Comunicazione di accettazione dell'incarico di liquidatoreInquadramentoSe il concordato consiste nella cessione dei beni e non dispone diversamente, il tribunale nomina nel decreto di omologazione uno o più liquidatori e un comitato di tre o cinque creditori per assistere alla liquidazione e determina le altre modalità della liquidazione. In tal caso, il tribunale dispone che il liquidatore effettui la pubblicità prevista dall'art. 490, primo comma, c.p.c. e fissa il termine entro cui la stessa deve essere eseguita. Si applicano ai liquidatori gli artt. 28, 29, 37, 38, 39 e 116 l.fall. in quanto compatibili. A svolgere le funzioni di commissario liquidatore possono essere chiamati avvocati, dottori commercialisti, ragionieri e ragionieri commercialisti; studi professionali associati o società tra professionisti, sempre che i soci delle stesse abbiano i requisiti professionali di cui alla lett. a) dell'art. 28 l.fall. In tale caso, all'atto dell'accettazione dell'incarico, deve essere designata la persona fisica responsabile della procedura nonché coloro che abbiano svolto funzioni di amministrazione, direzione e controllo in società per azioni, dando prova di adeguate capacità imprenditoriali e purché non sia intervenuta nei loro confronti dichiarazione di fallimento. E' istituito presso il Ministero della giustizia un registro nazionale nel quale confluiscono i provvedimenti di nomina dei curatori, dei commissari giudiziali e dei liquidatori giudiziali. FormulaTRIBUNALE DI .... SEZ. FALL. Fallimento n. ..../.... * * * OGGETTO: accettazione dell'incarico di liquidatore Ill.mo Sig. Giudice delegato, Il sottoscritto...., avendo avuto comunicazione in data .... della nomina quale Liquidatore nel Concordato preventivo n..../.... della Società.... COMUNICA di accettare l'incarico e DICHIARA di non essere mai stato alle dipendenze della Società in concordato e di non avere mai prestato la propria opera professionale in suo favore; dichiara altresì di non essersi mai ingerito nell'attività impresa di tale Società e di non avere, con gli esponenti della stessa, alcun rapporto di parentela o di affinità; DICHIARA, INFINE, che non sussiste, comunque, nessuna delle ipotesi di incapacità previste dall'art. 28 l.fall., da applicarsi ex art. 182, comma 2, l.fall. Nel confermare l'accettazione dell'incarico, ringrazia l'On.le Tribunale per fiducia manifestata. Con osservanza. Il Liquidatore .... Commento
La giurisprudenza di legittimità ha costantemente collegato la nomina giudiziale del liquidatore al (solo) concordato preventivo “con cessione dei beni”, previsto dall'art. 182 l.fall., conformemente alla ratio di tale forma di concordato, volto alla liquidazione dei beni che ne costituiscono l'oggetto ed alla ripartizione del ricavato tra i creditori (Cass. n. 1237/2013 e richiami in essa contenuti); L'art. 182 l.fall. in tema di concordato con cessione dei beni ai creditori prevede altresì la natura derogabile della disposizione attinente alla nomina del liquidatore, in presenza della clausola se il concordato preventivo non dispone diversamente, in consonanza con la natura prevalentemente contrattuale che caratterizza il concordato preventivo nel regime introdotto dal d.l.gs. n. 169 del 2007 e, conseguentemente, con il decisivo rilievo attribuito alla volontà dei creditori ed al loro consenso informato (cfr., ex plurimis, la sentenza n. 21860/2010) sulla cui scorta, la possibilità di escludere la nomina del liquidatore è prevista anche in caso di cessio bonorum. Nella giurisprudenza di legittimità (Cass. n. 1237/2013; Cass. n. 15699/2011) si è altresì ritenuta la ricorribilità immediata ex art. 111 Cost. del decreto di omologazione del concordato preventivo con cessione dei beni, come modificato dal correttivo del 2007, nel caso di contestazione della nomina del liquidatore e di altre disposizioni da parte del Tribunale, affermando che in tema di concordato preventivo posto che l'art. 183 comma 1 l.fall., nel testo sostituito dal d.lgs. 12 settembre 2007, n. 169, art. 16, comma 6, stabilisce che avverso il decreto del tribunale che pronuncia sull'omologazione può essere proposto reclamo alla corte d'appello, e che l'art. 180, comma 3 l.fall., nel testo sostituito dello stesso d.lgs. n. 169 del 2007, art. 16, comma 2, stabilisce invece che detto decreto, in mancanza di opposizione dei creditori, non è soggetto a gravame, dal combinato disposto di tali disposizioni si trae che il reclamo alla corte d'appello può proporsi allorchè l'omologazione sia respinta, ovvero sia accolta nonostante la presenza di opposizioni, mentre, se nessun creditore abbia proposto opposizione è ammissibile il ricorso immediato per cassazione ai sensi dell'art. 111 Cost., comma 7, trattandosi di decreto dotato dei caratteri della decisorietà e della definitività, in quanto obbligatorio per i creditori rispetto ai quali determina una riduzione delle rispettive posizioni creditorie. In tema di concordato preventivo con cessione di beni, nel caso in cui il medesimo soggetto ricopra il doppio incarico, prima di commissario giudiziale del concordato e poi di liquidatore, il relativo compenso non può prescindere dal distinto ruolo assunto e dal conseguente espletamento di ulteriore e diversa attività, che merita, quindi, separata ed autonoma remunerazione. (Cass. n.27085/2011). La specifica caratterizzazione dell'incarico di liquidatore ne rivela l'ontologica distinzione rispetto all'ufficio del commissario giudiziale, che, laddove la liquidazione sia affidata a diverso soggetto, sul suo espletamento è tenuto a svolgere attività di sorveglianza e controllo. La coincidenza soggettiva, per l'effetto, non incide sulla sfera delle rispettive funzioni, che restano distinte e non assimilabili e per logico corollario meritevoli di istinto compenso. (Cass. n.15699/2011). Va peraltro osservato che la giurisprudenza ha recentemente affermato che la nomina a liquidatore della persona già in carica come commissario giudiziale collide con il requisito, di cui al combinato disposto dell'art. 182, comma 2, e art. 28, comma 2, l.fall. (nel testo risultante dalle modifiche apportate dal d.lgs. 12 settembre 2009, n. 167), che il liquidatore sia immune da conflitto di interessi, anche potenziale, ipotesi, invece, configurabile laddove nella sua persona si cumulino la funzione gestoria con quella di sorveglianza dell'adempimento del concordato, di cui all'art. 185, comma 1, l. fall. (Cass., n.1237/2013). Tuttavia deve ritenersi che qualora la nomina a liquidatore del commissario giudiziale non sia stata oggetto di contestazione e l'attività sia stata conseguentemente svolta non possa negarsi al liquidatore il compenso per l'attività svolta (vedi in tal senso Cass., n. 2956/2014). |