Ricorso per ammissione alla procedura di concordato preventivo con offerta di pagamento ai creditori

Giuseppina Ivone
Vito Amendolagine

Inquadramento

La promessa di pagamento di una somma di denaro costituisce la formula più tradizionale di offerta concordataria ai creditori. In questo caso oggetto della proposta è, per espressa dichiarazione del debitore, una somma di denaro che consenta il pagamento dei creditori nella percentuale di soddisfacimento loro proposta dal debitore. Cosicché qualsiasi proposta di soddisfacimento effettuata con mezzi diversi dal denaro (come pure consente l'art. 160 l.fall.), dovrebbe ritenersi non suscettibile di inquadramento in questa fattispecie; tuttavia è diffusa nella prassi la presentazione di offerte in cui oltre a somme di denaro vengono offerte ai creditori anche soddisfacimenti con mezzi diversi. Ciò è accentuato dalla pratica della suddivisione in classi di voto, con trattamento differenziato a seconda della classe di appartenenza.

Formula

TRIBUNALE CIVILE DI...

SEZ. FALL.

RICORSO PER L'AMMISSIONE ALLA PROCEDURA DI CONCORDATO PREVENTIVO CON PAGAMENTO

PER

La Società ... con sede in ... C.F. ... P.I. ... capitale sociale deliberato, sottoscritto e versato pari a Euro ... in persona del legale rappresentante ... in forza di determinazione adottata ai sensi degli artt. 161, comma 4 e 152 l. fall. del ... (all.) rappresentata e difesa dall'Avv. ... come da procura rilasciata in calce al presente ricorso.

Si dichiara di voler ricevere le comunicazioni al seguente indirizzo di posta elettronica certificata

INDICE

PARTE I

I.1 Profilo della società e ragioni della crisi

I.2 Natura ed entità dei debiti

I.3 L'attivo disponibile

I.4. Sulla gestione della impresa nel periodo successivo alla presentazione del ricorso con riserva

PARTE II

II.1 Natura del concordato ed offerta concordataria

II.2 L'offerta ai creditori

II.3. Sulla previsione dei tempi di pagamento

PARTE III

III.1.Convenienza della proposta per i creditori rispetto alle alternative concretamente praticabili.

III.2 Sul controllo del Tribunale con riguardo alla ammissibilità della proposta

III.3. Sulla nomina del liquidatore giudiziale

PARTE I

I.1. Profilo della Società e ragioni della crisi

[Descrivere la Società: oggetto sociale/capitale sociale sottoscritto e versato/ modifica dell'assetto societario/ organo amministrativo e di controllo]

Le ragioni della crisi che hanno determinato la Società ad accedere ad una procedura di concordato preventivo sono plurime.

[Illustrare le ragioni della crisi]

II.2. Natura ed entità dei debiti

Si ritiene opportuna una precisazione preliminare.

[Eventuale: da inserire in ipotesi di preventivo ricorso con riserva per cui è necessario individuare la data di riferimento dei debiti concorsuali]

Ai fini della redazione del piano di concordato e della conseguente proposta ai creditori, la Società ha ritenuto che la data di riferimento per la redazione del piano di concordato e la conseguente proposta ai creditori concorsuali fosse quella di presentazione del ricorso di concordato di gruppo c.d. “ con riserva”. Ciò in ragione del fatto che, a seguito delle modifiche scaturite dal d.l. n. 83/2012 convertito in l. n. 134/2012, da tale data vengono fatti discendere tutti gli effetti del concordato.

È infatti previsto che il cancelliere pubblichi la domanda di concordato nel registro delle imprese entro il giorno successivo al suo deposito in cancelleria; che dopo il deposito del ricorso e fino al decreto di cui all'art. 163 il debitore possa compiere gli atti di straordinaria amministrazione soltanto previa autorizzazione del tribunale; che i crediti di terzi sorti per effetto degli atti legalmente compiuti dal debitore sano prededucibili, secondo quanto previsto dall'art. 111 l.fall. Ai sensi del nuovo art. 184 l.fall., inoltre, il concorso tra i creditori non si apre più con il decreto di ammissione di cui all'art. 163 l.fall., bensì con la pubblicazione nel registro delle imprese del ricorso di cui all'art. 161 l.fall. Infine, l'esonero da revocatoria, oltre che agli atti, pagamenti e garanzie posti in essere in esecuzione del concordato preventivo è stato esteso agli atti, pagamenti e garanzie legalmente posti in essere dopo il deposito del ricorso di cui all'art. 161 l.fall.

