La pena detentiva per il reato di clandestinità non è contraria alle normative europee

Redazione Scientifica
05 Ottobre 2015

La Corte di giustizia dell'Unione europea, chiamata a pronunciarsi in sede di rinvio pregiudiziale sull'interpretazione della direttiva 2008/115/CE,n in relazione all'art. 13, comma 13, d.lgs. 286/1998 (Tu immigrazione), ha affermato che, in linea di principio, la citata direttiva non si pone in contrasto con una normativa di uno Stato membro che sanzioni con pena detentiva la condotta del soggetto.

La Corte di giustizia dell'Unione europea, chiamata a pronunciarsi in sede di rinvio pregiudiziale sull'interpretazione della direttiva 2008/115/Ce, recante norme e procedure comuni applicabili negli Stati membri al rimpatrio di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare, in relazione all'art. 13, comma 13, d.lgs. 286/1998 (Tu immigrazione), ha affermato che, in linea di principio, la citata direttiva non si pone in contrasto con una normativa di uno Stato membro che (come il citato articolo 13, comma 13) sanzioni con pena detentiva la condotta del soggetto - cittadino di un paese terzo - che, trasgredendo un divieto di ingresso, sia rientrato irregolarmente nel territorio di uno Stato, dopo avervi irregolarmente soggiornato ed essere stato rimpatriato.

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