In vigore la legge di Stabilità 2016

Redazione Scientifica
04 Gennaio 2016

È stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 302 del 30 dicembre 2015 la l. 28 dicembre 2015, n. 208 recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato”. Diverse le novità relative al diritto di famiglia: dall'istituzione del fondo di solidarietà per il coniuge in stato di bisogno alla riduzione del 50% della base imponibile IMU sugli immobili concessi in comodato a genitori o figli.

In vigore dal 1° gennaio 2016 la l. n. 208/2015 “legge di Stabilità 2016”, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 302 del 30 dicembre 2015. Di seguito le novità di maggior interesse in materia il diritto di famiglia.

Riduzione del 50% della base imponibile IMU sugli immobili concessi in comodato a parenti in linea retta entro il primo grado (ad eccezione degli immobili classificati nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9) che li utilizzino come abitazione principale, a condizione che il contratto sia registrato, il comodante possieda un solo immobile in Italia e risieda anagraficamente nonché dimori abitualmente nello stesso comune in cui è situato l'immobile oggetto del contratto; il beneficio si applica anche nel caso in cui il comodante oltre all'immobile concesso in comodato possieda nello stesso comune un altro immobile adibito a propria abitazione principale. Sconto TASI anche per i separati.

La TASI viene esclusa per le unità immobiliari destinate ad abitazione principale dal possessore nonché dall'utilizzatore e dal suo nucleo familiare. L'abolizione della TASI si applica anche nei confronti dei separati o divorziati il cui immobile risulta assegnato all'ex.

Viene istituito il Fondo di solidarietà a tutela del coniuge in stato di bisogno. Il coniuge che non è in grado di provvedere al mantenimento proprio e dei figli minori, oltre che dei figli maggiorenni portatori di handicap grave, conviventi, qualora non abbia ricevuto l'assegno ex art. 156 c.c. per inadempienza dell'altro coniuge può rivolgere istanza al tribunale del luogo ove ha residenza, per l'anticipazione di una somma non superiore all'importo dell'assegno stesso. Il presidente del tribunale o un giudice da lui delegato, valutata l'ammissibilità dell'istanza, la trasmette al Ministero della giustizia per la corresponsione di tale somma, fatto salvo il diritto di rivalsa del Ministero stesso nei confronti dell'onerato.

Quando il presidente del tribunale o il giudice da lui delegato non ritiene sussistenti i presupposti per la trasmissione dell'istanza al Ministro della giustizia, provvede al rigetto della stessa con decreto non impugnabile. Il procedimento introdotto con la presentazione dell'istanza non è soggetto al pagamento del contributo unificato. Con decreto del Ministro della giustizia, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, saranno adottate, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, le disposizioni necessarie per l'attuazione dei commi 414 e 415 art. 1 l. 208/2015, con particolare riguardo all'individuazione dei tribunali presso i quali avviare la sperimentazione, alle modalità per la corresponsione delle somme e per la riassegnazione al Fondo delle somme recuperate.

Per quanto riguarda i congedi parentali, il periodo obbligatorio di congedo di maternità viene computato ai fini della determinazione dei premi produttività. Il congedo obbligatorio per il padre lavoratore dipendente, da fruire entro i cinque mesi dalla nascita del figlio viene, invece, aumentato a due giorni che possono essere goduti anche in via non continuativa. Inoltre, viene riconosciuta anche alle madri lavoratrici autonome o imprenditrici la corresponsione di voucher per l'acquisto di servizi di baby-sitting di cui all'art. 4, comma 24, lett. b) l. n. 92/2012.

Le giovani coppie costituenti un nucleo familiare composto da coniugi o da conviventi more uxorio da almeno tre anni, in cui almeno uno dei due componenti non abbia superato i trentacinque anni, che acquistino un'unità immobiliare da adibire ad abitazione principale, beneficiano di una detrazione dall'imposta lorda, fino a concorrenza del suo ammontare, per le spese documentate sostenute per l'acquisto di mobili ad arredo della medesima unità abitativa.

Viene istituita la carta della famiglia. Destinata alle famiglie costituite da cittadini italiani o stranieri regolarmente residenti nel territorio italiano, con almeno tre figli minori a carico che ne facciano richiesta, tale carta consente l'accesso a sconti sull'acquisto di beni o servizi ovvero a riduzioni tariffarie concessi dai soggetti pubblici o privati che intendano contribuire all'iniziativa. La Carta famiglia nazionale è emessa dai singoli comuni, che attestano lo stato della famiglia al momento del rilascio, e ha una durata biennale dalla data di emissione.

Alcune novità, infine, riguardano gli avvocati:

  • i soggetti che vantano crediti per spese, diritti e onorari di avvocato, ex artt. 82 ss. del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia, di cui al d.P.R. 30 maggio 2002, n. 115, e successive modificazioni in qualsiasi data maturati e non ancora saldati, sono ammessi alla compensazione con quanto da essi dovuto per ogni imposta e tassa, IVA compresa, nonché al pagamento dei contributi previdenziali per i dipendenti mediante cessione, anche parziale, dei predetti crediti entro il limite massimo pari all'ammontare dei crediti stessi aumentato dell'IVA e del CPA. Tali cessioni sono esenti da ogni imposta di bollo e di registro. Possono essere, inoltre, compensati o ceduti, ai fini della presente legge, tutti i crediti per i quali non è stata presentata opposizione ai sensi dell'art. 170 d.P.R. n. 115/2002 e successive modificazioni. La compensazione o la cessione dei crediti può essere effettuata anche parzialmente ed entro un limite massimo pari all'ammontare dei crediti stessi, aumentato dell'IVA e del CPA;
  • alle parti che corrispondono o che hanno corrisposto il compenso agli avvocati abilitati ad assisterli nel procedimento di negoziazione assistita, nonché alle parti che corrispondono o che hanno corrisposto il compenso agli arbitri nel procedimento di cui al capo I del d.l. 12 settembre 2014, n. 132, è riconosciuto, in caso di successo della negoziazione, ovvero di conclusione dell'arbitrato con lodo, un credito di imposta commisurato al compenso, fino a concorrenza di 250 euro.

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