Reclamo avverso il decreto di omologazione del concordato fallimentareInquadramentoIl concordato è approvato dai creditori che rappresentano la maggioranza dei crediti ammessi al voto. Ove siano previste diverse classi di creditori, il concordato è approvato se tale maggioranza si verifica inoltre nel maggiore numero di classi. I creditori che non fanno pervenire il loro dissenso nel termine fissato dal giudice delegato si ritengono consenzienti. Quando il giudice delegato dispone il voto su più proposte di concordato ai sensi dell'art. 125 l. fall., secondo comma, terzo periodo, ultima parte, si considera approvata quella tra esse che ha conseguito il maggior numero di consensi a norma dei commi precedenti e, in caso di parità, la proposta presentata per prima. Decorso il termine stabilito per le votazioni, il curatore presenta al giudice delegato una relazione sul loro esito. Se la proposta è stata approvata, il giudice delegato dispone che il curatore ne dia immediata comunicazione a mezzo posta elettronica certificata al proponente, affinchè richieda l'omologazione del concordato e ai creditori dissenzienti. Con decreto da pubblicarsi a norma dell'art. 17 l.fall., fissa un termine non inferiore a quindici giorni e non superiore a trenta giorni per la proposizione di eventuali opposizioni, anche da parte di qualsiasi altro interessato, e per il deposito da parte del comitato dei creditori di una relazione motivata col suo parere definitivo. L'opposizione e la richiesta di omologazione si propongono con ricorso a norma dell'art. 26 l. fall. FormulaCORTE D'APPELLO DI .... RECLAMO AVVERSO IL DECRETO DI OMOLOGAZIONE DEL CONCORDATO FALLIMENTARE Nell'interesse: della Società...., P.I...., con sede in ...., alla via ...., n. ...., iscritta nel Registro delle Imprese di.... al n. .... e al num. REA ...., in persona dell'Amministratore unico ...., elettivamente domiciliato in ...., alla via ...., n...., presso e nello studio dell'Avv...., C.F. n. ...., P.E.C...., fax n...., che lo rappresenta e difende in virtù di procura stesa in calce/a margine al presente atto PREMESSO - che l'istante è creditrice della Soc. .... dichiarata fallita con sentenza n.... del .... dal Tribunale di.... della somma di Euro.... interamente ammessa al passivo; - che con ricorso depositato in data .... ha proposto opposizione alla omologazione del concordato ai sensi dell' art. 129 comma 5 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 in quanto ....; - che il Tribunale di ...., con decreto emesso in data ...., notificato dalla Cancelleria all'esponente in data .... ha rigettato l'opposizione sul presupposto che ...., omologando il concordato proposto da ....; - che invece, in base alla documentazione che si allega .... risulta....; - che la società istante intende proporre reclamo avverso il predetto decreto ai sensi dell'art. 131 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 e chiedere .... Tutto ciò premesso PROPONE RECLAMO avverso il predetto decreto e CHIEDE che l'Ecc.ma Corte d'Appello di .... Voglia, ai sensi dell'art. 131 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 in riforma del predetto decreto revocare la predetta omologazione. Luogo e data.... Firma Avv.... PROCURA ALLE LITI Avv. .... I.... sottoscritt...., ricevuta la informativa ai sensi dell'art. 4 comma 30, del d.lgs n.28/2010 e successive modifiche, circa la possibilità di ricorrere al procedimento di mediazione ivi previsto e dei benefici fiscali di cui agli artt. 17, comma 2, 20 del medesimo decreto, autorizzo l'Avv. .... a rappresentarmi e difendermi in proprio e nella qualità nella presente procedura nonché in ogni fase e grado successivi ad essa connessi. Vi conferisco ampia facoltà di spiccare citazioni, presentare ricorsi, proporre impugnazioni, di intraprendere procedure esecutive mobiliari ed immobiliari, di resistere nelle opposizioni ad esecuzione oltre che ad ingiunzione e sfratto, di nominare sostituti e procuratori, di citare terzi. Vi conferisco, altresì, espressamente, la facoltà di conciliare e transigere qualsiasi controversia, riconoscendoVi ampi poteri anche ex art. 183 c.p.c. e comunque, in ogni caso in cui sia richiesta la comparizione personale, sottoscrivendo anche verbali di conciliazione e di rinunciare agli atti, di incassare e quietanzare per mio/nostro conto, nonché ai sensi dell'art. 13 del d.lgs. n.196/2003 (informativa e consenso ai fini del trattamento dei dati personali). Eleggo domicilio presso il Vostro studio in ...., alla Via....n.... .... E' autentica Firma Avv. .... Depositato in Cancelleria.... Il Cancelliere.... Il Presidente, letto il ricorso che precede, visto lart. 131 comma 3 R.D. 16 marzo 1942, n. 267, designa il Consigliere dr.... per relazionare al Collegio all'udienza di comparizione delle parti che fissa per il...., alle ore .... Assegna al ricorrente il termine perentorio di .... dalla comunicazione del presente provvedimento per la notifica del ricorso e del presente decreto al curatore e alle altre parti. Assegna altresì alle parti resistenti il termine perentorio di giorni.... per il deposito di memorie. Manda al curatore fallimentare per dare immediata notizia agli altri creditori del deposito del presente reclamo e dell'udienza fissata. Luogo e data.... IL CANCELLIERE.... IL PRESIDENTE.... Commento
L'iter procedurale si articola diversamente a seconda che siano state presentate oppure non opposizioni avverso il decreto. Nel primo caso il giudizio di omologazione si conclude con decreto con il quale sono decise anche le opposizioni, reclamabile alla Corte di appello ai sensi dell'art. 131 l.fall. Nel secondo caso, in mancanza di opposizioni nel termine fissato dal giudice delegato ai sensi del secondo comma, il tribunale, verificata la regolarità della procedura e l'esito della votazione, omologa il concordato con decreto motivato non soggetto a gravame. Dalla predetta disciplina, pertanto, si evince che, mentre contro il decreto di omologazione del concordato fallimentare che abbia, altresì, deciso sulle opposizioni proposte ai sensi dell'art. 129, comma 3, l.fall., è ammissibile il reclamo alla Corte di appello ex art. 131 l.fall., contro il decreto di omologazione del concordato fallimentare, pronunciato in assenza di opposizioni ai sensi dell'art. 129, comma 4, l.fall., è ammissibile il ricorso per Cassazione ex art. 111 Cost., essendo tale decreto "non soggetto a gravame" ed avendo indubbiamente i caratteri della decisorietà e definitività, posto che, in forza dell'art. 135 l.fall., il concordato è obbligatorio per tutti i creditori anteriori alla apertura del fallimento, compresi quelli che non hanno presentato domanda di ammissione al passivo. La soluzione accolta, suggerita anche da una parte della dottrina, è stata ritenuta essere imposta da una lettura costituzionalmente orientata della norma di cui all'art. 129, comma 4, l.fall., con procedimento ermeneutico analogo a quello seguito dalla giurisprudenza di legittimità in relazione al decreto di ammissione alla procedura di amministrazione controllata ai sensi dell'abrogato art. 188 l.fall., del pari espressamente dichiarato da tale norma non soggetto a reclamo e costantemente ritenuto dalla giurisprudenza di legittimità quale provvedimento di contenuto decisorio, perchè incidente sui diritti soggettivi dei creditori, ai quali, dopo la pronuncia del decreto, era impedito l'inizio e la prosecuzione di azioni esecutive, con carattere definitivo (v., per tutte, Cass. I, n. 3099/2000), come tale ricorribile per cassazione ex art. 111 Cost. |