Reclamo avverso la sentenza di risoluzione del concordato e riapertura della procedura fallimentareInquadramentoIl concordato omologato può essere annullato dal tribunale, su istanza del curatore o di qualunque creditore, in contraddittorio con il debitore, quando si scopre che è stato dolosamente esagerato il passivo, ovvero sottratta o dissimulata una parte rilevante dell'attivo. Non è ammessa alcuna altra azione di nullità. Si procede a norma dell'art. 137 l.fall. La sentenza che annulla il concordato riapre la procedura di fallimento ed è provvisoriamente esecutiva. Essa è reclamabile ai sensi dell'art. 18 l.fall. Il ricorso per l'annullamento deve proporsi nel termine di sei mesi dalla scoperta del dolo e, in ogni caso, non oltre due anni dalla scadenza del termine fissato per l'ultimo adempimento previsto nel concordato. FormulaCORTE D'APPELLO DI .... RECLAMO AVVERSO LA SENTENZA DI ANNULLAMENTO DEL CONCORDATO FALLIMENTARE
Fallimento:.... Giudice delegato: Dott. .... Curatore: ....
Nell'interesse di: ...., C.F...., nato a ...., residente in...., alla via ...., n...., elettivamente domiciliato in ...., alla via...., n...., presso e nello studio dell'Avv...., C.F...., P.E.C...., fax n. ...., che lo rappresenta e difende in virtù di procura stesa in calce al presente atto PREMESSO - che il Tribunale di .... con sentenza n. .... del .... ha dichiarato il fallimento della società/ditta ....; - che con ricorso depositato in data .... è stato proposto da .... ai creditori una proposta di concordato fallimentare; - che tale concordato è stato omologato dal Tribunale di .... con decreto emesso in data....; - che con sentenza emessa in data .... il predetto Tribunale, ad istanza di.... ha annullato il concordato fallimentare sul presupposto che il passivo fosse stato dolosamente esagerato dal fallito/fosse stata sottratta/dissimulata una parte rilevante dell'attivo; - che tale sentenza è ingiusta in quanto ...., come risulta da.... che si produce; - che l'istante intende proporre reclamo avverso la predetta sentenza ai sensi del r.d. 16 marzo 1942, n. 267 art. 138 comma 2, e chiedere la revoca del provvedimento di annullamento del suddetto concordato fallimentare. Tutto ciò premesso, PROPONE RECLAMO avverso la predetta sentenza di annullamento del concordato fallimentare e riapertura della procedura fallimentare CHIEDE che l'Ecc.ma Corte d'Appello di .... Voglia, ai sensi degli artt. 138 comma 2 e 131 r.d. 16 marzo 1942, n. 267, riformare la predetta sentenza. Luogo e data.... Avv.... PROCURA ALLE LITI Avv. .... I.... sottoscritt...., ricevuta la informativa ai sensi dell'art. 4 comma 30, del d.lgs n.28/2010 e successive modifiche, circa la possibilità di ricorrere al procedimento di mediazione ivi previsto e dei benefici fiscali di cui agli artt. 17 2 20 del medesimo decreto, autorizzo l'Avv. .... a rappresentarmi e difendermi in proprio e nella qualità nella presente procedura nonché in ogni fase e grado successivi ad essa connessi. Vi conferisco ampia facoltà di spiccare citazioni, presentare ricorsi, proporre impugnazioni, di intraprendere procedure esecutive mobiliari ed immobiliari, di resistere nelle opposizioni ad esecuzione oltre che ad ingiunzione e sfratto, di nominare sostituti e procuratori, di citare terzi. Vi conferisco, altresì, espressamente, la facoltà di conciliare e transigere qualsiasi controversia, riconoscendoVi ampi poteri anche ex art. 183 c.p.c. e comunque, in ogni caso in cui sia richiesta la comparizione personale, sottoscrivendo anche verbali di conciliazione e di rinunciare agli atti, di incassare e quietanzare per mio/nostro conto, nonché ai sensi dell'art. 13 del d.lgs. n.196/2003 (informativa e consenso ai fini del trattamento dei dati personali). Eleggo domicilio presso il