Relazione del commissario giudiziale ex art. 172, comma 1, l.fall.InquadramentoLa relazione del commissario giudiziale costituisce un atto fondamentale della procedura di concordato preventivo e il più importante adempimento di questo organo. Nella relazione il commissario deve ricostruire la storia della impresa, analizzare il patrimonio del debitore, indicare le cause del dissesto nonché riferire analiticamente sulla proposta di concordato evidenziando anche la eventuale convenienza dell'alternativa fallimentare. La relazione è funzionale sia all'abbattimento delle asimmetrie informative tra debitore e creditori concorsuali, i quali ultimi potranno giovarsi delle informazioni e delle valutazioni contenute nella proposta al fine di meglio orientarsi nella decisione sulla approvazione del concordato, sia alla verifica delle informazioni e delle valutazioni presentate dal debitore nella domanda di concordato e già sottoposte a controllo del professionista nella legge fallimentare. FormulaTRIBUNALE DI ... Concordato preventivo n. .... RELAZIONE DEL COMMISSARIO GIUDIZIALE EX ART. 172, COMMA 1, L.FALL. Il Commissario giudiziale *** SOMMARIO 1. BREVI CENNI SULLO SVOLGIMENTO DELLA PROCEDURA 1.1. Il ricorso ex art. 161, comma 6 l.fall. 1.2. Il decreto di ammissione e le attività compiute successivamente alla apertura della procedura. 2. LA SOCIETÀ PROPONENTE 2.1 Brevi cenni storici 2.2. Cause della crisi dell'impresa e dell'insolvenza dell'imprenditore. In particolare sulla condotta del debitore 3. LA DOMANDA DI CONCORDATO NELLE SUE COMPONENTI: RICORSO, OFFERTA E PIANO 3.1. Premessa di metodo 3.2 Il ricorso di concordato completo di piano e proposta 3.3. La Proposta e l'offerta ai creditori 3.4. Sulla esistenza di garanzie offerte ai creditori 3.5. Il piano concordatario. 3.6. Sulla liquidazione dei cespiti 4. LE ATTIVITÀ DI VERIFICA SVOLTE. 4.1. Le verifiche di consistenza del patrimonio sociale: in generale 4.2. Esame e valutazione delle poste dell'attivo e del passivo concordatario 5. VALUTAZIONE DELLA PROPOSTA 5.1. Sulla fattibilità giuridica della proposta 5.2. Sulla fattibilità economica della proposta 5.3. Sulla convenienza della proposta di concordato 1. BREVI CENNI SULLO SVOLGIMENTO DELLA PROCEDURA 1.1. Il ricorso ex art. 161, comma 6 l.fall. In data ... la Società ... con sede legale ..., C.F. ..., P.I. ... e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di ..., in persona di ..., giusta delibera del Consiglio di amministrazione adottata ai sensi dell'art. 152, commi 3 e 161, comma 4, l.fall .in data, ha depositato avanti al Tribunale di ... ricorso per l'ammissione alla procedura di concordato preventivo con riserva di depositare il piano e la proposta concordataria, oltre ai documenti previsti dalla legge, nel termine assegnato dal giudice ai sensi dell'art. 161 comma 6 l.fall. Questa disposizione consente il deposito del ricorso contenente la domanda di concordato, corredata dei bilanci degli ultimi tre esercizi, con espressa riserva di presentare in un secondo momento la proposta concordataria, il piano concordatario e l'ulteriore documentazione a supporto stabilita dalla legge entro un termine fissato dal giudice e compreso tra sessanta e centoventi giorni. Con decreto depositato in data ... il Tribunale ..., verificata la sussistenza dei requisiti di legge per la concessione del termine, dato altresì atto della esistenza di due istanze di fallimento pendenti, ha concesso termine di sessanta giorni per il deposito della proposta concordataria e del piano concordatario, nominando contestualmente il sottoscritto commissario giudiziale ai sensi dell'art. 161 comma 6 l.fall. (come previsto dalla citata norma a seguito della modifica operata dal d.l. n. 69/2013, convertito in l. n. 98/2013), al fine di vigilare sull'attività svolta dalla Società sino alla scadenza del predetto termine. Nello stesso provvedimento il Tribunale ha inoltre disposto il