Per questa ragione, la Società ha predisposto una situazione economico-finanziaria e patrimoniale (in realtà si tratta di una vero e proprio bilancio infrannuale) alla data di pubblicazione del ricorso di concordato con riserva ossia ..., che di seguito si riporta.

Il totale del passivo risultante dalla situazione patrimoniale, economico finanziaria aggiornata al ... è pari ad Euro ... che si prevede d'estinguere al minor valore di Euro ... per effetto della rilevazione in diminuzione dei fondi rischi ed oneri .

Tale complessivo importo ricomprende: (i) debiti prededucibili per Euro...; (ii) debiti prelatizi per Euro ...; (iii) debiti chirografari per Euro ..., come da prospetto che segue

[PROSPETTO]

Con riguardo a natura e tipologia dei debiti si fa qui espresso rinvio alla analitica descrizione contenuta nell'allegato piano di concordato(all._, pagg. _ a _)

II.3. L'ATTIVO DISPONIBILE

A fronte del descritto passivo concordatario, l'attivo disponibile, costituente garanzia generica ex art. 2740 c.c. dell'adempimento della promessa concordataria, e come tale per la soddisfazione del ceto creditorio al ..., assomma ad ... e risulta così composto

[descrivere attivo]

Il professionista incaricato ex art. 160, comma 2, l.fall. di attestare il valore di mercato del complesso immobiliare della Società ai fini di verificare la capienza dei crediti assistiti da ipoteca sullo stesso, ha ritenuto corretta nel metodo e nelle conclusioni la stima di valore dell'immobile effettuata dall'esperto di settore 1 .

In sintesi, il valore di realizzo del bene (che, per sua natura, è un valore puramente revisionale) è stato prudenzialmente stimato pari a Euro ...

In particolare, dalla perizia redatta ex art. 160, comma 2, l. fall. risulta che il valore di realizzo dell'immobile copre integralmente: il debito residuo della Società nei confronti di ... quale creditore garantito da ipoteca di I grado non copre integralmente l'ulteriore debito residuo di ...

Sugli ulteriori elementi dell'attivo

Quanto alle ulteriori componenti dell'attivo si rimanda alla analitica descrizione nel piano di concordato (all. ...), limitandoci a segnalare che le disponibilità liquide sono aumentate in ragione del versamento che il signor [...] s'è impegnato ad effettuare - senza obbligo di restituzione - perché la Società possa far fronte all'iniziale versamento in acconto sulle presumibili spese di procedura.

II.4. SULLA GESTIONE DELLA IMPRESA NEL PERIODO SUCCESSIVO ALLA PRESENTAZIONE DEL RICORSO CON RISERVA [paragrafo da inserire solo nella ipotesi in cui vi sia stata procedura di pre concordato]

Pur essendo oggi l'attività svolta da ... notevolmente ridotta, si ritiene opportuno allegare al presente ricorso una sintetica descrizione dei principali atti gestori, unitamente al rendiconto economico - finanziario, al fine di rappresentare le entrate e le uscite della Società, per il periodo ... - ... (cfr rendiconto economico finanziario al 30.12 ... e sintetica descrizione dei principali atti gestori, all.).

PARTE II

II.1. Natura della proposta.

La proposta di concordato ha ad oggetto l'assunzione della obbligazione di pagamento di una somma di denaro ai creditori concorsuali secondo l'ordine dei privilegi stabiliti dalla legge.

Il patrimonio dell'impresa sopra descritto svolge funzione di garanzia patrimoniale generica nel caso di inadempimento del concordato.

II.2. L'offerta ai creditori.

L'offerta ai creditori è così strutturata:

a) pagamento integrale dei crediti prededucibili stimati in Euro ... In detto importo sono inclusi i compensi degli organi di procedura (commissario giudiziale, nonchè liquidatore giudiziale qualora non dovesse trovare accoglimento la richiesta formulata da questa difesa nel paragrafo finale dedicato ai liquidatori giudiziali); i compensi per i professionisti che hanno lavorato e lavorano in funzione della procedura di concordato preventivo (ai sensi dell'art. 111 comma 2 l.fall.); ulteriori costi che dovessero maturare (c.d. costi di mantenimento).

b) pagamento integrale dei crediti assistiti da privilegio generale stimati in euro Euro ... oltre interessi di legge;

c) pagamento integrale del creditore ipotecario ... per Euro ... oltre interessi di legge: nei limiti di valore di realizzo per come indicato nella perizia ex art. 160, comma 2, l.fall.;

d) pagamento dei creditori chirografari nella percentuale minima di legge del 20%.

