Prima di rivolgersi al giudice i genitori devono ascoltare i propri figli

Redazione Scientifica
02 Settembre 2016

Compito primario dei genitori è di ascoltare i propri figli, compito del giudice è procedere all'audizione del minore in caso di contrasto tra i genitori sulle scelte che li coinvolgono.

Il tribunale di Milano ha ritenuto fondamentale e imprescindibile procedere all'audizione del minore in quanto il codice di rito impone all'autorità giudiziaria di ascoltarlo in tutti i procedimenti che lo riguardano. L'audizione era stata disposta, infatti, in merito alla richiesta del padre diretta ad ottenere l'autorizzazione a che la figlia potesse trascorrere un periodo di vacanza/studio all'estero, viaggio a cui la madre si opponeva.

Tuttavia, il giudice di primo grado ha sottolineato che nonostante l'audizione della figlia fosse un atto dovuto, non si sarebbe resa necessaria qualora «i genitori avessero compreso l'importanza di attuare insieme le scelte condivise necessarie per la crescita e lo sviluppo della minore e quindi avessero proceduto in via preliminare ad ascoltare (che è diverso dal sentire)».

Che il compito del giudice sia quello di procedere all'audizione dei minori – continua il Giudice milanese - in caso di contrasto tra i genitori è fuor di dubbio, ma è un compito che rimane secondario a quello primario dei genitori di ascoltare i propri figli. Così facendo, avrebbero evitato di ricorrere all'autorità giudiziaria appesantendo il contezioso che li vede già protagonisti e «avrebbero attuato le migliori scelte nel rispetto “dei desideri, delle aspirazioni e delle inclinazioni” della figlia».

Indagata la volontà della figlia e accertato Il programma di studio e la presenza in loco di una zia (ulteriore tutela a favore della minore stessa), risultano infondate le preoccupazioni materne: viene pertanto accolta la richiesta del ricorrente.
Se infatti vi è qualcuno che avrebbe dovuto prendere atto della volontà della minore e non lo ha fatto, questa è proprio la madre a cui la figlia aveva esposto il proprio pensiero: «profilo che non potrà non essere valutato anche ai fini relativi ai profili della genitorialità».

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