La dieta vegana ben condotta non provoca malnutrizioni, il minore può seguirla anche a scuola

Redazione Scientifica
25 Luglio 2016

Il consulente tecnico del Tribunale di Monza accerta che non è la dieta vegana a causare la malnutrizione in un bambino, ma è la sua mal conduzione a provocarla. Si dispone pertanto che il Comune, affidatario del minore, comunichi alla scuola da questi frequentata che il bambino può seguire una dieta vegana con obbligo, peraltro, di controlli medici periodici.

Un genitore chiede al Tribunale di Monza che venga modificato il decreto emesso dal Tribunale per i Minorenni di Milano affinché il figlio, affidato al Comune di Monza, possa seguire anche a scuola la dieta vegana. Il Tribunale dispone una consulenza d'ufficio al fine di accertare se «la dieta vegana fosse o meno rispondente alla necessità di crescita del minore e al suo fabbisogno di apporti nutritivi». Il minore mostra, infatti, una strutturazione ossea incompatibile con la sua età. Risulta, però, dalle osservazioni compiute dal consulente che ciò non sia dovuto a malnutrizione. L'unico segno di cattiva alimentazione è una carenza proteica dovuta a una dieta mal condotta, prescindendo dalla sua natura vegana o onnivora. Pertanto, il Consulente d'Ufficio ritiene che l'alimentazione vegana possa ritenersi idonea per il minore se «venissero rispettate tutte le integrazioni indicate dal CTU medesimo» e, inoltre, raccomanda «un monitoraggio costante delle condizioni nutrizionali del bambino». Per queste ragioni, quindi, la domanda viene accolta.

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