Domanda di concordato in procedura di liquidazione coatta amministrativaInquadramentoSe la legge non dispone diversamente, le imprese soggette a liquidazione coatta amministrativa possono essere ammesse alla procedura di concordato preventivo e di amministrazione controllata, osservate per le imprese escluse dal fallimento le norme del settimo comma dell'art. 195 l. fall. L'autorità che vigila sulla liquidazione, su parere del commissario liquidatore, sentito il comitato di sorveglianza, può autorizzare l'impresa in liquidazione, uno o più creditori od un terzo a proporre al tribunale un concordato, a norma dell'art. 124 l.fall., osservate le disposizioni dell'art. 152 l.fall., se si tratta di società. Ai sensi dell'art. 2741 c.c. i creditori hanno eguale diritto di essere soddisfatti sui beni del debitore, salve le cause legittime di prelazione. Tale regola, riassunta nella formula corrente di par condicio creditorum, consente solo deroghe dipendenti da cause legittime di prelazione. Ne consegue che ulteriori distinzioni nel trattamento dei crediti di eguale rango devono essere previste espressamente da leggi speciali quali, ad esempio, nel campo delle procedure concorsuali, il d.l. 23 dicembre 2003, n. 347, convertito con modificazioni in l. 18 febbraio 2004, n. 39 (Misure urgenti per la ristrutturazione industriale di grandi imprese in stato di insolvenza) e gli artt. 124 e 169 l.fall., che hanno introdotto la suddivisione dei creditori in classi, rispettivamente nell'amministrazione straordinaria, nel concordato fallimentare - e, stante il richiamo di cui all'art. 214 l.fall., anche in quello proposto all'interno della liquidazione coatta amministrativa - e nel concordato preventivo. FormulaTRIBUNALE DI ... DOMANDA DI CONCORDATO EX ART. 214 L.FALL. Il Dott. ..., Amministratore Unico della Società ..., P.I. ..., con sede in ..., alla via ..., n. ...posta in liquidazione coatta amministrativa con d.m. ..., elettivamente domiciliato in ..., alla via ..., n. ..., presso e nello studio dell'Avv. ..., C.F. ..., PEC ..., fax n ..., che lo rappresenta e difende in virtù di procura stesa in calce al presente atto PREMESSO — che la Società ... è stata posta in stato di liquidazione coatta amministrativa con d.m. n. ... del ..., pubblicato in G.U. il ...; — che in data ... l'assemblea straordinaria della predetta società ha deliberato di proporre un concordato ai creditori alle condizioni sotto indicate, dando mandato all'esponente; — che il Commissario liquidatore ha effettuato il deposito dell'elenco previsto dall'art. 209 r.d. 16 marzo 1942, n. 267 in data ...; — che si propone un concordato alle seguenti condizioni: a) pagamento integrale dei creditori privilegiati; b) pagamento integrale delle spese di procedura e delle altre spese in prededuzione ivi compreso il compenso al Commissario liquidatore; c) pagamento della percentuale del ...% ai creditori chirografari; d) tutti i pagamenti saranno effettuati entro ... mesi dal passaggio in giudicato del decreto di omologazione del predetto concordato; e) garante dell'esecuzione del concordato sarà il Sig. ..., C.F. ..., nato a ..., residente in ..., alla via ..., n. ..., il quale contro cessione delle attività della liquidazione si assume l'obbligo di adempiere a tutti gli obblighi del concordato sino alla concorrenza della somma di Euro ...che viene messa a disposizione come segue: la somma di Euro ... verrà versata al Commissario liquidatore mediante assegni circolari, almeno venti giorni prima della data dell'udienza di omologa; la somma di Euro ...,mediante garanzia fideiussoria rilasciata dalla Banca di ..., Agenzia n ...., di ..., via ...., n. .... Tutto ciò premesso, CHIEDE che la S.V. Ill.ma Voglia, ai sensi dell'art. 214 r.d. 16 marzo 1942, n. 267, dare corso alla procedura per l'approvazione del concordato come sopra proposto e, in caso di accettazione, al giudizio di omologazione dello stesso. Si offrono in comunicazione e depositano in Cancelleria i seguenti documenti: ... Al fine del versamento del contributo unificato dichiara che il valore della causa