Alle Sezioni unite la questione relativa all'utilizzabilità delle intercettazioni mediante ''captatore informatico''

Redazione Scientifica
08 Aprile 2016

Con l'ordinanza n. 13884 del 6 aprile 2016, la VI Sezione della Corte di cassazione ha rimesso alle Sezioni unite alcune questioni in materia di utilizzo del captatore informatico per le operazione di intercettazione

Con l'ordinanza n. 13884 del 6 aprile 2016, la VI Sezione della Corte di cassazione ha rimesso alle Sezioni unite le seguenti questioni:

  • se il decreto che dispone l'intercettazione di conversazioni o comunicazioni attraverso l'installazione in congegni elettronici di un virus informatico debba indicare, a pena di inutilizzabilità dei relativi risultati, i luoghi ove deve avvenire la relativa captazione;
  • se, in mancanza di tale indicazione, la eventuale sanzione di inutilizzabilità riguardi in concreto solo le captazioni che avvengano in luoghi di privata dimora al di fuori dei presupposti indicati dall'art. 266, comma 2, c.p.p.;
  • se possa comunque prescindersi da tale indicazione nel caso in cui l'intercettazione per mezzo di virus informatico sia disposta in un procedimento relativo a delitti di criminalità organizzata.

Le Sezioni unite decideranno sulla questione loro rimessa all'udienza del 28 aprile p.v.

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