Istanza proposta dal commissario liquidatore per essere autorizzato a proporre al tribunale un concordato

Vito Amendolagine

Inquadramento

La proposta di concordato deve contemplare tra l'altro il pagamento integrale delle spese della procedura e dei crediti in prededuzione e privilegiati; il pagamento dei debiti erariali e previdenziali secondo i termini e le modalità previsti dalla legislazione vigente in materia, il pagamento dei crediti chirografari ammessi al passivo nella misura minima percentuale ex lege.

Formula

Liquidazione coatta Amministrativa di ...

Commissario Liquidatore: Dott. ...

Al Ministero delle Attività Produttive - Roma

RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE PER POTER PROPORRE UN CONCORDATO EX ART. 214 COMMA 1, L.FALL.

On. Ministro,

il Dott. ..., Amministratore Unico della Società ..., P.I. ..., con sede in ..., alla via ..., n ... posta in liquidazione coatta amministrativa con d.m. ..., elettivamente domiciliato in ..., alla via ..., n. ..., presso e nello studio dell'Avv. ..., C.F. ..., PEC ..., fax n. ..., che lo rappresenta e difende in virtù di procura stesa in calce/a margine al presente atto

PREMESSO

— che la Società ... è stata posta in stato di liquidazione coatta amministrativa con d.m. ..., pubblicato in G.U. il ...;

— che in data ... l'assemblea straordinaria della predetta società ha deliberato di proporre un concordato ai creditori alle condizioni sotto indicate, dando mandato all'esponente;

— che il Commissario liquidatore ha effettuato il deposito dell'elenco previsto dall'art. 209 r.d. 16 marzo 1942, n. 267 in data ...

— che intende proporre un concordato alle seguenti condizioni:

a) pagamento integrale dei creditori privilegiati;

b) pagamento integrale delle spese di procedura e delle altre spese in prededuzione ivi compreso il compenso al curatore del fallimento;

c) pagamento della percentuale del ...% ai creditori chirografari;

d) tutti i pagamenti saranno effettuati entro ... mesi dal passaggio in giudicato del decreto di omologazione del predetto concordato;

e) garante dell'esecuzione del concordato sarà il Sig. ..., C.F. ..., nato a ..., residente in ..., alla via ..., n ..., il quale, contro cessione delle attività della liquidazione, si assume l'obbligo di adempiere a tutti gli obblighi del concordato sino alla concorrenza della somma di Euro ..., che viene messa a disposizione come segue: la somma di Euro ... verrà versata al Commissario Liquidatore mediante assegni circolari, almeno venti giorni prima della data dell'udienza di omologa, mentre la somma di Euro ..., mediante garanzia fideiussoria rilasciata dalla Banca di ..., Agenzia n. ..., di ..., via..., n ...

Tutto ciò premesso,

CHIEDE

che la S.V. Ill.ma Voglia, ai sensi dell'art. 214, comma 1 r.d. 16 marzo 1942, n. 267, autorizzare l'esponente a presentare al Tribunale di ... la predetta proposta di concordato.

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

PROCURA ALLE LITI

I ... sottoscritt ..., ricevuta la informativa ai sensi dell'art. 4 comma 30, del d.lgs. n.28/2010 e successive modifiche, circa la possibilità di ricorrere al procedimento di mediazione ivi previsto e dei benefici fiscali di cui agli artt. 17, comma 2, 20 del medesimo decreto, autorizzo l'Avv. ... a rappresentarmi e difendermi in proprio e nella qualità nella presente procedura nonché in ogni fase e grado successivi ad essa connessi. Vi conferisco ampia facoltà di spiccare citazioni, presentare ricorsi, proporre impugnazioni, di intraprendere procedure esecutive mobiliari ed immobiliari, di resistere nelle opposizioni ad esecuzione oltre che ad ingiunzione e sfratto, di nominare sostituti e procuratori, di citare terzi.

Vi conferisco, altresì, espressamente, la facoltà di conciliare e transigere qualsiasi controversia, riconoscendoVi ampi poteri anche ex art. 183 c.p.c. e comunque, in ogni caso in cui sia richiesta la comparizione personale, sottoscrivendo anche verbali di conciliazione e di rinunciare agli atti, di incassare e quietanzare per mio/nostro conto, nonché ai sensi dell'art. 13 del d.lgs. n.196/2003 (informativa e consenso ai fini del trattamento dei dati personali).

Eleggo domicilio presso il Vostro studio in ..., alla via... n ...

È autentica

Firma Avv. ...

Depositato in Cancelleria

Il Cancelliere

Il Commissario liquidatore

Esprime parere ...

Luogo e data ...

Il Commissario liquidatore ...

il Comitato di sorveglianza, con deliberazione in data ... esprime parere ____ per i seguenti motivi: _______

- ...- Presidente - sottoscrizione ...

