È nullo il ricorso per reclamo se non viene depositato telematicamente

Redazione scientifica
31 Ottobre 2016

Il Tribunale di Locri si è pronunciato in merito alla validità di un ricorso per reclamo depositato in forma cartacea.

Il caso. Parte reclamante ha adito il Tribunale di Locri con ricorso per reclamo depositato in forma cartacea in Cancelleria al fine di conseguire la revoca o l'annullamento del provvedimento ex art. 669-duodecies c.p.c.. Costituitosi in giudizio, il reclamato ha eccepito la nullità del ricorso in quanto non ritualmente depositato in via telematica ai sensi dell'art. 16-bis, comma 1, d.l. n. 179/2012.

Il ricorso per reclamo è parte integrante dell'unitario procedimento cautelare. Osserva il Tribunale che il ricorso per reclamo ex art. 669-terdecies c.p.c. non è atto introduttivo di un nuovo giudizio ma costituisce un'ulteriore ed eventuale fase dell'unitario procedimento cautelare già instaurato dinanzi al primo giudice. Esso è finalizzato al riesame della domanda cautelare ed è destinato a concludersi con un altro provvedimento. Ai sensi dell'art. 16-bis, comma 1, d.l. n. 179/2012, quindi, tale atto, in quanto atto processuale successivo alla costituzione in giudizio, può essere depositato soltanto con modalità telematiche.

Non rispetta i requisiti normativi essenziali il ricorso per reclamo in formato analogico. Per quanto riguarda poi le conseguenze del deposito cartaceo del reclamo, il Tribunale non ritiene condivisibile la tesi giurisprudenziale che considera il principio della libertà delle forme ex art. 121 c.p.c. attinente alla sola forma degli atti processuali e non anche alle modalità con cui si trasmettono all'ufficio. È inevitabile, infatti, che la scelta legislativa di imporre una particolare procedura di trasmissione dell'atto in cancelleria si ripercuota sui requisiti essenziali dell'atto stesso. Un ricorso per reclamo analogico, essendo stato creato in modo non previsto dalla normativa ed essendo privo degli essenziali requisiti formali per la sua qualificazione come atto del tipo normativamente considerato (ad es. perché privo di firma digitale), risulta del tutto inidoneo a produrre gli effetti processuali propri degli atti riconducibili al tipo corrispondente.

Scopo del deposito telematico è rendere più rapido l'accesso agli atti processuali. Inoltre, il deposito dell'atto di reclamo in formato cartaceo non è idoneo a raggiungere lo scopo proprio del deposito telematico. Il fine dell'atto informatico, infatti, è anche e soprattutto quello di veicolare le richieste della parte al giudice sollecitando la sua decisione mediante un supporto smaterializzato e decentralizzato che consenta un più rapido accesso agli atti del processo e una più efficiente ed economica gestione dello scambio dei dati e delle informazioni in ambito processuale.

Sulla base di queste considerazioni il Tribunale di Locri ha dichiarato la nullità del ricorso depositato in forma analogica con conseguente presa d'atto dell'inoppugnabilità dell'ordinanza gravata, non essendo stato proposto un valido reclamo entro il termine perentorio previsto dall'art. 669-terdecies, comma 1, c.p.c..

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.