L'inefficacia dell'ordinanza cautelare in sede di rinvio

Redazione Scientifica
18 Aprile 2016

La seconda Sezione penale della Cassazione con sentenza n. 15695, depositata il 14 aprile 2016, ha affermato che ai fini della decorrenza del termine di dieci giorni dalla ricezione degli atti, termine entro il quale, ai sensi dell'art. 311, comma 5-bis, c.p.p. (introdotto dall'art. 13 della l. 47 del 2015) – se, su ricorso dell'imputato, è stata annullata con rinvio un'ordinanza che ha disposto o confermato la misura coercitiva ai sensi dell'articolo 309, comma 9, c.p.p. – il giudice del rinvio deve decidere, non è sufficiente la ricezione della mera sentenza rescindente occorrendo la ricezione degli atti presentati a norma dell'art. 291, comma 1, c.p.p., nonché di tutti gli elementi eventualmente sopravvenuti a favore della persona sottoposta alle indagini.

La seconda Sezione penale della Cassazione con sentenza n. 15695, depositata il 14 aprile 2016, ha affermato che ai fini della decorrenza del termine di dieci giorni dalla ricezione degli atti, termine entro il quale, ai sensi dell'art. 311, comma 5-bis, c.p.p. (introdotto dall'art. 13 della l. 47 del 2015) – se, su ricorso dell'imputato, è stata annullata con rinvio un'ordinanza che ha disposto o confermato la misura coercitiva ai sensi dell'articolo 309, comma 9, c.p.p. – il giudice del rinvio deve decidere, non è sufficiente la ricezione della mera sentenza rescindente occorrendo la ricezione degli atti presentati a norma dell'art. 291, comma 1, c.p.p., nonché di tutti gli elementi eventualmente sopravvenuti a favore della persona sottoposta alle indagini.

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