Il Parlamento europeo invita ad accogliere un concetto evoluto di famiglia
15 Giugno 2015
Il 9 giugno il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sulla strategia dell'Unione europea per la parità tra donne e uomini in Europa dopo il 2015. Questo documento contiene dei passaggi davvero significativi verso l'apertura ad una visione “non tradizionale” di famiglia. Richiamando l'art. 21 della Carta dei diritti fondamentali, il Parlamento europeo invita la Commissione, nel quadro di una strategia “più ampia” di lotta contro la discriminazione, a mettere a punto misure volte ad eliminare le discriminazioni nei confronti delle “diverse” tipologie di donne, comprese quelle con disabilità, migranti e appartenenti a minoranze etniche, madri single,e a stabilire una tabella di marcia “specifica” per gli individui LGBTI (lesbiche, gay, bisessuali e transgender e intersessuati). A tale riguardo esorta, ad esempio, il Consiglio a raggiungere una posizione comune sulla proposta di direttiva recante applicazione del principio di parità di trattamento fra persone indipendentemente, tra l'altro, dall'orientamento sessuale. Ma il punto chiave della risoluzione è l'accoglimento di una nuova visione di famiglia la cui composizione e definizione si evolve nel tempo. Il Parlamento europeo raccomanda, perciò, che le normative in ambito familiare e lavorativo siano rese più complete per quanto concerne le famiglie monoparentali e genitorialità LGBT. Vi è un invito alla Commissione ad incentivare un utilizzo critico dei media negli Stati membri al fine di mettere in discussione gli stereotipi e le strutture tradizionali, chiarendo i benefici derivanti dalla parità e da una società variegata. Secondo il Parlamento, infine, per combattere gli stereotipi di genere, è fondamentale la lotta al bullismo e ai pregiudizi nei confronti delle persone LGBTI nelle scuole. |