- ... - Componente - sottoscrizione ...

- ...- Componente - sottoscrizione ...

Depositato in Cancelleria

Il Cancelliere ...

Commento

Con riferimento alla compatibilità del concordato coattivo con la giurisprudenza della Corte di Giustizia CE, si deve ricordare che nel concordato ex art. 214 l.fall., l'unica deroga alle regole normalmente vigenti in materia di fallimento riguarda l'assenza della votazione dei creditori, che però sono ampiamente tutelati con la previsione della procedura di opposizione al concordato, mentre tutte le altre regole essenziali, incluso l'effetto remissorio e la possibilità di soddisfare i creditori solo in misura percentuale, sono analoghe a quelle del concordato fallimentare e, proprio per questa ragione, non importano alcuna violazione delle norme comunitarie in materia di concorrenza. In questo quadro ricostruttivo, ammettere che, diversamente dal comune concordato fallimentare, il concordato coattivo contemplerebbe altresì la possibilità - peraltro non affermata da alcuna disposizione di legge - di sottrarre una parte dell'attivo alle legittime aspettative di alcuni creditori, i quali sarebbero tacitati con una soddisfazione parziale pur in assenza di una liquidazione integrale dell'attivo, che sarebbe restituito alla stessa impresa insolvente, significherebbe porre a carico di questi creditori l'onere finanziario della ricapitalizzazione dell'impresa insolvente, così introducendo a favore delle imprese in liquidazione coatta dei benefici dei quali non avrebbe potuto usufruire un'altra impresa nell'ambito dell'applicazione delle regole normalmente vigenti in materia di fallimento. La circostanza che, in questo caso, non vi sarebbe una sorta di aiuto di Stato, perchè l'onere per la realizzazione di uno scopo d'interesse pubblico sarebbe addossato ai creditori, vale a dire ad alcuni soggetti privati, pur allontanando la prospettiva della violazione della normativa comunitaria porrebbe evidentemente una questione di legittimità costituzionale. Il perseguimento di obiettivi di pubblica utilità non giustifica, infatti, il sacrificio delle ragioni dei creditori, che con quegli obiettivi non hanno alcuna relazione di strumentalità diversamente da quanto avviene nel caso dell'espropriazione per pubblica utilità, nè dei diritti dei privati che da quell'azione amministrativa non siano avvantaggiati in modo particolare, sì da giustificare il sacrificio medesimo.

Il concordato coattivo dunque, non diversamente da quello fallimentare, offre ai creditori concorsuali una forma di soddisfazione delle loro ragioni alternativa, rispetto alla liquidazione del patrimonio secondo le forme ordinarie. L'unica differenza tra i due istituti è nel fatto che nel concordato fallimentare la scelta tra la liquidazione ordinaria e quella concordataria è rimessa all'approvazione dei creditori, ed è funzionale al loro apprezzamento di convenienza circa la previsione dei tempi, della percentuale e della probabilità di soddisfazione delle loro ragioni; laddove nel caso del concordato coattivo la valutazione di convenienza è fatta dalla pubblica amministrazione, in funzione dell'interesse pubblico a preservare l'impresa. Questo interesse, tuttavia, non giustifica alcuna riduzione del diritto dei creditori a fare valere le loro legittime pretese sull'intero patrimonio del debitore, a norma dell'art. 2740 c.c.

Si viene così al tema delle modalità della liquidazione del patrimonio nel caso del concordato coattivo. La conservazione dell'impresa, tanto nell'uno quanto nell'altro concordato, e senza che possa farsi alcuna differenza al riguardo, non giustifica la pretesa di sottrarre alla liquidazione alcuni beni presenti nell'attivo della liquidazione, sol perchè necessari o indispensabili alla prosecuzione dell'attività. La conservazione dell'impresa può essere ottenuta con la sua cessione a un terzo, nella prospettiva del conseguimento di un ricavo maggiore o uguale, od anche soltanto più rapido o più sicuro, mentre l'interesse pubblico non potrebbe, come s'è già osservato, giustificare una scelta implicante una prospettiva certamente svantaggiosa per i creditori.

Una simile facoltà, inoltre, non può essere argomentata dal contenuto dell'art. 5, comma 4, l. 28 ottobre 1999, n. 410, che si limita a contemplare le ipotesi di avvenuta presentazione di domanda di concordato ex art. 214 l. fall., o di autorizzazione della cessione d'azienda o di ramo d'azienda, ma non autorizza interpretazioni in deroga all'art. 2740 c.c.

In conclusione anche nella liquidazione coatta amministrativa, il concordato può avere effetto remissorio, di soddisfazione solo parziale dei creditori, solo sul presupposto della totale liquidazione dell'intero attivo sottoposto al concorso.

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