Mediazione obbligatoria e azione revocatoria ordinaria

Vito Amendolagine
25 Luglio 2016

La mediazione obbligatoria, ex art. 5, comma 1-bis, d.lg. n. 28/2010, è prevista ogni qual volta si voglia fare valere in giudizio una pretesa afferente ad una certa e legislativamente individuata materia.

La mediazione è applicabile all'azione revocatoria ordinaria?

L'art. 5, comma 1-bis, d.lgs. 4 marzo 2010, n. 28 prevede la mediazione obbligatoria e, quindi, il previo esperimento del tentativo di conciliazione davanti ad un organismo di mediazione quale condizione di procedibilità della domanda giudiziale, ogni qual volta si voglia fare valere in giudizio una pretesa afferente ad una certa e legislativamente individuata materia.

Una recente pronuncia (Trib. Bari, ord., 27 maggio 2016), all'udienza di prima comparizione, ordina all'attore di esperire la mediazione con riferimento alla controversia instaurata ex art. 2901 c.c. ritenuta vertente in materia di diritti reali. Nella fattispecie un condomino evocava in giudizio un altro condomino proprietario esclusivo del lastrico solare per danni causati da infiltrazioni, chiedendo il risarcimento del danno ex art. 2043 c.c. Nelle more della definizione del giudizio, il medesimo condomino evocato in giudizio donava il suddetto immobile al proprio figlio. L'attore, proponeva quindi un separato giudizio per revocatoria ordinaria ex art. 2901 c.c. nei confronti dell'anzidetto condomino per sentire dichiarare inefficace nei propri confronti l'atto di donazione immobiliare. Secondo Trib. Varese, 20 dicembre 2011; Trib. Varese, ord., 10 giugno 2011, la parte, esercitando l'azione ex art. 2901 c.c., attiva un mezzo di tutela del diritto di credito ragione per cui l'actio è relativa ad una controversia in materia di conservazione della garanzia patrimoniale non già ricadente in ambito contrattuale.

Va quindi esclusa un'interpretazione estensiva della anzidetta norma.

Al riguardo, secondo Trib. Cassino, ord., 11 novembre 2011, l'indice delle materie di cui all'art. 5, comma 1 d.lgs. n. 28/2010 è tassativo, non esistendo margine alcuno per qualsiasi interpretazione estensiva ex art. 12 preleggi.

Nello stesso senso si era già espresso Trib. Pavia, sez. I, 27 ottobre 2011, ritenendo che l'azione revocatoria ordinaria non rientra nel novero delle materie indicate dalla legge, a nulla rilevando che l'oggetto - nella fattispecie costituito da un contratto bancario - rientrasse nell'elenco in questione.

La stessa giurisprudenza costituzionale (C. cost., 30 novembre 2007, n.403) ha enunciato il principio generale per cui deve essere garantito l'accesso immediato alla giurisdizione ordinaria ed ha ammesso che questo può essere sì ragionevolmente derogato, introducendo forme di giurisdizione cd. condizionata tramite disposizioni di legge, le quali vanno però considerate di stretta interpretazione.

Alla stregua di tali principi, l'orientamento maggioritario di cui alle ricordate pronunce giurisprudenziali ha escluso dall'obbligo di mediazione l'azione revocatoria ordinaria ex art. 2901 c.c., ancorché incida su atti traslativi di diritti reali.

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