Istanza al giudice delegato per chiedere la distribuzione delle somme spettanti ai creditori irreperibiliInquadramentoAi sensi dell'art. 117 l.fall., una volta approvato il conto e liquidato il compenso del curatore, il Giudice delegato, sentite le proposte del curatore, ordina il riparto finale secondo le norme relative. E' questa la conclusione della procedura concorsuale che consente ai creditori di ottenere in sede di distribuzione l'attivo fallimentare al netto delle spese. Secondo la giurisprudenza di merito deve essere accolto il reclamo avverso il decreto che rende esecutivo il piano di riparto finale proposto dal creditore escluso con sentenza ex art. 99 l. fall. ed appellante, il quale vede accolto il proprio appello nelle more del procedimento di reclamo, poiché la legittimazione ad causam, come potere di ottenere dal giudice una decisione di merito, è una condizione dell'azione che, come tale, deve sussistere al momento della decisione (Trib. Lucca 19 novembre 1996). Nel riparto finale vengono distribuiti anche gli accantonamenti precedentemente fatti. Tuttavia, se la condizione non si è ancora verificata ovvero se il provvedimento non è ancora passato in giudicato, la somma è depositata nei modi stabiliti dal giudice delegato, perché, verificatisi gli eventi indicati, possa essere versata ai creditori cui spetta o fatta oggetto di riparto supplementare fra gli altri creditori. Gli accantonamenti non impediscono la chiusura della procedura (con questa previsione si è superato il precedente dibattito che voleva una sorta di sopravvivenza degli organi del fallimento per l'eventuale pendenza di procedimenti di accertamento del passivo non ancora chiusi). La norma va coordinata con il disposto dell'art. 113 legge fall. a norma del quale nelle ripartizioni parziali, che non possono superare l'ottanta per cento delle somme da ripartire, devono essere trattenute e depositate, nei modi stabiliti dal giudice delegato, le quote assegnate: 1) ai creditori ammessi con riserva; 2) ai creditori opponenti a favore dei quali sono state disposte misure cautelari; 3) ai creditori opponenti la cui domanda è stata accolta ma la sentenza non è passata in giudicato; 4) ai creditori nei cui confronti sono stati proposti i giudizi di impugnazione e di revocazione. Il giudice delegato, nel rispetto delle cause di prelazione, può disporre che a singoli creditori che vi consentono siano assegnati, in luogo delle somme agli stessi spettanti, crediti di imposta del fallito non ancora rimborsati. Per i creditori che non si presentano o sono irreperibili le somme dovute sono nuovamente depositate presso l'ufficio postale o la banca depositari del conto della procedura. Decorsi cinque anni dal deposito, le somme non riscosse dagli aventi diritto e i relativi interessi, se non richieste da altri creditori, rimasti insoddisfatti, sono versate a cura del depositario all'entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate, con decreti del Ministro dell'economia e delle finanze, ad apposita unità previsionale di base dello stato di previsione del Ministero della giustizia. Il giudice, anche se è intervenuta l'esdebitazione del fallito, omessa ogni formalità non essenziale al contraddittorio, su ricorso dei creditori rimasti insoddisfatti che abbiano presentato la richiesta di cui al quarto comma, dispone la distribuzione delle somme non riscosse in base all'articolo 111 fra i soli richiedenti. FormulaTRIBUNALE DI.... SEZ. FALL. Fallimento di.... (n. ....