Valida la notifica a mezzo PEC che non rispetti del tutto le indicazioni formali della l. n. 53/1994

Redazione scientifica
21 Ottobre 2016

Non è nulla la notifica di un controricorso, mediante posta elettrica certificata, che non rispetti completamente le indicazioni formali dell'art. 3-bis, comma 4, l. n. 53/1994, qualora le irregolarità risultino innocue e l'atto abbia contestualmente raggiunto lo scopo perseguito.

Nel caso sottoposto ai Giudici di legittimità, il ricorrente ha eccepito la nullità della notificazione del controricorso, dal momento che il difensore del resistente, nel notificare l'atto mediante posta elettronica certificata, non aveva indicato nell'oggetto del messaggio la dizione: «notificazione ai sensi della legge 53 del 1994» ex art. 3-bis, comma 4, l. n. 53/1994.

La Suprema Corte ha rilevato che, nel caso di specie, il messaggio inviato recava nel campo dedicato all'oggetto la dizione «Notifica controricorso in cassazione» mentre in calce al testo veniva estesa la relazione di notificazione, intitolata «Relazione di notificazione ai sensi della legge n. 53 del 1994».

Nessuna nullità può, quindi, essere dichiarata per due ordini di motivi:

1) l'art. 11 l. n. 53/1994, nel comminare la nullità delle notificazioni eseguite in proprio dall'avvocato «se non sono osservate le disposizioni di cui agli articoli precedenti», non intende sanzionare con l'inefficacia anche le irregolarità più innocue;

2) le nullità di cui all'art. 11 l. n. 53/1994 sono sanate in caso di raggiungimento dello scopo, come previsto dall'art. 156 c.c.. Nel caso in esame, il ricorrente ha mostrato non soltanto di aver ricevuto la notifica del controricorso, ma di averne anche compreso il contenuto.

Pertanto, la Corte di Cassazione ritiene manifestamente infondata l'eccezione di nullità.

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