II. 3 Sulla previsione dei tempi di realizzo

[Previsione dei tempi di pagamento dei creditori]

PARTE III

III.1. Convenienza della proposta per i creditori rispetto alle alternative concretamente praticabili

Il tema della convenienza del concordato, decisivo per la scelta dei creditori di approvazione della proposta formulata dal debitore, deve essere introdotto da una considerazione generale concernente la natura liquidatoria del presente concordato: si tratta infatti di chiarire per quali ragioni e in che limiti la liquidazione concordataria dovrebbe essere giudicata maggiormente conveniente rispetto alla liquidazione fallimentare.

In realtà è facile osservare che benché si tratti in ogni caso di attività di liquidazione, l'una appare molto diversa dall'altra. Mentre la liquidazione fallimentare è pesantemente condizionata dalle regole imperative secondo cui la stessa deve svolgersi; invece la liquidazione concordataria, pur ispirata ai principi della legge fallimentare, è sostanzialmente libera e rimessa alla prudente attività dei liquidatori giudiziali sotto il controllo del tribunale fallimentare, del giudice delegato e del comitato dei creditori. Nel caso di un percorso di liquidazione condiviso tra debitore e creditore, la liquidazione concordataria si mostra già in tesi maggiormente efficiente rispetto alla liquidazione fallimentare. Ne discende che la stessa approvazione del concordato, dimostrando la esistenza di tale condivisione, rende pure evidente la maggior convenienza della liquidazione concordataria. Cosicchè i creditori non potranno che concludere nel senso della maggiore convenienza quando ne fossero convinti, già per altre ragioni (ossia: fiducia nella ricostruzione patrimoniale esposta dal debitore e condivisione del piano concordatario).

Nel caso concreto, che qui si presenta, appare evidente il guadagno organizzativo dalla liquidazione concordataria.

[Illustrare le ragioni di convenienza del caso concreto]

III.2. Sul controllo del Tribunale con riguardo alla ammissibilità della proposta 2 .

Per alcuni profili, il perimetro di detto controllo è pacificamente determinato in dottrina e in giurisprudenza.

Sicuramente deve essere verificata la legalità della proposta di concordato. Il quale requisito può agevolmente sintetizzarsi con riguardo alla necessità che detta proposta sia conforme al diritto oggettivo e dunque rispettosa delle norme imperative di legge; in tale ambito di esame rilevano sia le norme imperative poste a condizioni di ammissibilità della domanda di concordato e stabilite negli artt. 160 e ss. l.fall., sia le norme imperative della legislazione civile concernenti il sistema della responsabilità patrimoniale e dunque il trattamento dei creditori concorsuali. Un ulteriore, pacifico, ambito di controllo concerne la congruità argomentativa e la correttezza del metodo di indagine secondo cui è stata redatta la relazione dal professionista attestatore del piano concordatario.

Spetta infatti al tribunale di valutare in primo luogo se la certificazione della veridicità del dato aziendale si fondi o meno su una corretta metodologia di analisi secondo quanto prescritto dalla best practice in tema di revisione dei bilanci; spetta in secondo luogo al tribunale di valutare se il giudizio di fattibilità del piano concordatario sia sorretto da una motivazione logica, completa ed immune da contraddizioni; si discute tuttavia in dottrina e in giurisprudenza, se spettino al tribunale ulteriori piani di verifica e controllo, relativi al merito intrinseco del piano concordatario e involgenti pertanto la concreta realizzabilità del programma sotto il profilo essenziale del rischio economico.

Si sono al riguardo stratificati due contrapposti avvisi: il primo secondo il quale spetterebbe al tribunale esclusivamente un controllo di legittimità non involgente il merito della strategia concordataria formalizzata nel piano aziendale (essendo questa frutto di una scelta amministrativa come tale insindacabile nel merito dal tribunale). Il secondo, per cui spetterebbe al tribunale un controllo sul merito della scelta di pianificazione; di modo che al positivo giudizio dell'attestatore dovrebbe sovrapporsi un identico giudizio reso tuttavia dal tribunale stesso.

Tale contrasto è ormai stato definito dalla giurisprudenza a seguito della pronuncia della Cassazione a Sezioni Unite del 2013 che ha affermato il principio per cui: “Il giudice ha il dovere di esercitare il controllo di legittimità sul giudizio di fattibilità della proposta di concordato, non restando questo escluso dall'attestazione del professionista, mentre resta riservata ai creditori la valutazione in ordine al merito del detto giudizio, che ha ad oggetto la probabilità di successo economico del piano ed i rischi inerenti; il controllo di legittimità del giudice si realizza facendo applicazione di un unico e medesimo parametro nelle diverse fasi di ammissibilità, revoca ed omologazione in cui si articola la procedura di concordato preventivo; il controllo di legittimità si attua verificando l'effettiva realizzabilità della causa concreta della procedura di concordato; quest'ultima, da intendere come obiettivo specifico perseguito dal procedimento, non ha contenuto fisso e predeterminabile, essendo dipendente dal tipo di proposta formulata, pur se inserita nel generale quadro di riferimento, finalizzato al superamento della situazione di crisi dell'imprenditore, da un lato, e all'assicurazione di un soddisfacimento, sia pur ipoteticamente modesto e parziale, dei creditori, da un altro”.

