Competente l’Ufficiale di Stato Civile a riconoscere l’adozione straniera di una coppia omosessuale

Redazione Scientifica
20 Maggio 2016

A seguito della pronuncia della Corte Costituzionale n. 76 del 2016, il Tribunale per i minorenni di Bologna ritiene automatico il riconoscimento dell'adozione piena avvenuta all'estero, in favore della compagna della madre biologica di un minore, con conconseguente competenza dell'Ufficiale di Stato Civile alla relativa trascrizione negli appositi registri; specifica poi che, in caso di diniego, competente all'attribuzione in Italia dell'efficacia alla sentenza straniera è la Corte d'appello.

In virtù dei rilievi svolti dalla Consulta, che con la sentenza n. 76/2016 ha disatteso i rilievi dello stesso giudice bolognese in merito alla dedotta incosituzionalità degli artt. 35 e 36 l. n. 184/1983, (G. Cardaci, Riconoscimento in Italia della sentenza straniera di adozione piena del figlio del partner same sex, ilFamiliarista.it), il Tribunale per i minorenni di Bologna ritiene non applicabile l'art. 36, comma 4, della l. n. 184/1983, che «estende il controllo giudiziale del Tribunale per i minorenni ad una particolare ipotesi di adozione di minori stranieri in stato di abbandono da parte di cittadini italiani». Dando seguito a parte della giurisprudenza minorile, i giudici escludono la potestas decidendi del Tribunale per i minori, affermando l'insussistenza dei presupposti «di cui all'art. 41, comma 2, l. n. 218/1995 per una deroga alla regola generale riguardante la competenza della Corte d'Appello con riguardo al riconoscimento di sentenze e provvedimenti stranieri».

Ai sensi del comma 1 dell'art. 41 della l. citata, viene quindi dichiarata inammissibile la domanda, poiché il provvedimento straniero «può essere direttamente presentato all'ufficiale di stato civile per la trascrizione».

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