\ ....) Giudice delegato: Dott.... Curatore:.... ISTANZA PER LA DISTRIBUZIONE DELLE SOMME SPETTANTI AI CREDITORI IRREPERIBILI *** La Società .... P.I. ...., C.F...., legalmente rappresentata dal Sig.... domiciliata in via elettiva presso lo studio dell'Avv.... sito in.... alla via.... C.F...., P.E.C...., fax.... che la rappresenta e difende come da procura in calce/a margine della presente istanza PREMESSO CHE - la Società istante si è insinuata al passivo del Fallimento in epigrafe indicato per un importo di Euro.... (all. ....); - la procedura concorsuale è stata chiusa con provvedimento del Giudice delegato del.... il.... (indicare ragioni di chiusura ex art. 118 l.fall.); - la distribuzione del ricavato è stata effettuata, in favore dei creditori irreperibili, tramite apertura di libretti di deposito in ossequio al dettato dell'art. art. 117, comma 4, l.fall., aperti presso la Banca/Ufficio Postale di.... depositaria anche del conto della procedura; - sta per scadere (indicare quando) il termine quinquennale previsto dalla norma sopra richiamata e, pertanto, la società istante ha interesse a formulare domanda di distribuzione delle somme spettanti ai creditori irreperibili, alla scadenza del suddetto termine [1]; Tanto premesso la Società istante, ut supra rappresentata e difesa CHIEDE all.mo Giudice delegato di autorizzare la distribuzione delle somme spettanti ai creditori irreperibili, alla scadenza del termine.... in favore della Società istante e degli ulteriori creditori che lo richiedano, fermo il disposto dell'art. 111 l.fall. Luogo e data .... Firma Avv. .... (Procura alle liti se non apposta a margine) (Eventuali allegati) [1] Ovviamente rimane fermo l'ordine di distribuzione delle somme previste dall'art. 111 l.fall. e pertanto le somme ricavate dalla liquidazione dell'attivo sono erogate nell'ordine seguente: 1) per il pagamento dei crediti prededucibili; per il pagamento dei crediti ammessi con prelazione sulle cose vendute secondo l'ordine assegnato dalla legge; 3) per il pagamento dei creditori chirografari, in proporzione del credito per cui ognuno di essi è stato ammesso al passivo, compresi i creditori ammessi con prelazione, qualora non sia stata ancora realizzata la garanzia, o per la parte per cui non sono stati soddisfatti dalla stessa. Ai sensi della norma sono considerati crediti prededucibili quelli in tal modo qualificati da una disposizione normativa e quelli sorti in occasione o in funzione delle procedure concorsuali; questi crediti sono soddisfatti con preferenza. CommentoQualche considerazione è necessaria con riferimento al fatto che l'art. 117 l. fall. non detta alcuna previsione relativa all'effettivo pagamento dei creditori che siano tornati reperibili, dopo l'accantonamento. Se da un lato è possibile l'uso delle stesse norme che disciplinano gli accantonamenti e, quindi, una istanza diretta o al Giudice delegato ovvero al Curatore, è anche possibile ritenere che sia la stessa Banca o Ufficio Postale a provvedere direttamente al pagamento in favore di chi dimostri di averne diritto, senza intermediazione degli organi della procedura. Qualora, tuttavia, i creditori irreperibili rimangano tali, le somme accantonate possono essere distribuite in favore dei creditori che non siano stati soddisfatti per insufficienza dell'attivo, i quali devono però proporre un apposito ricorso per l'autorizzazione ad incassare le somme accantonate e non distribuite agli aventi diritto per scadenza del termine quinquennale senza richiesta. Si può ritenere che il ricorso dei creditori insoddisfatti che intendano ottenere la distribuzione delle somme accantonate sia un requisito indispensabile per la distribuzione stessa, atteso che diversamente opera la previsione dell'art. 117 comma 5, l.fall. secondo cui le somme non riscosse dagli aventi diritto e i relativi interessi, se non richieste da altri creditori, rimasti insoddisfatti, sono versate a cura del depositario all'entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate, con decreti del Ministro dell'economia e delle finanze, ad apposita unità previsionale di base dello stato di previsione del Ministero della giustizia. In giurisprudenza di merito si è precisato che l'art. 136, comma 2, l.fall., non rinviando all'art. 117, comma 4, l.fall., disciplina in modo autonomo la sorte delle somme spettanti ai creditori irreperibili e rimette al Giudice delegato l'individuazione delle modalità di deposito delle stesse (Trib. Milano II, 19 maggio 2014). |