Istanza del creditore per la conferma del provvedimento di ammissione al passivoInquadramentoSi dibatte in dottrina sulla natura della riapertura del fallimento, ossia se essa si configuri come un novum judicium ovvero come una prosecuzione della procedura precedente; mentre nel vigore della precedente disciplina molte voci erano in favore della configurazione come un giudizio nuovo, adesso si ritiene preferibile l'impostazione per cui si tratterebbe di una possibile prosecuzione della precedente procedura fallimentare. A norma dell'art. 121 l.fall. per la riapertura del fallimento devono sussistere due presupposti positivi, consistenti nella dichiarazione di fallimento e che la procedura stessa risulti chiusa nei casi previsti dai nn. 3 e 4 dell'articolo 118 (e quindi quando è compiuta la ripartizione finale dell'attivo e quando nel corso della procedura si accerta che la sua prosecuzione non consente di soddisfare nemmeno parzialmente i creditori concorsuali, né i crediti prededucibili e le spese della procedura), e due negativi, la decorrenza dei 5 anni dalla chiusura e che il fallimento non sia stato revocato; il tribunale, su istanza del debitore o di qualunque creditore, può ordinare che il Fallimento già chiuso sia riaperto, quando risulta che nel patrimonio del fallito esistano attività in misura tale da rendere utile il provvedimento o quando il fallito offre garanzia di pagare almeno il dieci per cento ai creditori vecchi e nuovi; basta che una sola delle due condizioni si realizzi. Le condizioni in parola sono alternative e, pertanto, non è necessaria la loro compresenza. Invece, con riferimento alle “attività” esse vengono qualificate dalla norma come presenti nel patrimonio del fallito e, pertanto, possono essere tali sia quelle che già esistevano prima della chiusura del fallimento, sia quelle che siano iniziate dopo. Il tribunale, con sentenza in camera di consiglio, se accoglie l'istanza provvede ai seguenti adempimenti: 1) richiama in ufficio il giudice delegato ed il curatore o li nomina di nuovo; 2) stabilisce i termini previsti dai numeri 4) [1] e 5) [2] del secondo comma dell'articolo 16, eventualmente abbreviandoli non oltre la metà; i creditori già ammessi al passivo nel fallimento chiuso possono chiedere la conferma del provvedimento di ammissione salvo che intendano insinuare al passivo ulteriori interessi. Altre ipotesi di riapertura del fallimento sono quelle previste dagli artt. 137 e 138 l.fall., per l'ipotesi di risoluzione o annullamento della procedura di concordato fallimentare; va poi segnalato che l'ambito di operatività dell'art. 121 l.fall. è comunque temperato dalla previsione dell'esdebitazione disciplinata dall'art. 142 l.fall. [1] Ossia il luogo, il giorno e l'ora dell'adunanza in cui si provvederà all'esame dello stato passivo, entro il termine perentorio di non oltre 120 gg. dal deposito della sentenza o di 180 gg. in caso di particolare complessità della procedura. [2] Si tratta del termine perentorio di 30 gg. prima dell'adunanza di cui alla nota precedente che il Tribunale deve assegnare ai creditori e ai terzi che vantano diritti reali o personali su cose in possesso del fallito, per presentare in cancelleria le domande di insinuazione al passivo. FormulaTRIBUNALE DI.... SEZ.FALL.... Fallimento di.... n.... Giudice delegato: Dott. .... Curatore: .... ISTANZA PER LA CONFERMA DEL PROVVEDIMENTO DI AMMISSIONE AL PASSIVO *** La Società .... P.I. n. ...., in persona del legale rappresentante pro-tempore sig. ...., elettivamente domiciliata in ...., alla via ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. ...., C.F. ...., PEC, fax n. ...., che la rappresenta e difende giusta procura a margine/in calce alla presente istanza PREMESSO CHE - il Tribunale di .... con sentenza del.... ha dichiarato il fallimento della Società.... (allegare provvedimento); - la Società istante è stata ammessa allo stato passivo con decreto del.... dichiarato esecutivo il.... con le seguenti cause legittime di prelazione (o in via chirografaria); - il Tribunale di.... in data.... nella ricorrenza dei presupposti dell'art. 118 l.fall. (indicare ragioni) ha dichiarato chiuso il fallimento in oggetto; - Con sentenza in camera di consiglio ai sensi dell'art. 121 l.fall., su istanza della società fallita (o del creditore....) il Tribunale in data.... ha disposto la riapertura della procedura per le seguenti ragioni: .... TANTO PREMESSO CHIEDE che l'Ill.mo Tribunale, in ottemperanza al disposto dell'art. 121, comma secondo, nr. 2 l.fall., confermi il provvedimento di ammissione allo stato passivo del proprio credito pari ad Euro.... in via.... (chirografaria o privilegiata). Luogo e data .... Firma Avv. .... (PROCURA ALLE LITI E EVENTUALI ALLEGATI) CommentoAi sensi dell'art. 121, secondo comma, n. 2, i creditori già ammessi al passivo fallimentare, nel caso di riapertura, possono chiedere la conferma della loro ammissione al passivo, a meno che non vogliano insinuare nuovi interessi al passivo stesso. In precedenza la disciplina era diversa, non essendo necessaria alcuna conferma perché l'ammissione al passivo valeva sia nel primo procedimento che nell'ipotesi di riapertura. L'introduzione ex novo della disposizione sembrerebbe avere l'effetto di ritenere che siano esclusi dal passivo fallimentare i creditori che non propongano domanda di conferma e, pertanto, la conferma non consegue automaticamente dal fatto di essere stati ammessi al passivo nella precedente procedura. La necessità della conferma sembrerebbe esservi anche per coloro che si siano opposti allo stato passivo, atteso che, pur avendo diritto all'accantonamento, lo stesso è decaduto a causa della chiusura della precedente procedura fallimentare. Tutti i creditori possono concorrere nel caso di riapertura per i crediti ad essi già dovuti, escluso ciò che abbiano già ricevuto all'esito di precedenti riparti o ciò che il debitore abbia loro corrisposto una volta chiusa la procedura. Mentre i vecchi creditori dovranno proporre la domanda di conferma salvo che intendano dedurre nuovi interessi, i nuovi creditori dovranno proporre autonoma domanda di ammissione al passivo. Sono nuovi creditori senz'altro coloro che vantano un credito sorto dopo la chiusura della prima procedura fallimentare o che, pur vantando un credito anteriore, non si siano insinuati al passivo fallimentare ma anche coloro che abbiano ricevuto un pagamento dal fallito dopo la sentenza di fallimento. Quanto alla individuazione dei nuovi creditori va ricordato che, a mente di una recente pronuncia delle Sezioni Unite, nell'ambito della complessiva attività procedimentale volta ad ottenere l'ammissione allo stato passivo di un credito per corrispettivo di effettuata prestazione professionale, costituiscono pretese pecuniarie diverse - e quindi separatamente proponibili - quella inerente al capitale, ovvero al compenso dovuto in senso stretto, e quella riguardante gli interessi moratori da ritardo nell'adempimento della prestazione esigibile (Cass. S.U., n. 6060/2015). |