è di Euro ... Luogo e data ... Firma Avv. ... PROCURA ALLE LITI I ... sottoscritt ..., ricevuta la informativa ai sensi dell'art. 4 comma 30, del d.lgs. n. 28/2010 e successive modifiche, circa la possibilità di ricorrere al procedimento di mediazione ivi previsto e dei benefici fiscali di cui agli artt. 17, comma 2, 20 del medesimo decreto, autorizzo l'Avv. ... a rappresentarmi e difendermi in proprio e nella qualità nella presente procedura nonché in ogni fase e grado successivi ad essa connessi. Vi conferisco ampia facoltà di spiccare citazioni, presentare ricorsi, proporre impugnazioni, di intraprendere procedure esecutive mobiliari ed immobiliari, di resistere nelle opposizioni ad esecuzione oltre che ad ingiunzione e sfratto, di nominare sostituti e procuratori, di citare terzi. Vi conferisco, altresì, espressamente, la facoltà di conciliare e transigere qualsiasi controversia, riconoscendoVi ampi poteri anche ex art. 183 c.p.c. e comunque, in ogni caso in cui sia richiesta la comparizione personale, sottoscrivendo anche verbali di conciliazione e di rinunciare agli atti, di incassare e quietanzare per mio/nostro conto, nonché ai sensi dell'art. 13 del d.lgs. n.196/2003 (informativa e consenso ai fini del trattamento dei dati personali). Eleggo domicilio presso il Vostro studio in ..., alla Via ... n ... È autentica Firma Avv. ... Depositato in Cancelleria Il Cancelliere ... Il Commissario liquidatore ... Esprime parere ... Luogo e data ... Il Commissario liquidatore ... Il Comitato di Sorveglianza, con deliberazione in data ... esprime parere ____ per i seguenti motivi: _______ - ...- Presidente - sottoscrizione ... - ... - Componente - sottoscrizione ... - ...- Componente - sottoscrizione ... Depositato in Cancelleria Il Cancelliere ... CommentoIn tema di concordato, nella liquidazione coatta amministrativa, la disciplina integrale dell'istituto dettata dall'art. 214 l.fall. e la sua autonomia dal concordato fallimentare attribuiscono all'interesse pubblico il solo potere di scegliere circa la convenienza tra conservazione o liquidazione dell'impresa in quanto i creditori non sono chiamati all'approvazione della proposta, ma ad essi spetta il diritto di presentare opposizione, in modo da provocare il sindacato giurisdizionale sul rispetto del principio della par condicio creditorum. Sul tema dei limiti e del significato della differenza tra le discipline del concordato, nel fallimento e nella liquidazione coatta amministrativa, la giurisprudenza di legittimità (Cass. n.7263/2008), ha affermato il principio che l'art. 214 l. fall. - nel testo anteriore alle modifiche di cui all'art. 22 d.lgs. 12 settembre 2007, n. 169 - delineava una disciplina peculiare dell'istituto, rispetto a quella del concordato fallimentare di cui all'art. 124 della stessa l. fall., nella quale, tuttavia, l'interesse pubblico si attua nella sola scelta di convenienza tra conservazione o liquidazione dell'impresa rimessa all'autorità amministrativa, e non prevale su quello dei creditori concorrenti alla soddisfazione delle loro ragioni, tutelabile mediante le eventuali opposizioni. È necessario pertanto che le prospettive di soddisfazione dei crediti, offerte dal concordato con la conservazione dell'impresa in bonis, siano almeno equivalenti a quelle che sarebbero offerte dalla sua liquidazione, perchè il concordato possa essere approvato nonostante le diverse preferenze manifestate dai creditori. Solo questa interpretazione appare conforme al criterio di legittimità costituzionale indicato dal giudice delle leggi, laddove ha ritenuto che le norme comuni a tutte le specie di liquidazione coatta amministrativa, dettate dalla legge fallimentare, hanno lo scopo di tutelare i diritti individuali dei creditori e riguardano il momento giurisdizionale della liquidazione, per il quale valgono precisamente i principi sistematici che regolano il fallimento e le procedure concorsuali in genere. Talchè si può fondatamente concludere che la liquidazione coatta realizza una forma di collaborazione tra l'autorità amministrativa e l'autorità