deposito dell'importo di Euro ... ritenuto presumibilmente necessario per effettuare il pagamento delle spese di procedura; nonché il deposito di relazioni periodiche. Nel termine assegnato dal Tribunale la Società ha depositato la proposta ed il piano concordatario unitamente ai documenti previsti dall'art. 161 l.fall. 1.2. Il decreto di ammissione e le attività compiute successivamente alla apertura della procedura. Il Tribunale con decreto del ... ha ammesso la società richiedente alla procedura di concordato preventivo ai sensi dell'art. 163 l. fall. nominando Giudice delegato il Dott. ... e Commissario giudiziale il sottoscritto ... Con il richiamato decreto il Tribunale di Roma ha altresì disposto: — la convocazione dei creditori avanti al Giudice delegato per l'udienza del ...; — il termine di giorni quindici per il deposito in cancelleria di Euro ... pari al ...% delle spese ritenute necessarie per la intera procedura. Il sottoscritto - nel rispetto della normativa sulle comunicazioni degli atti nelle procedure concorsuali (introdotte dall'art. 17 del d.l. n. 179/2012 c.d. “Decreto Sviluppo bis” convertito con l. n. 221/2012, poi integrate nel 2013 con la Legge di Stabilità) - ha quindi provveduto sulla base dell'elenco nominativo dei creditori predisposto dalla società ammessa alla procedura di concordato, alle formalità di convocazione dei creditori per l'adunanza del ... all'indirizzo PEC dei creditori, ove risultante dal registro delle Imprese, altrimenti a mezzo lettera raccomandata o telefax. La Società debitrice in ottemperanza al provvedimento del Tribunale, ha tempestivamente depositato la somma di Euro ... sul conto corrente bancario aperto dal commissario presso ..., vincolato all'ordine del Giudice delegato. 2. LA SOCIETÀ PROPONENTE 2.1 Brevi cenni storici ... è Società di ... avente capitale sociale pari a Euro ... integralmente sottoscritto e versato. [descrivere la Società: attività svolta, composizione del capitale sociale, organo amministrativo e di controllo] 2.2. Cause della crisi dell' impresa e dell'insolvenza dell'imprenditore. In particolare sulla condotta del debitore La stessa proponente, nell'atto introduttivo, ha inteso segnalare vari ordini di criticità che, in diversa misura, negli ultimi anni hanno procurato il progressivo deterioramento delle dinamiche economiche e finanziarie, fino a determinare l'attuale stato di crisi. [Riferire circa le ragioni della crisi] *** In conformità alla previsione dell'art. 172 l. fall. sono state eseguite debite verifiche circa gli elementi di rilievo che attengono alla condotta del debitore. Al riguardo si rileva: — che l'assemblea dei soci ha approvato i bilanci a tutto l'esercizio ..., che risultano depositati al registro delle imprese presso la C.C.I.A.A. di competenza; — che la contabilità sociale, limitatamente alla documentazione esibita, risulta tenuta in modo formalmente regolare; — che non risultano atti di disposizione di attività patrimoniali o di beni della società effettuati a titolo gratuito; — che non sussistono, allo stato, notizie circa fatti di sottrazione e/o distrazione di attività da parte degli amministratori, dipendenti, terzi e/o creditori. Da ultimo, quanto alla condotta tenuta dal debitore successivamente all'apertura della procedura, nei rapporti con l'Ufficio fallimentare, questa è stata improntata ... alla massima e fattiva collaborazione. In generale, dalla documentazione esaminata non risultano violazioni di legge poste in essere dalla Società nel corso della procedura sia con riferimento al compimento di atti di straordinaria amministrazione sia con riferimento a pagamenti di crediti concorsuali, aventi quindi causa in data antecedente la presentazione della domanda di concordato. In particolare, al riguardo si precisa che sono stati effettuati pagamenti in corso di procedura relativi alla continuità aziendale, tra i quali anche quelli per acconti a professionisti che stanno lavorando in funzione della procedura di concordato preventivo. Rispetto a detti ultimi, nulla è da segnalare trattandosi di pagamenti che la giurisprudenza prevalente considera legittimi trattandosi di pagamenti prededucibili. 