'esercizio provvisorio. Tuttavia, qualora gli organi della procedura si sforzassero - come dovrebbe avvenire nel caso in oggetto - di contenere al massimo detti tempi fissando nuova gara entro giorni 10 da oggi tra l'aggiudicatario e tutti coloro che hanno presentato offerta irrevocabile di acquisto ai sensi dell'art. 107 comma 4 l.fall. fino al giorno precedente a quello di gara, entrambe le esigenze (di massimizzazione del ricavato e di contenimento dei tempi) potrebbero essere realizzate].

P.Q.M.

sospende la vendita, rinviando alla decisione del comitato dei creditori circa le modalità sopra suggerite per la gara da effettuarsi.

Luogo e data ...

Il Curatore ...

Commento

Come visto, l'art. 107 l.fall., al quarto comma, prevede che il curatore possa sospendere la vendita ove pervenga offerta irrevocabile d'acquisto migliorativa per un importo non inferiore al dieci per cento del prezzo offerto. Il potere di sospensione di cui all'art. 107, comma 4, l.fall. vede limitato il proprio ambito di applicazione alle procedure di aggiudicazione di contratti di vendita e non può essere esteso, neanche in via analogica, alle procedure anch'esse competitive per l'aggiudicazione di un contratto di affitto d'azienda, sebbene propedeutico quest'ultimo ad una successiva gara per la vendita di azienda ed anche ove sia prevista la vendita del magazzino che rappresenti un elemento del tutto marginale nell'economia della procedura di gara (in questo senso si veda Trib. Novara 24 ottobre 2014).

Peraltro la giurisprudenza di legittimità ha precisato che è ammissibile il ricorso per cassazione avverso il provvedimento di sospensione della vendita di un compendio immobiliare in sede fallimentare, ancorché disposta dal curatore, ai sensi dell'art. 107, comma 4, l.fall., successivamente confermata dal giudice delegato, in sede di reclamo e, quindi, dal tribunale, in quanto l'attribuzione di tale potere anche al curatore non modifica la natura decisoria e definitiva del provvedimento impugnato (così Cass. I, n. 21645/2011 nonché Cass. n. 19667/2006).

Sembra di poter affermare, anche in linea con la giurisprudenza di legittimità citata, che l'eventuale omissione della sospensione da parte del curatore non sia reclamabile ex art. 36 l.fall. ma che possa essere sindacata in via giurisdizionale ove sia fondata su presupposti evidentemente erronei o su motivazioni manifestamente illogiche o arbitrarie (ad es. la citata Cass. 5203/2014).

Quanto alla formula è essenziale osservare quanto segue.

Il presupposto per l'esercizio della facoltà del curatore è che sia depositata una offerta migliorativa di importo non inferiore al 10% in aumento sul prezzo di aggiudicazione. Pertanto, il curatore potrà decidere nel senso della sospensione solo qualora l'offerta migliorativa abbia una consistenza minima.

La ragione per cui la facoltà del curatore è arginata da una soglia minima di aumento del prezzo è nell'interesse di ordine generale a salvaguardare la stabilità delle operazioni di vendita scoraggiando manovre di disturbo da un lato ed incoraggiando la partecipazione di tutti gli interessati alla gara indetta dall'altro lato. Cosicché non ogni offerta migliorativa può determinare la riapertura dei giochi ma soltanto un'offerta che superi una soglia di apprezzabilità.

Ne discende che la decisione del curatore esprime una valutazione di natura gestoria, sulla opportunità di riaprire una gara già conclusa con la determinazione di un prezzo equo non difforme dai valori di mercato.

Di questa fondamentale caratteristica del potere del curatore ci si avvede evidentemente confrontandolo con il potere di sospensione riconosciuto dall'art. 108, comma 1, l.fall. al giudice delegato. Il giudice può procedere alla sospensione solo per gravi motivi o quando il prezzo offerto risulti notevolmente inferiore a quello giusto.

Mentre il potere del giudice è in funzione di un controllo di legalità anche sostanziale della gara, invece il potere del curatore è in funzione della migliore convenienza per i creditori.

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