Parere del curatore sulla proposta di concordato fallimentare

Vito Amendolagine
Giuseppina Ivone

Inquadramento

La proposta di concordato è presentata con ricorso al giudice delegato, il quale chiede il parere del curatore, con specifico riferimento ai presumibili risultati della liquidazione ed alle garanzie offerte. Una volta espletato tale adempimento preliminare il giudice delegato, acquisito il parere favorevole del comitato dei creditori, valutata la ritualità della proposta, ordina che la stessa, unitamente al parere del comitato dei creditori e del curatore, venga comunicata a cura di quest'ultimo ai creditori a mezzo posta elettronica certificata.

Formula

TRIBUNALE DI ...

PARERE, EX ART. 125 L. FALL., SULLA DOMANDA DI CONCORDATO FALLIMENTARE PRESENTATA DA ...

Fallimento di ... (n. ...\ ...)

Giudice delegato: Dott. ...

Curatore ...

1. PREMESSA

In data ... è stata presentata domanda di concordato fallimentare, ai sensi dell'art. 124 l.fall., da parte di ...

La proposta è così strutturata ... (indicarne il contenuto)

Con provvedimento del ... il Giudice delegato ha chiesto parere sulla proposta, al curatore, ai sensi dell'art. 125 l. fall.

2. SUL CONTENUTO DELLA PROPOSTA DI CONCORDATO FALLIMENTARE

Sintetizzare i contenuti della domanda: circa attivo e passivo, offerta ai creditori e modalità adempitiva della proposta nonché eventuali garanzie offerte

3. SULL'AMMISSIBILITÀ DELLA DOMANDA DI CONCORDATO FALLIMENTARE

Circa la legittimazione alla proposta di concordato deve rilevarsi che la stessa è stata presentata da ..., creditore concorsuale ammesso al passivo /oppure da ... soggetto terzo rispetto alla procedura) oppure dalla società dichiarata fallita o da società ad essa collegate o controllate, ma decorso il termine annuale dalla dichiarazione di fallimento.

Deve rilevarsi come la domanda di concordato non sollevi nessun problema in ordine alla fattibilità giuridica della offerta ai creditori, risultando rispettati i criteri generali posti dall'art. 2740 c.c. e le norme contenute anche nella legge fallimentare in merito a trattamento dei creditori in prededuzione, dei creditori prelatizi, e dei creditori chirografari.

[Dettagliare il caso di specie]

4. SULLA CONVENIENZA DELLA PROPOSTA

In ordine ad una valutazione di convenienza, la proposta si mostra preferibile alla alternativa della prosecuzione della procedura fallimentare consentendo non solo la distribuzione dell'attivo già realizzato (come tale estraneo alla proposta), ma anche di valori aggiuntivi consistenti in ...

[descrivere il caso concreto]

Per le esposte ragioni si esprime parere positivo alla proposta di concordato fallimentare presentata da ...

Il Curatore ...

Commento

Nel procedimento di concordato fallimentare risultante dai d.lgs. 9 gennaio 2006, n. 5 e 12 settembre 2007, n. 169, come evidenziato dalla giurisprudenza della Suprema Corte, il parere reso dal curatore sui presumibili risultati della liquidazione e sulle garanzie offerte, ai sensi dell'art. 125 l.fall., svolge “una funzione diversa - più ridotta e limitata - rispetto a quella svolta dalla relazione del professionista ex art. 161 l.fall. nel concordato preventivo, atteso che, mentre quest'ultima costituisce lo strumento fondamentale perché i creditori possano venire a conoscenza delle vicende imprenditoriali, finanziarie ed economiche di un'impresa normalmente ancora in attività, il primo è reso con riferimento ad un'impresa fallita, della quale vengono accertati dagli organi fallimentari sia le attività, che le passività”. Pertanto, “la maggiore conoscenza del ceto creditorio circa la situazione economico-finanziaria e patrimoniale dell'impresa fallita implica che il parere del curatore non debba incentrarsi in modo specifico sulla congruenza e non contraddittorietà della proposta concordataria, e che eventuali ulteriori carenze, omissioni o erronee indicazioni in esso contenute, ivi comprese le inesattezze in ordine all'indicazione delle percentuali di soddisfacimento dei creditori, non possono inficiare la regolarità del procedimento, ben potendo i creditori, del resto, valutare - in autonomia e alla luce della documentazione fornita dagli organi fallimentari - eventuali imprecisioni e contraddizioni o possibili divergenze interpretative della proposta (così in termini Cass. n. 24359/2013).

Tutto ciò premesso, si segnala la opportunità che nel parere il curatore esponga in maniera chiara e sintetica il contenuto oggetto della proposta, evidenziando l'inesistenza di cause di inammissibilità della proposta, nonché le ragioni di convenienza della stessa a suo giudizio riscontrabili nel caso concreto.

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