3. LA DOMANDA DI CONCORDATO NELLE SUE COMPONENTI: RICORSO, OFFERTA E PIANO 3.1. Premessa di metodo Costituisce dato comunemente acquisito quello della distinzione concettuale tra domanda, proposta e piano concordatario. Il piano fornisce una descrizione analitica delle modalità e dei tempi di adempimento della proposta, inerendo al come e al quando la proposta verrà adempiuta, con evidenti finalità programmatorie: sicchè, sul piano metodologico, appare opportuno esaminare il contenuto della proposta rivolta ai creditori, intesa quale esplicazione della offerta economica a questi ultimi per realizzare la composizione della crisi. Il predetto criterio espositivo è espressione di un ordine logico, prima che giuridico: esaminati prima gli obiettivi satisfattivi della proposta appare più agevole svolgere, poi, un esame di appropriatezza del piano, intesa quale idoneità di questo al conseguimento degli obiettivi enunciati nella proposta. Procedendo secondo lo schema accennato, dopo aver verificato la corrispondenza del ricorso ai requisiti procedurali di legge, passerò ad esaminare il contenuto della offerta e successivamente il piano. 3.2 Il ricorso di concordato completo di piano e proposta In data ... la Società ... ha depositato il ricorso per l'ammissione alla procedura di concordato preventivo completo della offerta concordataria e del piano, unitamente ai documenti previsti dalla legge a pena di inammissibilità Il ricorso è stato debitamente sottoscritto dal legale rappresentante della Società ..., a ciò autorizzato dalla delibera del Consiglio di amministrazione risultante da verbale redatto dal notaio ... ai sensi dell'art. 152 l.fall. Il ricorso è altresì sottoscritto dagli Avvocati ... (oltre che dal legale rappresentante della Società) ai quali la Società debitrice ha rilasciato procura in calce. Unitamente al ricorso sono stati depositati, secondo previsione di legge (art. 161, comma 2, l.fall.): a) una aggiornata relazione sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria; b) uno stato analitico ed estimativo delle attività; c) un elenco nominativo dei creditori con indicazione dei rispettivi crediti e delle cause di prelazione; d) un piano contenente la descrizione delle modalità e dei tempi di adempimento della proposta. Il piano e la documentazione sono stati accompagnati, secondo legge, dalla relazione del professionista attestante la veridicità dei dati contabili e la fattibilità del piano (art. 161, comma 3, l.fall.), nonché dalla relazione giurata di un professionista attestante il valore di mercato attribuibile ai beni immobili sui quali cade la prelazione ipotecaria, ai sensi dell'art. 160, comma 2 l. fall. Sotto il profilo strettamente procedurale il ricorso è dunque rispondente ai requisiti di legge. 3.3. La Proposta e l'offerta ai creditori La proposta di concordato ha per oggetto l'impegno di ... al pagamento dell'onere concordatario secondo le riportate condizioni: 1)pagamento integrale dei crediti in prededuzione compresi gli oneri di procedura; 2) pagamento integrale dei crediti prelatizi 3) pagamento dei creditori chirografari secondo distinte percentuali secondo il raggruppamento degli stessi in classi di voto: [indicare classi di voto] Circa i termini di pagamento e dunque di scadenza delle obbligazioni concordatarie la proposta prevede: (i) il pagamento dei crediti prededucibili alle scadenze; (ii) il pagamento dei crediti privilegiati entro un anno dalla omologazione del concordato come previsto dall'art. 186-bis, comma 2 l. fall.; (iii) il pagamento dei crediti chirografari entro 36 mesi dalla data di omologazione. 