Il concomitante impegno professionale del difensore determina il legittimo impedimento (se immediatamente comunicato)

Redazione Scientifica
07 Ottobre 2015

L'impegno professionale del difensore in altro procedimento costituisce legittimo impedimento che dà luogo ad assoluta impossibilità a comparire, ai sensi dell'art. 420-ter, comma 5, c.p.p. Il principio è stato affermato dai giudici di legittimità, nella sentenza depositata il 6 ottobre.

L'impegno professionale del difensore in altro procedimento costituisce legittimo impedimento che dà luogo ad assoluta impossibilità a comparire, ai sensi dell'art. 420-ter, comma 5, c.p.p.

Il principio è stato affermato dai giudici di legittimità nella sentenza depositata il 6 ottobre i quali, chiamati a pronunciarsi su vari motivi di ricorso, hanno però precisato che, perché si configuri il legittimo impedimento in capo al difensore, è necessario che:

  • l'impedimento sia stato prospettato non appena conosciuta la contemporaneità dei diversi impegni;
  • vengano specificamente indicate le ragioni che rendono essenziale l'espletamento della sua funzione nel diverso processo;
  • sia stata rappresentata l'assenza di altro codifensore che possa validamente difendere l'imputato;
  • sia inoltre rappresentata l'impossibilità di avvalersi di un sostituto ex art. 102 c.p.p., sia nel processo a cui il difensore intende partecipare che in quello di cui si chiede il rinvio.

Nel caso specifico la Corte ha rigettato il ricorso in quanto l'avvocato ha mancato di prospettare l'impedimento non appena venuto a conoscenza della contemporaneità dei due impegni, determinando così l'assenza di uno dei requisiti essenziali per la configurazione del legittimo impedimento.

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