Regio decreto - 16/03/1942 - n. 267 art. 89 - Elenchi dei creditori e dei titolari di diritti reali mobiliari e bilancio.

Alessandro Farolfi

Elenchi dei creditori e dei titolari di diritti reali mobiliari e bilancio.

 

Il curatore, in base alle scritture contabili del fallito e alle altre notizie che può raccogliere, deve compilare l'elenco dei creditori, con l'indicazione dei rispettivi crediti e diritti di prelazione, nonché l'elenco di tutti coloro che vantano diritti reali e personali, mobiliari e immobiliari, su cose in possesso o nella disponibilità del fallito, con l'indicazione dei titoli relativi. Gli elenchi sono depositati in cancelleria 1.

Il curatore deve inoltre redigere il bilancio dell'ultimo esercizio, se non è stato presentato dal fallito nel termine stabilito, ed apportare le rettifiche necessarie e le eventuali aggiunte ai bilanci e agli elenchi presentati dal fallito a norma dell'art. 14 .

[1] Comma sostituito dall'articolo 75 del D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5 e, successivamente, modificato dall'articolo 5, comma 2, del D.Lgs. 12 settembre 2007 n.169, con la decorrenza indicata nell'articolo 22 del medesimo D.Lgs. 169/2007.

Inquadramento

La disposizione in esame si ricollega strettamente all'art. 86, che prevede che le scritture contabili nonché ogni altra documentazione richiesta o acquisita dal curatore non debba essere sottoposta all'apposizione di sigilli e, quindi, neppure descritta nel successivo inventario, ma debba più semplicemente essere materialmente consegnata al curatore. Questo non significa, ovviamente, che il curatore non debba predisporre (ed anzi ciò appare opportuno) un elenco scritto dei documenti contabili che riceve in consegna, sottoscritto dal fallito o dal responsabile amministrativo della società decotta, ma questa eventuale attività ha un valore probatorio, finalizzato alle verifiche successive ed alle conclusioni che il curatore deve rendere, nella propria relazione ex art. 33, in ordine all'attendibilità e tenuta delle scritture contabili. Tale attività di verbalizzazione non è invece necessaria al fine di ottenere la disponibilità giuridica della documentazione, che appunto è acquisita brevi manu.

Redazione degli elenchi

La norma prevede che il curatore debba redigere, evidentemente sulla scorta della documentazione contabile ricevuta, due elenchi: a) l'elenco dei creditori del fallito, con l'indicazione dell'importo di cui questi hanno diritto e delle eventuali cause di prelazione; b) l'elenco di coloro che vantano diritti reali o personali su beni del fallimento, con l'indicazione dei rispettivi titoli (oltre che ovviamente del bene su cui ciascun diritto si esercita). Tale attività non va confusa con quella di accertamento dello stato passivo, di cui agli artt. 93 e ss. l.fall. né con l'attività di verifica delle richieste di «rivendica» (art. 103) questa sola in grado di produrre, sia pure con effetti endofallimentari, l'individuazione dei soggetti aventi diritto alla distribuzione (ed in quale misura) del ricavato della liquidazione o della consegna di specifici beni che, seppure inventariati, si sia riconosciuto di spettanza di soggetti terzi. L'attività descritta dall'art. 89 corrisponde ad una mera verifica amministrativa, con effetti puramente interni e prodromici, da un lato, alla individuazione di soggetti che possano essere chiamati a far parte del comitato dei creditori (per il quale l'art. 40 non richiede più la previa dichiarazione di esecutività dello stato passivo, accontentandosi delle risultanze delle scritture contabili); dall'altro, alla individuazione dei soggetti destinatari della comunicazione del curatore di cui all'art. 92, cioè contenente l'invito a presentare istanza di insinuazione allo stato passivo o di rivendica. Si deve perciò ritenere che, un po' come avviene con gli elenchi predisposti dal commissario giudiziale ex art. 171, l'inclusione in questi elenchi non abbia alcun effetto di accertamento, neppure implicito, e nessun effetto parimenti preclusivo. Il curatore resta perciò pienamente libero, in sede di verifica dello stato passivo, di chiedere l'esclusione dallo stesso del credito di un soggetto che pure in prima istanza era stato indicato nell'elenco di cui all'art. 89 in esame.

Redazione del bilancio ante fallimento

La norma in commento prevede al secondo comma un compito ben più rilevante e complesso, come la redazione del bilancio ante fallimento. Trattasi di un adempimento a tal punto fondamentale che lo stesso è ricompreso, all'art. 32, fra le attività non delegabili a terzi. Si tratta del bilancio che deve andare dal 1° gennaio dell'anno solare in corso (o comunque dall'apertura dell'esercizio se avente diversa decorrenza) sino al momento della dichiarazione di fallimento. Il curatore deve apportare le rettifiche necessarie e le eventuali integrazioni ai bilanci, anche se presentati dal fallito in sede prefallimentare, operazione tanto più delicata in quanto molto spesso strumentale all'emersione di una non corretta tenuta della contabilità, quando non a veri e propri «artifici» contabili tali da mascherare l'anteatto stato di dissesto (spesso risalente ad epoca ben più remota rispetto a quella della presentazione dell'istanza di fallimento) od operazioni distrattive o pagamenti preferenziali. Il curatore non deve invece predisporre i bilanci delle annualità precedenti, che restano nella esclusiva responsabilità del fallito. Lo stato patrimoniale va aggiornato con le risultanze dell'inventario, che potrebbe portare ad accertare l'esistenza di rimanenze assai più labili di quelle formalmente risultanti dalla contabilità aziendale, tenuto altresì conto che il curatore deve adottare sicuramente un'ottica di valutazione e di stima liquidatoria, che non di rado è radicalmente diversa dalla prospettiva della continuità precedentemente utilizzata dall'imprenditore.

Bibliografia

 Apice, L'acquisizione dell'attivo nelle procedure concorsuali, in ilfallimento.it; Bonfatti – Censoni, Manuale di diritto fallimentare, Padova, 2011; Maffei Alberti, Commentario breve alla legge fallimentare, Padova, 2013; Mancinelli, il fascicolo della procedura e le spese, in Tratt. di diritto delle procedure concorsuali, Apice (a cura di), Torino, 2010; Marcone, Custodia e amministrazione delle attività fallimentari, Sez. I, in Il fallimento e le altre procedure concorsuali, Panzani (a cura di), Torino, 2000; Paluchowski, Sub art. 84 l.fall., in Codice del fallimento, Paiardi, Bocchiola e Paluchowski (a cura di), Milano, 2009; Santangeli, Della custodia e dell'amministrazione delle attività fallimentari, in Tratt. diritto fallimentare e delle altre procedure concorsuali, Vassalli – Luiso – Gabrielli (a cura di), Torino, 2014; Zanichelli, La nuova disciplina del fallimento e delle altre procedure concorsuali, Torino, 2008.

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