3.4. Sulla esistenza di garanzie offerte ai creditori La proposta non è garantita in alcun modo, non avendo il debitore fornito né garanzie reali né personali in ordine al puntuale rispetto dell'obbligo di pagamento. È ben vero che nella disciplina del concordato preventivo come riformata non deve ritenersi necessaria ai fini della legittimità formale e sostanziale della proposta concordataria la esistenza di specifiche garanzie di adempimento. Nondimeno, la prestazione o meno di garanzie, la loro misura rispetto all'onere concordatario, il loro contenuto, la loro tipologia, serietà ed affidabilità, sono elementi ascrivibili al merito della proposta, e quindi in senso lato alla convenienza della offerta, la cui valutazione è rimessa esclusivamente ai creditori chiamati al voto. Per tale ragione è apparso doveroso dare atto, nel caso di specie, dell'assenza di garanzie per l'adempimento degli obblighi concordatari. 3.5. Il piano concordatario. La proposta di pagamento ai creditori è sorretta da un piano aziendale che prevede la continuazione della attività di impresa. Nel piano concordatario sono anche elencati beni e utilità non funzionali alla prosecuzione dell'attività e pertanto destinati a essere convertiti in denaro. Si tratta di ... [descrivere i beni non funzionali da cedere] 3.6. Sulla liquidazione dei cespiti Nell'esaminare le modalità adempitive della proposta, una ulteriore indicazione viene fornita dalla debitrice in ordine alla organizzazione dell'attività liquidatoria dei cespiti costituenti parte dell'attivo concordatario. La debitrice ha proposto di realizzare detta liquidazione sotto la responsabilità diretta della stessa Società e la vigilanza del commissario giudiziale sia pure adottando i criteri di liquidazione previsti dalla legge fallimentare (sostanzialmente proponendo una liquidazione di stampo fallimentare rimessa alla iniziativa del debitore). In generale si discute in dottrina se nel concordato preventivo, riformato all'insegna dell'autonomia negoziale, quando la proposta abbia a oggetto la liquidazione del patrimonio, rientri tra i poteri del debitore di offrire ai creditori una liquidazione privatistica, nella quale la liquidazione avverrà ad opera di liquidatori di fiducia del debitore sotto il controllo del commissario giudiziale; oppure se l'autonomia negoziale del debitore debba considerarsi limitata alla offerta ai creditori senza poter investire le modalità della liquidazione. In tale secondo caso, ovviamente, la liquidazione sarebbe necessariamente giudiziale: ossia realizzata da liquidatori nominati dal tribunale i quali svolgerebbero il loro compito sotto il controllo del commissario giudiziale. Nel caso [Descrivere la fattispecie concreta] La proposta della società, ove approvata dai creditori, è a parere del commissario vincolante per il Tribunale. 4. LE ATTIVITÀ DI VERIFICA SVOLTE. 4.1. Le verifiche di consistenza del patrimonio sociale: in generale L'attività di verifica della consistenza patrimoniale è stata doverosamente svolta in considerazione del valore di garanzia generica del patrimonio del debitore vincolato all'adempimento, ma sempre avendo presente che l'obbligazione assunta dal debitore non è di cedere un patrimonio ma di pagare somme di denaro. Poiché tuttavia non è offerto nessun tipo di garanzia, la realizzabilità dell'adempimento dipende esclusivamente dalla citata consistenza patrimoniale oltre - ma in misura minore - dai proventi dell'attività aziendale. In relazione alla particolarità dei beni mobili da liquidare, le operazioni di inventario sono state effettuate avvalendosi della collaborazione di ... al quale il Giudice delegato, con provvedimento del ... ha conferito l'incarico di procedere, previa verifica della consistenza fisica dei beni, attrezzature e del magazzino indicati nello stato analitico dell'attivo - ad una revisione delle stime redatte dal consulente della Società ..., laddove non apparisse corretto il processo di valutazione utilizzato anche sotto il profilo dell'iter logico ed argomentativo e conseguentemente non congrui i valori indicati. Le operazioni sono illustrate nella relazione del ... che si allega. 