L'avvocato che non argina la conflittualità tra i genitori è responsabile per i danni al minore
28 Luglio 2016
Quando l'Avvocato stipula il contratto di patrocinio con un genitore, per assisterlo in un procedimento minorile in cui sono coinvolti i figli, di fatto perviene alla conclusione di un contratto «ad effetti protettivi verso terzi» ove terzi sono i figli (secondo il modello negoziale collaudato in settori affini, come quello sanitario): l'Avvocato può essere, per l'effetto, destinatario di un rimprovero nelle sedi competenti (in primis quella della responsabilità civile) per condotte attive od omissive che abbiano contribuito a causare un nocumento al minore, ossia laddove non abbia arginato la microconflittualità genitoriale, scoraggiando litigi strumentali al mero scontro moglie-marito, così proteggendo il bambino dalle conseguenze dannose della lite. (Nella specie, gli Avvocati investiti dello scontro sulle “festività pasquali” non riferivano agli assistiti che, per legge, tale riferimento include Pasqua e lunedì di pasquetta). |