Più di recente la Suprema Corte ha affermato il principio per cui: “In tema di concordato preventivo, la fattibilità del piano è un presupposto di ammissibilità della proposta, sul quale il giudice deve pronunciarsi esercitando un sindacato che consiste nella verifica diretta del presupposto stesso, non restando questo escluso dall'attestazione del professionista. Tuttavia, mentre il sindacato del giudice sulla fattibilità giuridica, non incontra particolari limiti, il controllo sulla fattibilità economica, intesa come realizzabilità nei fatti del medesimo, può essere svolto solo nei limiti della verifica della sussistenza o meno di una assoluta, manifesta inettitudine del piano presentato dal debitore a raggiungere gli obiettivi prefissati (Cass. n. 26632/2016).

III. 3 Sulla nomina del liquidatore giudiziale

[Paragrafo eventuale sulla nomina del liquidatore giudiziale]

Per queste ragioni la Società ... chiede che il Tribunale, svolti gli accertamenti di rito, dichiari aperta la procedura di concordato preventivo.

La Società si impegna a depositare nelle forme e termini che saranno stabilite dall'Ill.mo Tribunale l'importo stimato per i costi di procedura e si riserva di modificare ed integrare la proposta e di produrre nuovi documenti, ove necessario.

La Società rimane a disposizione con i propri professionisti per fornire le eventuali informazioni e chiarimenti che il Tribunale ritenesse opportuni, per apportare alla presente domanda le variazioni e/o integrazioni che Codesto Tribunale dovesse richiedere oltre che per produrre l'eventuale documentazione aggiuntiva che fosse ritenuta necessaria o utile.

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

Sottoscrizione del legale rappresentante della Società

[1] Si tratta di relazione che si rende necessaria ove il patrimonio della debitrice fosse incapiente per il privilegio; ma in questo caso ai fini della tenuta del piano occorrerà finanza esterna per il pagamento dei creditori con prelazione.

[2] Appare opportuno inserire un paragrafo circa la sussistenza dei presupposti di ammissibilità del concordato.

Commento

Premessa essenziale valida per tutte le domande di concordato quale che ne sia la natura è di formulare con precisione l'offerta ai creditori tenendo così distinta la proposta ai creditori dalla esposizione del piano concordatario, che costituisce un percorso adempitivo organizzato dal debitore per l'adempimento della proposta medesima. Alla vera e propria offerta ai creditori deve pertanto essere dedicato nel corpo della domanda uno spazio apposito preferibilmente isolato da resto della domanda appunto intitolato ‘Offerta ai creditori'. In tal modo la domanda assume la necessaria chiarezza e si scongiura il rischio di una possibile genericità foriera anche di una dichiarazione di inammissibilità della intera domanda.

Deve precisarsi che l'offerta rivolta ai creditori garantiti dovrebbe consistere sempre in una somma di denaro corrispondente all'ammontare del credito coperto dalla garanzia da pagarsi immediatamente, ossia nei tempi tecnici che corrono tra omologazione del concordato e sua iniziale esecuzione.

Si tratta pertanto di un triplice ordine di avvertenze da tenere sempre presente nonostante le notevoli oscillazioni della giurisprudenza di merito. La ragione di queste condizioni di legalità per il trattamento dei creditori garantiti è nel fatto che gli stesso sono sottratti al voto concordatario. Ossia non hanno diritto di votare il concordato, almeno che non rinuncino - come prevede l'articolo 177, comma 2 l.fall. - alla garanzia. Ovviamente, nemmeno possono essere ricondotti al voto per volontà del debitore, giacché quest'ultimo non ha il potere di trattare con pregiudizio il creditore garantito ammettendolo al voto. Pertanto in quanto creditori sottratti al voto, i creditori garantiti possono essere soltanto destinatari di una domanda di concordato che preveda il pagamento senza dilazione di una somma di denaro nei limiti di copertura della garanzia.

Disporre un trattamento diverso, ossia non in denaro ma in beni, oppure in denaro ma con dilazione stabilita dal debitore equivale a comprimere unilateralmente i diritti dei creditori garantiti. Nonostante le incertezze della giurisprudenza di merito, dovrebbe discenderne la inammissibilità della proposta concordataria.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario