Opposizione al decreto di archiviazione. Per la Cassazione il convivente more uxorio è un “prossimo congiunto” legittimato

Redazione Scientifica
31 Marzo 2016

Non sussiste alcun fondamento interpretativo razionale nell'escludere il convivente more uxorio dalla categoria dei prossimi congiunti legittimati a proporre opposizione ex art. 410 c.p.p. avverso la richiesta di archiviazione e, dunque, a ricorrere in Cassazione contro il decreto assunto de plano dal Gip.

Non sussiste alcun fondamento interpretativo razionale nell'escludere il convivente more uxorio dalla categoria dei prossimi congiunti legittimati a proporre opposizione ex art. 410 c.p.p. avverso la richiesta di archiviazione e, dunque, a ricorrere in Cassazione contro il decreto assunto de plano dal Gip.

Il vincolo matrimoniale, richiesto agli effetti della legge penale dall'art. 307, comma 4, c.p., non rileva in quanto e nella sua pura formalità ma perchè ad esso sottostà quel “nucleo relazionale- affettivo cui l'ordinamento ritiene di offrire tutela e crismi di giuridicità. Pertanto è corretto, con riferimento alla disciplina processual-penalistica, offrire tutela analoga a quella dei componenti della famiglia tradizionalmente intesa anche a tutte quelle relazioni affettivo-assistenziali identiche nel substrato sostanziale al nucleo fondato sul matrimonio.

Il principio è stato espresso dai giudici della I Sezione penale della Cassazione con sentenza n. 12742 depositata il 29 marzo i quali, pur tenendo conto di pronunce nelle quali è stata ritenuta giustificata la mancata equiparazione del coniuge al convivente (tra cui Corte cost. 121/2004), hanno affermato la necessità di prendere atto che il concetto di famiglia è ormai caratterizzato da nuove dinamiche che il legislatore non può più ignorare.

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