4.2. Esame e valutazione delle poste dell'attivo e del passivo concordatario Come sopra anticipato, una puntuale analisi delle singole poste dell'attivo e del passivo concordatario, nonché della liquidità derivante dalla continuità aziendale, è stata svolta nella relazione del Dott. ... consulente della procedura, alla quale si rinvia integralmente. In questa sede, e a beneficio dei creditori, si sintetizzano i risultati della predetta verifica che è stata condotta svolgendo, tra l'altro, un controllo di fondatezza, razionalità e coerenza delle argomentazioni svolte dall'attestatore. Quanto all'attivo concordatario All'esito della analisi svolta l'attivo al servizio del piano così come rideterminato dal commissario giudiziale con l'ausilio del consulente è pari a Euro ... con uno scostamento rispetto ai dati indicati nella proposta pari a Euro ... Quanto al passivo concordatario Anche con riferimento alle poste del passivo concordatario, la valutazione effettuata dal commissario giudiziale è stata svolta mediante verifica e comparazione dei dati riferiti alla data di presentazione del ricorso ex art. 161, comma 6 l.fall. di quelli recepiti nella proposta e attestati dal professionista nonché della documentazione fornita dai creditori in sede di dichiarazione di credito. Analisi della continuità aziendale [1] Anche sul punto si rinvia integralmente alla analisi svolta dal consulente condivisa dalla sottoscritta. 5. VALUTAZIONE DELLA PROPOSTA 5.1. Sulla fattibilità giuridica della proposta La proposta per come formulata appare conforme ai presupposti di legge quindi giuridicamente fattibile. 5.2. Sulla fattibilità economica della proposta Posto che la fattibilità economica del concordato rientra nella sfera di competenza esclusiva dei creditori, nondimeno spetta al commissario svolgere un'analisi delle modalità adempitive del concordato, proprio al fine di porre i creditori nella condizione di operare una scelta consapevole. Circa la fattibilità economica della proposta deve rilevarsi che[descrivere la fattibilità nel caso concreto]. In sintesi, ferme restando le considerazioni svolte in ordine all'obbligo concordatario previsto nella proposta, allo stato le liquidità a disposizione della Società - come rettificate- consentirebbero di soddisfare i creditori chirografari nelle seguenti percentuali [indicare per ogni singola classe la percentuale stimata a seguito delle rettifiche] 5.3. Sulla convenienza della proposta di concordato e sulle utilità che potrebbero derivare in caso di fallimento da azioni risarcitorie, recuperatorie o revocatorie- Il giudizio sulla convenienza della proposta è qui prospettato in termini il più possibile oggettivi, ossia valutando la proposta medesima non nella specifica ottica di un determinato creditore, ma nell'ottica di un creditore medio interessato esclusivamente ad ottenere il miglior soddisfacimento possibile del proprio credito con il massimo vantaggio finanziario (ossia nei limiti temporali strettamente necessari). Non sarà dunque presa in considerazione nessuna prospettiva di eventuale convenienza della proposta per determinati creditori (come i creditori finanziari, oppure i partner contrattuali, oppure società collegate etc..) trattandosi di prospettive peculiari rimesse alla valutazione dei singoli soggetti interessati. Evidentemente dalla valutazione di convenienza esula, inoltre, ogni considerazione circa la tutela di interessi diversi da quelli riferibili oggettivamente ai creditori concorsuali (e magari propri di soggetti terzi anche pubblici, lavoratori dipendenti). Con riguardo alla alternativa concretamente praticabile rispetto a quella concordataria essa deve essere individuata nella dichiarazione di fallimento della società. La