Le Sezioni unite risolvono alcune questioni controverse in materia di assenza di contradditorio, circostanze e reato continuato

Redazione Scientifica
12 Giugno 2017

Sono state depositate le motivazioni di tre diverse sentenze con le quali le Sezioni unite si sono pronunciate su alcune questioni controverse in giurisprudenza loro rimesse.

Sono state depositate le motivazioni di tre diverse sentenze con le quali le Sezioni unite si sono pronunciate su alcune questioni controverse in giurisprudenza loro rimesse.

La Cassazione, nella sua più altra composizione ha affermato i seguenti principi di diritto:

sentenza n. 28953, depositata il 9 giugno 2017: « Nell'ipotesi di sentenza predibattimentale d'appello, pronunciata in violazione del contraddittorio, con la quale, in riforma della sentenza di condanna di primo grado, è stata dichiarata l'estinzione del reato per prescrizione, la causa estintiva del reato prevale sulla nullità assoluta ed insanabile della sentenza, sempreché non risulti evidente la prova dell'innocenza dell'imputato, dovendo la Corte di cassazione adottare in tal caso la formula di merito di cui all'art. 129, comma 2, c.p.p.» (v. BORRELLI, La dichiarazione di prescrizione senza contraddittorio conduce sempre all'annullamento della sentenza di appello?)

sentenza n. 28953, depositata il 9 giugno 2017: «Ai fini della determinazione del tempo necessario a prescrivere, le circostanze c.d. indipendenti che comportano un aumento di pena non superiore ad un terzo non rientrano nella categoria delle circostanze ad effetto speciale ». (v. FIANDANESE, Calcolo della prescrizione. Le circostanze indipendenti con aumenti non superiore a un terzo sono a effetto speciale?)

sentenza n. 28659, depositata l'8 giugno 2017: « Il giudice dell'esecuzione, in caso di riconoscimento della continuazione tra più reati oggetto di distinte sentenze irrevocabili, nel determinare la pena è tenuto anche al rispetto del limite del triplo della pena inflitta per la violazione più grave, oltre che del criterio indicato dall'art. 671, comma 2, c.p.p., rappresentato dalla somma delle pene inflitte con ciascuna decisione irrevocabile » (v. CAMPOLI, Il controverso limite della pena massima continuata applicabile in sede esecutiva)

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