giudiziaria, per la coordinata tutela dell'interesse pubblico e degli interessi privati, pienamente compatibile con il vigente ordinamento costituzionale (Corte cost. n. 159/1975). In tema di concordato nella liquidazione coatta amministrativa, l'interesse pubblico alla prosecuzione dell'attività d'impresa giustifica la scelta, non sindacabile dai creditori sociali, di preservare nella liquidazione l'unità dell'azienda, ma non anche la sottrazione alla liquidazione di tutto o parte dell'attivo, per destinarlo alle necessità della prosecuzione dell'impresa insolvente. L'art. 18, comma 5 del d.lgs. 12 settembre 2007, n. 169 che ha sostituito l'art. 214 l. fall., dispone espressamente, nel nuovo testo, che la proposta di concordato dev'essere non solo pubblicata mediante inserzione nella Gazzetta Ufficiale e deposito presso l'ufficio del registro delle imprese, ma anche comunicata a tutti i creditori ammessi a passivo, nelle forme previste dall'art. 26, comma 3 l.fall. e che il termine per la proposizione delle opposizioni decorre dalla comunicazione per i creditori e dall'esecuzione delle formalità pubblicitarie per ogni altro interessato (Cass. n. 7569/2011). L'art. 22 del medesimo d.lgs. citato, nel dettare la disciplina transitoria, si limita, al comma terzo, ad estendere l'applicabilità dell'art. 18, comma 5, alle procedure concorsuali pendenti, senza nulla disporre in ordine a quelle di concordato, a differenza del comma 2, il quale precisa che le altre disposizioni della riforma si applicano, oltre che ai procedimenti per dichiarazione di fallimento pendenti alla data della sua entrata in vigore, alle procedure concorsuali e di concordato fallimentare aperte successivamente alla sua entrata in vigore, in tal modo escludendo l'applicabilità delle stesse alle procedure di concordato per le quali alla predetta data sia già intervenuta la relativa proposta. Avuto peraltro riguardo all'irrazionalità degli effetti che si produrrebbero nel caso di innesto della nuova disciplina su quella previgente, soprattutto con riferimento ai criteri di valutazione della proposta concordataria ed allo svolgimento del giudizio di omologazione, appare più ragionevole ricondurre l'assenza di un'analoga precisazione nel comma quinto all'intento del legislatore di estendere la nuova disciplina alle procedure di liquidazione coatta amministrativa già in corso, limitatamente alle proposte di concordato avanzate successivamente alla sua entrata in vigore (Cfr. con riguardo ai requisiti di legittimità della proposta. Cass. n. 7263/2008, in cui si afferma che nella liquidazione coatta amministrativa, le peculiarità della disciplina di approvazione del concordato nell'art. 214 l.fall. ed in particolare, la sottoposizione preventiva della proposta di concordato all'autorizzazione dell'autorità di vigilanza, e la sua sottrazione all'approvazione del ceto creditorio non si traducono nell'affermazione della preminenza dell'interesse pubblico alla conservazione dell'impresa su quello dei creditori alla soddisfazione delle loro ragioni; sicchè, solo qualora le prospettive di soddisfazione dei creditori, offerte dal concordato con la conservazione dell'impresa in bonis, siano almeno equivalenti a quelle che sarebbero offerte dalla sua liquidazione il concordato può essere approvato, nonostante l'opposizione dei creditori medesimi. L'art. 18, comma 5 del d.lgs. 12 settembre 2007, n. 169 si applica anche alle procedure pendenti ex art. 22, cit. d.lgs. n. 169 del 2007, per i concordati e per quelli anteriori, che devono essere valutati sulla base dei requisiti di legittimità delle norme in vigore ratione temporis, tenuto conto che le differenze sostanziali, in ogni caso, derivano esclusivamente dal richiamo, nel nuovo testo dell'art. 124 l.fall. dettato in tema di concordato fallimentare delle imprese, e per ciò stesso non sono idonee ad istituire un trattamento diverso - sotto il profilo della soddisfazione dei creditori concorrenti - delle imprese assoggettate alla liquidazione coatta amministrativa rispetto a quelle assoggettate al fallimento). |