concretezza di tale alternativa discende dalla pendenza di ... istanze in tal senso presentate. [Indicare le possibili azioni risarcitorie e recuperatorie da promuovere nei confronti di terzi] Tanto dovevo Il Commissario giudiziale... Paragrafo eventuale da inserire sono nella fattispecie di concordato in continuità aziendale. CommentoAbbiamo scelto di proporre una formula molto articolata comprensiva delle indicazioni su tutte le principali variabili che potrebbero presentarsi nel caso concreto. Nel redigere la relazione - come anche dovrebbe emergere dal contenuto della formula in esame - occorrerà seguire alcuni necessari accorgimenti. Deve prestarsi attenzione al fatto che la relazione del commissario giudiziale ha una fondamentale natura informativa. Essa è rivolta a due diversi destinatari: il giudice e i creditori concorsuali. In considerazione della seconda categoria di destinatari e della finalità precipuamente informativa dell'atto, dovrebbe essere curata al massimo la chiarezza della esposizione e la semplificazione di tecnicismi eccessivi. Per altro vero, la chiarezza nella informazione deve coniugarsi con la completezza della informazione medesima. A tale riguardo occorre riflettere che l'art. 172 l.fall. stabilisce merito e metodo delle informazioni da rendere. Le stesse devono essere particolareggiate. Dunque, non generiche ma sufficientemente dettagliate e tali da consentire una analitica ricostruzione dell'oggetto della informazione medesima. Quest'ultimo deve essere costituito, sempre per previsione di legge, dalla indicazione delle cause del dissesto, della condotta ante atta del debitore, della proposta di concordato, delle garanzie eventualmente offerte ai creditori nonché della convenienza della proposta considerata anche l'alternativa fallimentare. A tale ultimo riguardo devono essere ricostruite le ipotetiche azioni risarcitorie, recuperatorie o revocatoria che potrebbero essere proposte dai terzi. Tali azioni devono essere, ovviamente, individuate ad una ad una con la indicazione del petitum causa petendi e convenuto. Nella medesima relazione in terzo luogo è d'uso riferire dello svolgimento della procedura e anche delle attività poste in essere dal medesimo commissario giudiziale. Per quanto concerne i profili valutativi contenuti nella relazione, il commissario giudiziale deve evidenziare la eventuale ricorrenza a suo giudizio, di cause di inammissibilità della domanda di concordato, anche per fatti sopravvenuti nel corso della procedura, sottoponendo le sue osservazioni alla valutazione del giudice delegato. Deve inoltre essere espresso un giudizio sulla fattibilità economica della proposta di concordato onde offrire uno spunto valutativo ai creditori. Deve infine ponderare anche le ragioni di convenienza del concordato rispetto all'alternativa fallimentare. Sotto questo aspetto è importante sottolineare che la legge richiede la esposta valutazione sulle azioni esperibili nei confronti di terzi. Ciò al fine di scongiurare affermazioni generiche o di stile su un punto invece ritenuto essenziale ai fini della corretta informazione dei creditori. Ne consegue che accanto alle informazioni e valutazioni espressamente sollecitate dalla legge il commissario giudiziale deve aggiungere tutto ciò che ulteriormente rileva nel caso concreto. Più in generale, in questa chiave di metodo va letto l'articolo 172 l.fall. che stabilisce un contenuto essenziale ed irrinunciabile della relazione ma invita pure il commissario a riferire su tutto ciò che si mostra importante nel caso concreto. Infine, va segnalato che la stessa norma prevede che qualora siano depositate proposte concorrenti ai sensi dell'art. 163 l. fall., il commissario debba riferire in merito ad essa con una relazione integrativa contenente una comparazione particolareggiata di tutte le proposte depositate. Analoga relazione deve altresì depositare ai fini della espressione di voto. |