Vostro studio in ...., alla Via....n.... E' autentica Firma Avv. .... Depositato in Cancelleria.... Il Cancelliere.... Il Presidente, letto il ricorso che precede, visti gli artt. 137 comma 2 e 18 del r.d. 16 marzo 1942, n. 267, designa Consigliere il Dott. ....per relazionare al Collegio all'udienza di comparizione delle parti che fissa per il giorno...., alle ore .... Assegna al ricorrente il termine di dieci giorni dalla comunicazione del presente provvedimento per la notifica del ricorso e del presente decreto al curatore e alle altre parti. Luogo e data.... Il Cancelliere .... Il Presidente.... Commento
L'istituto dell'annullamento del concordato è disciplinato, accanto alla risoluzione, da un'unica norma, l'art. 186 l. fall., che contiene un rinvio agli artt. 137 e 138 l.fall. il quale ultimo a sua volta detta il regime dell'annullamento del concordato fallimentare, fissandone i requisiti - dolosa esagerazione del passivo, sottrazione o dissimulazione di parte rilevante dell'attivo, e riportando le figure legittimate all'istanza individuate nella persona del curatore o di qualunque creditore, in contraddittorio con il debitore. Lo stesso art. 138 l. fall., con disposizione che non trova ostacoli nella identica ratio di assicurare la più pronta procedura concorsuale adeguata alla effettiva situazione di difficoltà del debitore, precisa al comma 2 che l'annullamento viene pronunciato con decisione che è provvisoriamente esecutiva, regola pienamente compatibile con l'annullamento del concordato, per il quale anche il reclamo potrà essere, in tal caso, immediato e condotto identicamente ai sensi dell'art. 18 l.fall. dunque tanto contro il decreto di annullamento quanto contro la sentenza di fallimento che colpiscano il medesimo debitore. Nel caso di annullamento del concordato pronunciato dopo l'intervento dell'art. 17, comma 1 d.lgs. n. 169/2007, che ha sostituito l'art. 186 l.fall., i mezzi di impugnazione attivabili confluiscono nel necessario reclamo di cui all'art. 18 l.fall. e presuppongono, quale circostanza voluta dalla norma, la immediata esecutività di ciascuna delle statuizioni così rese dal tribunale, da emettersi nel riscontro dei rispettivi requisiti, senza attendere alcun passaggio in giudicato del decreto di annullamento del concordato, cessando da subito con tale provvedimento ogni effetto modificativo dei rapporti giuridici. Gli effetti della riapertura sono regolati dagli artt. 122 e 123 l.fall. potendo essere riproposte le azioni revocatorie già iniziate e interrotte per effetto del concordato, mentre i creditori anteriori conservano le garanzie per le somme tutt'ora ad essi dovute in base al concordato risolto o annullato e non sono tenuti a restituire quanto hanno già riscosso. Essi concorrono per l'importo del primitivo credito, detratta la parte riscossa in parziale esecuzione del concordato. Al riguardo va altresì precisato che il principio sancito dall'art. 140, comma 3, l.fall. in tema di concordato fallimentare trova applicazione analogica anche in caso di risoluzione del concordato preventivo e di conseguente dichiarazione di fallimento secondo cui i creditori anteriori alla riapertura della procedura fallimentare sono esonerati dalla restituzione di quanto hanno riscosso in base al concordato risolto o annullato, sempre che si tratti di riscossioni valide ed efficaci e non di riscossioni cui essi non avevano diritto, essendo privi di efficacia quegli atti che, pur trovando la loro ragione d'essere nella procedura concordataria, siano divenuti estranei alle finalità dell'istituto, in quanto eseguiti al di là dei limiti stabiliti nella sentenza di omologazione o in violazione del principio della "par condicio creditorum" e dell'ordine delle prelazioni (Cass. I, n. 509/2016). |