Istanza di chiusura del fallimento a seguito di adempimento del concordato fallimentareInquadramentoIntervenuta l'omologazione del concordato fallimentare il giudice delegato, il curatore ed il comitato dei creditori ne sorvegliano l'adempimento, secondo le modalità stabilite nel decreto di omologazione. Quando il decreto di omologazione diventa definitivo, il curatore rende conto della gestione ai sensi dell'art. 116 l.fall. ed il tribunale dichiara chiuso il fallimento. Le somme spettanti ai creditori contestati, condizionali od irreperibili sono depositate nei modi stabiliti dal giudice delegato. Accertata la completa esecuzione del concordato fallimentare, il giudice delegato ordina lo svincolo delle cauzioni e la cancellazione delle ipoteche iscritte a garanzia e adotta ogni misura idonea per il conseguimento delle finalità del concordato fallimentare. FormulaTRIBUNALE DI ... SEZ. FALL. ISTANZA DI CHIUSURA DEL FALLIMENTO Fallimento: ... Giudice delegato: Dott. ... Curatore: ... Ill.mo Sig. Giudice delegato, il Dott./Avv. ... con studio in ..., alla via ..., n ..., PEC ..., in qualità di curatore del fallimento sopra indicato, nominato da codesto Tribunale con sentenza n ... del ____, PREMESSO — che il Tribunale di ...con sentenza n. ... del ... ha dichiarato il fallimento della Società/Ditta ...; — che con ricorso depositato in data ... è stato proposto da ... ai creditori una proposta di concordato fallimentare; — che tale concordato fallimentare è stato omologato dal Tribunale di ... con decreto emesso in data ____; — che, in data ..., in esecuzione del predetto concordato fallimentare è stata versata l'ultima rata spettante ai creditori chirografari; — che, poiché il concordato fallimentare risulta completamente adempiuto, l'esponente intende chiedere la chiusura della procedura. Tutto ciò premesso CHIEDE che la S.V. Ill.ma Voglia, ai sensi dell'art. 136 comma 3 r.d. 16 marzo 1942, n. 267, dichiarare la chiusura del fallimento e, conseguentemente, disporre l'archiviazione della procedura, l'estinzione del conto corrente bancario dopo il prelievo del compenso spettante all'esponente e la restituzione delle eccedenze al garante del concordato, nonché la restituzione agli Istituti di Credito delle fideiussioni già rilasciate a garanzia. Luogo e data ... Il Curatore ... CommentoCon il decreto di omologazione del concordato, che, salva la diversa e limitata funzione di controllo della sua esecuzione, ai sensi dell'art. 136 l.fall., determina la chiusura del fallimento, cessa anche la generale vis actractiva del tribunale, dovendosi escludere che le funzioni di sorveglianza attribuite dall'art. 137 l.fall. al giudice delegato, al curatore ed al comitato dei creditori sull'adempimento del concordato fallimentare comportino la necessità del protrarsi, per l'accertamento dei crediti dopo l'omologazione, della competenza del tribunale fallimentare, al quale l'art. 24 l.fall. attribuisce la cognizione delle azioni che derivano dalla dichiarazione di fallimento solo in considerazione del fatto che queste azioni sono originate dallo stato di dissesto o comunque influenzate dal fallimento e debbono svolgersi nella procedura fallimentare per assicurare l'unità della esecuzione e la par condicio creditorum. Tuttavia, si è ritenuto che il giudizio di opposizione allo stato passivo, a seguito della chiusura del fallimento per omologazione del concordato fallimentare, con la conseguente decadenza degli organi della procedura e perdita della loro legittimazione processuale, deve essere dichiarato interrotto ex art. 300 c.p.c. e ciò nondimeno il giudizio intrapreso ex art. 98 l.fall., può essere riassunto nei confronti del debitore tornato in bonis, o da lui proseguito, al fine di giungere all'accertamento giudiziale sull'esistenza, o meno, del credito di cui si era chiesta l'insinuazione, dovendosi ritenere irrilevante la circostanza che le conclusioni del creditore continuino ad essere formulate in termini di ammissione al passivo, piuttosto che di condanna al pagamento dell'invocato credito, atteso che la domanda di insinuazione, inserendosi in un processo esecutivo concorsuale e tendendo all'accertamento del credito in funzione esecutiva mediante la sua collocazione sul ricavato dell'attivo fallimentare, ricomprende quella di condanna richiesta nel giudizio ordinario (così in motivazione Cass. n. 7497/2015; Trib. Bari IV, 1 marzo 2016). |