Comunicazione ai creditori dell'avvenuto deposito del rendiconto e della fissazione dell'udienzaInquadramentoCompiuta la liquidazione dell'attivo, prima di procedere al riparto finale il curatore presenta al giudice delegato il conto della gestione. Il giudice ordina il deposito del conto in cancelleria e fissa l'udienza nella quale ogni interessato può presentare osservazioni. Di queste attività il curatore avvisa il fallito e i creditori. Se all'udienza non vengono presentate osservazioni, o si raggiunge l'accordo sulle osservazioni presentate, il giudice approva il conto, altrimenti procede all'istruzione del giudizio. Il curatore avvisa il fallito e i creditori fissando la data dell'udienza davanti al collegio. Questo lo schema predisposto dall'art. 116 l.fall. Una prassi adottata da molti uffici prevede che il giudice, ricevuto il conto della gestione, lo esamini per verificarne la regolarità formale e sostanziale, invitando il curatore ad apportare le necessarie correzioni, modifiche o integrazioni. In tal modo, si allontana per quanto possibile l'evenienza di contestazioni e si favorisce una spedita approvazione del conto . In alcuni uffici vige la prassi di esonerare il curatore dalla presentazione del conto in caso di fallimenti negativi. Il rendiconto è però attività necessaria: risponde, infatti, al principio generale (che “trova applicazione in ogni settore del diritto privato e pubblico” ) per cui chi gestisce un patrimonio altrui deve comunque presentare il conto. Circa le osservazioni e le contestazioni che possono essere presentate dal fallito e dai creditori, la giurisprudenza ha in primo luogo ristretto il campo dei legittimati: se ogni interessato può presentare osservazioni, soltanto il fallito e i creditori ammessi possono muovere le “contestazioni” di cui parla l'art. 116, comma 4, l.fall. Inoltre, ha precisato che le contestazioni non possono essere generiche, ma devono essere specificamente articolate e puntualmente comprovate. In particolare, se non si raggiunge l'accordo, il giudice delegato, disponendo l'istruzione della causa, acquisisce i relativi poteri previsti dal c.p.c. L'udienza di rendiconto è irripetibile occasione di confronto tra i creditori, il fallito e gli organi della procedura. Proprio questa funzione assolvono le “osservazioni” degli interessati: esse costituiscono lo strumento dialogico (e dialettico) per mezzo del quale è possibile confrontarsi non solo con il curatore ma più in generale, e attraverso la discussione sull'operato del curatore, con tutti gli organi della procedura (che tale attività hanno vigilato, autorizzato e diretto). Attraverso le osservazioni gli interessati potranno sottoporre all'ufficio nuove questioni e aggiornarlo su fatti rilevati: come, nell'esempio tipico, sull'esistenza (anche sopravvenuta) nel patrimonio del fallito di un bene sfuggito all'ufficio. FormulaEgregio Sig. .... (nella qualità di rappresentante legale della soc. fallita) (Spett.le Soc....) Via....n. .... cap....città.... (PEC o racc. a/r) Oggetto: Comunicazione di avvenuto deposito del rendiconto e della fissazione dell'udienza Il sottoscritto Avv.... (Dott....), nella qualità di Curatore del Fall.... n...., nominato dal giudice delegato con provvedimento del.... comunica che con decreto in data .... il giudice delegato ha ordinato il deposito in cancelleria del rendiconto relativo al Fallimento in questione, nonché fissato l'udienza per la relativa approvazione al giorno ...., ore.... Si avvisa che è possibile presentare osservazioni o contestazioni, fino a cinque giorni prima della predetta udienza, con le modalità di cui all'art. 93, secondo comma, l.fall. [1] Si allega copia del rendiconto depositato. Il Curatore.... [] Pertanto le osservazioni in parola possono essere sottoscritte anche personalmente dalla parte e sono trasmesse all'indirizzo di posta elettronica certificata del curatore indicato nell'avviso di cui all'art. 92, insieme con i documenti giustificativi. CommentoIl giudizio di approvazione del rendiconto del curatore ha ad oggetto, ai sensi dell'art. 116 l.fall., la correttezza e la corrispondenza dell'operato di quest'ultimo ai precetti legali ed ai canoni della diligenza professionale richiesta per l'esercizio della carica, nonché gli esiti conseguiti, la cui contestazione esige la deduzione e la prova di un pregiudizio almeno potenziale recato al patrimonio del fallito o alle ragioni dei creditori, difettando altrimenti un interesse all'impugnazione del conto, mentre non occorre in tale giudizio anche la dimostrazione del danno in concreto derivato dalla dedotta mala gestio; le contestazioni rivolte al conto debbono, altresì, essere concrete e specifiche, non potendo consistere in astratte enunciazioni, ma dovendo puntualizzare le vicende ed i comportamenti imputati al curatore, nonché le conseguenze, anche solo potenzialmente dannose, che ne siano derivate, così da individuare la materia del contendere e consentirgli un'efficace esplicazione del suo diritto di difesa (così Cass. I, n. 7320/2016). |