Impugnazione dei crediti insinuati tardivamente ammessi

Vito Amendolagine

Inquadramento

L'impugnazione si propone con ricorso depositato presso la cancelleria del tribunale entro trenta giorni dalla comunicazione di cui all'art. 97 l. fall. ovvero in caso di revocazione dalla scoperta del fatto o del documento. Il ricorso, unitamente al decreto di fissazione dell'udienza, deve essere notificato, a cura del ricorrente, al curatore ed all'eventuale controinteressato entro dieci giorni dalla comunicazione del decreto con cui viene fissata l'udienza di comparizione delle parti entro sessanta giorni dall'avvenuto deposito del ricorso.

Formula

TRIBUNALE DI ....

SEZ. FALL.

ATTO DI IMPUGNAZIONE DEI CREDITI INSINUATI

TARDIVAMENTE E AMMESSI

R.D. 16 marzo 1942, n. 267, art. 98

Nell'interesse di:

Sig...., C.F. n...., nato a...., il...., residente in...., alla via...., n. ...., elettivamente domiciliato in...., alla via...., n...., presso e nello studio dell'Avv...., C.F...., PEC ...., fax n...., che lo rappresenta e difende in virtù di procura stesa in calce del presente atto

PREMESSO

- che il Sig...., in qualità di creditore, ha insinuato tardivamente al passivo un credito chirografario di Euro....;

- che il Giudice delegato ha reso esecutivo lo stato passivo in data...., ammettendo il suddetto credito per la somma di Euro ....;

- che l'istante intende proporre impugnazione avverso il credito di .... ammesso al passivo in via privilegiata/chirografaria dal Giudice delegato per i seguenti motivi:....

Tutto ciò premesso

CHIEDE

che l'Ill.mo Tribunale di...., ogni contraria eccezione e difesa respinta, voglia escludere dallo stato passivo il predetto credito. Chiede, inoltre, che il Tribunale di .... Voglia, ai sensi del R.D. 16 marzo 1942, n. 267 art. 99, fissare l'udienza di comparizione delle parti e del Commissario liquidatore in Camera di Consiglio e il termine per la notifica del ricorso e pedissequo decreto a eventuali controinteressati ed al Commissario.

Luogo e data ....

Firma Avv....

Procura alle liti

Avv. ....

I.... sottoscritt...., ricevuta la informativa ai sensi dell'art. 4 comma 30, del d.lgs n.28/2010 e successive modifiche, circa la possibilità di ricorrere al procedimento di mediazione ivi previsto e dei benefici fiscali di cui agli artt. 17 2 20 del medesimo decreto, autorizzo l'Avv. .... a rappresentarmi e difendermi in proprio e nella qualità nella presente procedura nonché in ogni fase e grado successivi ad essa connessi. Vi conferisco ampia facoltà di spiccare citazioni, presentare ricorsi, proporre impugnazioni, di intraprendere procedure esecutive mobiliari ed immobiliari, di resistere nelle opposizioni ad esecuzione oltre che ad ingiunzione e sfratto, di nominare sostituti e procuratori, di citare terzi.

Vi conferisco, altresì, espressamente, la facoltà di conciliare e transigere qualsiasi controversia, riconoscendoVi ampi poteri anche ex art. 183 c.p.c. e comunque, in ogni caso in cui sia richiesta la comparizione personale, sottoscrivendo anche verbali di conciliazione e di rinunciare agli atti, di incassare e quietanzare per mio/nostro conto, nonché ai sensi dell'art. 13 del d.lgs. n.196/2003 (informativa e consenso ai fini del trattamento dei dati personali).

Eleggo domicilio presso il Vostro studio in ...., alla Via....n....

....

E' autentica

Firma Avv. ....

Depositato in Cancelleria

Luogo e data....

Il Cancelliere

Il Presidente,

letta l'istanza che precede, visti gli atti, visto il R.D. 16 marzo 1942, n. 267 art. 99,

FISSA

per la comparizione delle parti e del Commissario Liquidatore innanzi al Tribunale di.... riunito in Camera di Consiglio, all'udienza del.... alle ore....

Manda al ricorrente per la notifica del ricorso e del presente decreto al creditore nei confronti del quale l'impugnazione è proposta e al Commissario Liquidatore entro giorni dalla comunicazione del presente decreto.

Luogo e data....

Il Cancelliere....

Il Presidente....

RELAZIONE DI NOTIFICA:

Istante...., ed a richiesta dell'Avv. ...., nella qualità in atti, Io sottoscritto Ufficiale Giudiziario dell'U.N.E.P presso la Corte di Appello di.... ho notificato copia dell'antescritto atto a:

....residente in .... alla via...., n...., ivi recandomi e consegnandone copia a mani di/mediante spedizione a mezzo del servizio postale come per legge.

Altra copia dell'antescritto atto ho notificato a:

....residente in .... alla via...., n...., ivi recandomi e consegnandone copia a mani di/mediante spedizione a mezzo del servizio postale come per legge.

Commento

La prova della tempestività dell'opposizione l.fall., ex art. 98 entro il termine di legge dalla comunicazione ex art. 97 l.fall. del deposito dello stato passivo incombe sull'opponente, trattandosi di questione rilevabile di ufficio, e quindi, anche in ipotesi di contumacia del convenuto, com'è regola generale in tema di termini perentori processuali, previsti per la proposizione di gravami, sottratti alla disponibilità delle parti, il cui rispetto dev'essere verificato dal giudice, in via pregiudiziale, indipendentemente dall'eccezione di parte. Questa, se di fatto sollevata, funge solo da sollecitazione al rilievo e pertanto, non vale a riversare sulla parte eccipiente l'onere della prova della tardività, secondo il principio reus in excipiendo fit actor (Cass. n.21021/2013).

La Corte costituzionale, con sentenza n. 102/1986, aveva dichiarato l'illegittimità costituzionale del primo comma dell'art. 98 l.fall. nel testo precedente la modifica ex d.lgs. n. 5/2006, nella parte in cui stabiliva che i creditori esclusi o ammessi con riserva potessero fare opposizione entro quindici giorni dal deposito dello stato passivo anziché dalla data di ricezione delle raccomandate con avviso di ricevimento con le quali il Commissario liquidatore doveva dare notizia dell'avvenuto deposito ai creditori che avevano presentato domanda di ammissione al passivo. La Corte costituzionale, con sentenza n. 120/1986, aveva dichiarato anche l'illegittimità costituzionale del secondo comma della stessa norma citata, nel testo precedente la modifica ex d.lgs., n. 5/2006, nella parte in cui non prevedeva nei confronti del creditore opponente la comunicazione, almeno quindici giorni prima della udienza di comparizione, del decreto ivi indicato, comunicazione dalla quale decorreva il termine per la notificazione di esso al Commissario liquidatore.

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