Squadre investigative comuni, in Gazzetta ufficiale il decreto legislativo

Redazione Scientifica
11 Marzo 2016

È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale n. 58, del 10 marzo 2016 il decreto legislativo, 15 febbraio 2015, n. 34, Norme di attuazione alla decisione quadro 2002/465/Gai del Consiglio, del 13 giugno 2002, relativa alle squadre investigative comuni.

È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale n. 58, del 10 marzo 2016 il decreto legislativo, 15 febbraio 2015, n. 34, Norme di attuazione alla decisione quadro 2002/465/Gai del Consiglio, del 13 giugno 2002, relativa alle squadre investigative comuni.

Il decreto legislativo disciplina la possibilità per il Procuratore della Repubblica, che stia procedendo a indagini relative ai delitti di cui agli artt. 51, commi 3-bis, 3-quater e 3-quinques, e 407, comma 2, lett. a) c.p.p. ovvero a delitti per cui è prevista la pena dell'ergastolo o della reclusione nel massimo a cinque anni, nonché quando vi è l'esigenza di compiere indagini particolarmente complesse sul territorio di più Stati membri o di assicurarne il coordinamento di richiedere la costituzione di una o più squadre investigative comuni.

La squadra investigativa comune si compone di membri nazionali, ufficiali e agenti della polizia giudiziaria e, se necessario, anche uno o più magistrati dell'ufficio del P.M. che ha sottoscritto l'atto costitutivo della squadra investigativa, e membri distaccati, componenti di altri Stati membri e designati secondo la normativa dello Stato di appartenenza. Questi ultimi assumo la qualifica di pubblico ufficiale, anche ai sensi della legge penale, e, nel compimento delle indagini che sono loro assegnate, svolgono le funzioni di polizia giudiziaria. Il P.M. ha il potere di disporre che i membri distaccati non prendano parte al compimento di singoli atti sul territorio italiano, tale disposizione deve avvenire con provvedimento motivato.

Le informazioni ottenute dai membri della squadra investigativa comune, e che non siano in altro modo reperibili da parte delle autorità dello Stato membro interessato, possono utilizzarsi:

  • ai fini previsti dall'atto costitutivo della squadra di cui all'art. 4, d.lgs. 34/2016;
  • per l'individuazione, l'indagine e il perseguimento di altri reati, previo consenso dello Stato nel cui territorio sono state raccolte le informazioni;
  • al fine di scongiurare una minaccia immediata e grave alla sicurezza pubblica;
  • per ulteriori scopi purché nei limiti convenuti dagli Stati membri che hanno costituito la squadra.

L'attività della squadra investigativa svolta sul territorio dello Stato italiano è sottoposta alla legislazione interna e gli atti, invece, compiuti all'estero acquisiscono l'efficacia degli atti corrispondenti secondo le norme del codice di procedura

I verbali degli atti irripetibili posti in essere dalla squadra investigativa comune entrano a far parte del fascicolo del dibattimento ex art. 431 c.p.p.

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