La vittima di stalking o reati sessuali è sempre ammessa al patrocinio a spese dello Stato

Redazione Scientifica
22 Marzo 2017

L'istanza di ammissione al patrocinio a spese dello Stato proposta dalla persona offesa dal reato di maltrattamenti in famiglia, mutilazioni genitali, atti persecutori ovvero ...

L'istanza di ammissione al patrocinio a spese dello Stato proposta dalla persona offesa dal reato di maltrattamenti in famiglia, mutilazioni genitali, atti persecutori ovvero da un reato sessuale deve essere accolta anche in assenza dei limiti di reddito richiesti dal T.U. spese di giustizia.

Il principio è stato affermato dalla Corte di cassazione, Sez. IV, sentenza n. 13497 depositata il 20 marzo 2017.

Il Collegio ha ritenuto che, anche se nell'art. 76, comma 4-ter, d.P.R. 115/2002 si prevede che la persona offesa da uno dei suddetti reati può essere ammessa al patrocinio anche in deroga ai limiti di reddito […], e non deve essere ammessa, il termine può deve intendersi come dovere del giudice di accogliere l'istanza “se” presentata dalla persona offesa da uno dei reati di cui alla norma e all'esito della positiva verifica dell'esistenza di un procedimento iscritto relativo ad uno dei menzionati reati.

Questa conclusione, secondo i giudici di legittimità, discende dalla costatazione che il comma 4-ter è stato inserito dall'art. 4, comma 1, d.l. 11/2009 la cui finalità è quella di assicurare alle vittime di quei reati un accesso alla giustizia favorito dalla gratuità dell'assistenza legale

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