Istanza per chiedere la riapertura del proprio fallimento e proporre domanda di concordato fallimentareInquadramentoIl tribunale, nei casi previsti dai nn. 3 e 4 dell'art. 118 l.fall., entro cinque anni dal decreto di chiusura, su istanza del debitore o di qualunque creditore, può ordinare che il Fallimento già chiuso sia riaperto, quando risulta che nel patrimonio del fallito esistano attività in misura tale da rendere utile il provvedimento o quando il fallito offre garanzia di pagare almeno il dieci per cento ai creditori vecchi e nuovi. Il tribunale, con sentenza in camera di consiglio, se accoglie l'istanza richiama in ufficio il giudice delegato ed il curatore o li nomina di nuovo; stabilisce i termini previsti dai nn. 4) e 5) secondo comma dell'art. 16 l.fall., eventualmente abbreviandoli non oltre la metà; ed i creditori già ammessi al passivo nel fallimento chiuso possono chiedere la conferma del provvedimento di ammissione salvo che intendano insinuare al passivo ulteriori interessi. La sentenza può essere reclamata a norma dell'art. 18 l.fall. FormulaTRIBUNALE DI ... ISTANZA PER CHIEDERE LA RIAPERTURA DEL PROPRIO FALLIMENTO E PROPORRE DOMANDA DI CONCORDATO FALLIMENTARE ..., nato a ...il ... residente in ..., alla via ..., n. ..., dichiarato fallito con sentenza n ... emessa dal Tribunale di ____in data ____ PREMESSO — che su istanza del dr ..., Curatore del fallimento, il Tribunale di ...con decreto emesso in data ...ed affisso in data ...ha disposto la chiusura della procedura fallimentare ai sensi del r.d. 16 marzo 1942, n. 267 art. 118 n. 3/4; — che non sono ancora trascorsi i cinque anni dal predetto decreto; — che attualmente è in grado di proporre domanda di concordato alle seguenti condizioni: — pagamento integrale dei crediti privilegiati vecchi e nuovi; — pagamento integrale delle spese di procedura e del compenso al curatore; — pagamento nella percentuale del 10% ai creditori chirografari vecchi e nuovi; — i pagamenti saranno effettuati subito dopo il passaggio in giudicato del provvedimento di omologa; — che offre a riguardo le seguenti garanzie: ... Tutto ciò premesso CHIEDE che l'Ill.mo Tribunale di ... Voglia, ai sensi dell'art. 121 r.d. 16 marzo 1942, n. 267, disporre, con sentenza da emettersi in Camera di Consiglio, che il fallimento n. .../ ____ chiuso con decreto in data ____ sia riaperto. Allega i seguenti documenti: ... Luogo e data ... Sottoscrizione ... CommentoLe ragioni che hanno consentito di individuare nel provvedimento di riapertura del fallimento una sentenza anche in senso sostanziale, giustificano la giuridica esigenza che i soggetti nei cui confronti la riapertura del fallimento venga chiesta siano preventivamente posti nella condizione di esercitare il diritto di difesa, con l'instaurazione del contraddittorio. Basti considerare, al fine, che il provvedimento di chiusura del fallimento produce le conseguenze previste dall'art. 120 l.fall., e cioè la cessazione degli effetti dinamici del procedimento concorsuale, collegati in modo diretto alla sua pendenza, oltre a quelli strumentali. Con il fenomeno conosciuto come il ritorno in bonis del fallito, terminano per lo stesso gli effetti personali previsti in funzione della procedura e che, con il cessare della medesima, perdono la loro ragion d'essere. Il debitore, quindi, ancorché non liberato dalle situazioni debitorie concorrenti non interamente soddisfatte, riacquista il potere di amministrare e disporre dei propri beni, acquisiti eventualmente dopo la chiusura del concorso sistematizzato. Con la riapertura del fallimento, dette condizioni personali, soggettivamente pregiudizievoli ancorché necessariamente connesse alla pendenza di un procedimento retto dai principi della concorsualità, vengono reintegrate, per cui proprio in relazione alla nuova privazione del potere di disponibilità patrimoniale, che la riapertura del fallimento reintroduce, si individua il diritto del debitore di contraddire. La riapertura del fallimento non costituisce apertura di una nuova procedura fallimentare, ma prosecuzione di quella già dichiarata e chiusa (Trib. Catania, 28 febbraio1984, in Banca borsa tit. cred., 1986, II, 110). In tal senso depone anche la giurisprudenza di legittimità, secondo cui la riapertura del fallimento conseguente alla risoluzione del concordato fallimentare produce la reviviscenza dell'originario procedimento concorsuale e non un nuovo, autonomo procedimento. |