La proporzionalità va rispettata anche nel disporre il sequestro conservativo del credito

27 Luglio 2015

È illegittimo il provvedimento che dispone il sequestro conservativo a tutela di un credito il cui importo non sia stato ritenuto determinabile nemmeno in via approssimativa.
Massima

È illegittimo il provvedimento che dispone il sequestro conservativo a tutela di un credito il cui importo non sia stato ritenuto determinabile nemmeno in via approssimativa, essendo tale indicativa quantificazione indispensabile per la verifica della proporzionalità della misura, dell'idoneità dell'eventuale cauzione offerta e della sussistenza del pericolo di dispersione.

Il caso

Presentata la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di un soggetto, imputato dei reati di corruzione, abuso di ufficio, falso, abuso edilizio ed associazione per delinquere, il P.M. richiedeva ed otteneva dal G.I.P. del tribunale il sequestro conservativo della somma di 912.000 €, già oggetto di sequestro preventivo, a garanzia dei crediti e delle obbligazioni derivanti dai reati ascritti. Il decreto era confermato con ordinanza dal tribunale del riesame in ragione dell'adeguata capacità economica dimostrata dall'imputato, non essendovi quindi rischio di depauperamento del suo patrimonio.

Si osservava, al riguardo, che ai fini del sequestro conservativo non è richiesta la specificazione della somma che la misura cautelare è destinata a garantire, potendo la stessa essere successivamente determinata dal giudice. Quindi, non essendo determinata la somma da garantire, non può ritenersi allo stato la capacità economica del ricorrente idonea a garantire il pagamento dei crediti.

Avverso il provvedimento, B. propone ricorso deducendo la violazione di legge e, segnatamente, l'omessa applicazione del principio che impone, al fine di applicare il sequestro conservativo, dì valutare la carenza di reddito ed il comportamento della parte, quali elementi necessari per potersi ritenersi sussistente il pericolo.

La questione

La questione è la seguente: per disporre il sequestro deve sussistere un concreto pericolo di perdere le garanzie del credito, che richiede una seria valutazione della composizione del patrimonio della parte e dei suoi atteggiamenti nella gestione dei beni, ovvero pur potendo non essere determinato in via specifica l'importo del credito?

Le soluzioni giuridiche

Al quesito deve darsi risposta negativa.

Secondo consolidato orientamento della giurisprudenza di legittimità il periculum in mora, presupposto del sequestro conservativo, ricorre se il rischio di perdita delle garanzie del credito sia apprezzabile in relazione a concreti e specifici elementi riguardanti, da un lato, l'entità del credito e la natura del bene oggetto del sequestro e, dall'altro lato, la situazione di possibile depauperamento del patrimonio del debitore, da porsi in relazione con la composizione del patrimonio stesso, con la capacità reddituale e con l'atteggiamento in concreto assunto dal debitore medesimo. Non può il periculum in mora essere giustificato sulla sola considerazione che la cosa sequestrata si identificasse in un'ingente somma di denaro, per sua natura suscettibile di pericolo di dispersione.

La regola non è stata applicata dal tribunale del riesame che ha ritenuto di non dover affatto considerare la possibile condotta del debitore e non ha fatto alcuna delle valutazioni sopra indicate come necessarie. L'imputato non ha affatto tenuto dei comportamenti indicativi del rischio di depauperamento e disponeva di un comprovato reddito di misura adeguata alla garanzia del credito che il sequestro intendeva tutelare. Il tribunale ha, anzi, ritenuto che non sia possibile effettuare alcuna valutazione di congruità del reddito dell'imputato, quale possibile garanzia del credito, secondo quanto previsto nella sentenza Cass. pen., Sez.un. 26 giugno 2002, n. 34623, incorrendo nella chiara violazione di legge, nella parte in cui ritiene ininfluente l'apprezzamento della sufficienza del reddito per la valutazione della insussistenza del periculum in mora e proponendo una lettura erronea della citata sentenza delle Sezioni unite.

La decisione del Collegio Riunito ha affermato, infatti, che l'indicazione della somma per la quale viene disposto il sequestro conservativo non costituisce un requisito essenziale della misura cautelare reale e la mancata indicazione dello stesso non è idonea a determinare la caducazione della misura medesima, atteso che la precisazione dell'ammontare della somma sino alla quale il sequestro risulta autorizzato, ai fini della prestazione di idonea cauzione e ai fini del protrarsi ingiustificato del vincolo oltre il tempo dovuto, può essere effettuata successivamente dal giudice competente, ovvero è certamente possibile disporre il sequestro senza indicazione in via specifica del quantum del credito ma ciò sul presupposto che tale credito sia determinabile, almeno in modo tale da consentire la valutazione di proporzionalità e da consentire l'eventuale offerta di cauzione.

Osservazioni

La mancata quantificazione dell'ammontare dovuto non può giustificare il sequestro, attesa la sua natura “cautelare” e come tale implica un rapporto di bilanciamento rispetto al fatto di reato e nei limiti dell'adeguatezza e proporzionalità a quest'ultimo, posto che deve ancora essere accertato.

Una diversa direttrice dà luogo alla violazione della verifica della sua proporzionalità: al giudice di merito spetta determinare, ai fini richiesti dal ricorrente, anche solo in via approssimativa, la grandezza del credito da garantire per poterne trarre le necessarie conseguenze in termini di proporzionalità e sussistenza del pericolo di dispersione rispetto alla disponibilità economiche indicate dalla parte.

In altri termini, una volta constatata la violazione, sarà onere del giudice individuare la sussistenza di periculum in mora, tenuto altresì conto degli elementi concreti forniti dalla difesa in ordine alla disponibilità di reddito del suo assistito.

Nel caso in cui il decidente non ottemperi ricorre la violazione di legge e, segnatamente, la carenza in via assoluta della motivazione.

Guida all'approfondimento

Capitani, Le Sezioni Unite chiariscono: o l'insufficienza patrimoniale o la potenziale dispersione della garanzia consentono un sequestro conservativo, in www.dirittoegiustizia.it.

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