Regio decreto - 16/03/1942 - n. 267 art. 21 - Revoca della dichiarazione di fallimento.Revoca della dichiarazione di fallimento.
[ Se la sentenza dichiarativa di fallimento è revocata restano salvi gli effetti degli atti legalmente compiuti dagli organi del fallimento. Le spese della procedura ed il compenso al curatore sono liquidati dal tribunale con decreto non soggetto a reclamo, su relazione del giudice delegato. [Le spese di procedura e il compenso al curatore sono a carico del creditore istante, che è stato condannato ai danni per avere chiesto la dichiarazione di fallimento con colpa. In caso contrario il curatore può ottenere il pagamento, in tutto o in parte, secondo le modalità stabilite dalle speciali norme vigenti per l'attribuzione di compensi ai curatori, che non poterono conseguire adeguate retribuzioni.] 12] 3 [1] Comma abrogato dall'articolo 299 del D.P.R. 30 maggio 2002, n. 115, con effetto a decorrere dal 1° luglio 2002. [2] La Corte costituzionale, con sentenza 6 marzo 1975, n. 46, aveva dichiarato l'illegittimità costituzionale del presente comma, nella parte in cui nel caso di sentenza di revoca della dichiarazione di fallimento, poneva le spese della procedura e il compenso al curatore a carico di chi l'aveva subita senza che ne ricorressero i presupposti e senza che vi avesse dato causa col suo comportamento. [3] Articolo abrogato dall'articolo 18 del D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5. InquadramentoArticolo abrogato dal D.Lgs. n. 5/2006 "Riforma organica della disciplina delle procedure concorsuali a norma dell'articolo 1, comma 5, della legge 14 maggio 2005, n. 80". |