No all’assegno divorzile nonostante la consistente disparità patrimoniale tra gli ex coniugi

Redazione Scientifica
30 Giugno 2017

Richiamando il recente orientamento della Cassazione, il Tribunale di Varese ha rigettato la richiesta di assegno divorzile presentata dall'ex moglie nonostante la consistente disparità tra il suo patrimonio e quello dell'ex marito.

Il Tribunale di Varese ha rigettato la richiesta di assegno divorzile presentata dalla parte resistente nonostante la disparità di patrimonio esistente tra la donna e l'ex coniuge (circa 15 milioni di euro lui, 300.000 euro lei, secondo la stima effettuata dalla CTU contabile), azzerando l'assegno di mantenimento dalla stessa in precedenza percepito di ammontare pari a circa 206.000 euro annui.

Secondo il recente orientamento statuito dalla Cassazione con sentenza 10 maggio 2017, n. 11504, infatti, il Giudice del divorzio deve verificare nella fase dell'an debeatur se la domanda del coniuge richiedente l'assegno di divorzio soddisfa le relative condizioni di legge non con riguardo ad un tenore di vita analogo a quello goduto in costanza di matrimonio ma con esclusivo riferimento all'indipendenza o autosufficienza economica del richiedente stesso desunta dai principali indici di possesso di redditi di qualsiasi natura.

Per quanto riguarda la fase del quantum debeatur, invece, il Giudice deve considerare tutti gli elementi indicati nella normativa e valutarli anche in rapporto alla durata del matrimonio al fine di determinare in concreto la misura dell'assegno divorzile sulla base delle pertinenti allegazioni, deduzioni e prove.

I parametri di valutazione così delineati, in particolar modo riguardo all'an della pretesa, si fondano sulla considerazione, condivisa dal Tribunale nella fattispecie in esame, secondo cui il diritto all'assegno di divorzio è eventualmente riconosciuto all'ex coniuge richiedente esclusivamente come persona singola e non come parte di un rapporto matrimoniale, dal quale scaturiscono anche obblighi di assistenza materiale, in quanto tale rapporto risulta ormai estinto anche sul piano economico-patrimoniale.

Ritiene, pertanto, il Tribunale di Varese che nel caso di specie, non sussistano i requisiti per il riconoscimento dell'assegno divorzile in favore della resistente tenuto conto che, nonostante la consistente disparità di patrimonio tra gli ex coniugi, la donna gode comunque di un proprio ampio patrimonio e di consistenti redditi propri.

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