Attività medica d’equipe. L’errore dello specialista non esclude la responsabilità del chirurgo-capo

Redazione Scientifica
02 Settembre 2016

Con riferimento all'attività medico chirurgica di equipe, al dovere del chirurgo capo dell'equipe di controllo del conteggio dello strumentario operato dal collaboratore si accompagna l'obbligo di diligenza nel controllo del campo operatorio, onde prevenire la derelizione in esso di cose facenti parti di quello strumentario. La diligenza esigibile nell'esecuzione di tali compiti da parte del chirurgo capo va valutata alla luce delle particolari condizioni operative.

Con riferimento all'attività medico chirurgica di equipe, al dovere del chirurgo capo dell'equipe di controllo del conteggio dello strumentario operato dal collaboratore si accompagna l'obbligo di diligenza nel controllo del campo operatorio, onde prevenire la derelizione in esso di cose facenti parti di quello strumentario.

La diligenza esigibile nell'esecuzione di tali compiti da parte del chirurgo capo va valutata alla luce delle particolari condizioni operative.

Questo il principio espresso nella sentenza n. 34503/2016 della Corte di cassazione con la quale sono state confermate le condanne per lesioni personali gravi, in capo al chirurgo capo-equipe e al suo aiuto operatore, per aver lasciato nell'addome della paziente una garza laparotomica, causandole un indebolimento permanente dell'addome.

Pur essendo pacifico che, durante l'operazione, la ferrista avesse commesso un errore nel conteggio delle garze e che il capo-equipe avesse correttamente eseguito i controlli formali a lui richiesti, i giudici di legittimità hanno ritenuto sussistente la responsabilità in capo ai due medici in quanto in capo al chirurgo esiste un dovere di diligenza nell'utilizzo della garze laparotomiche che non è escluso dalla attribuzione ad un componente specifico dell'equipe operatoria del compito di conteggio delle garze preliminare, concomitante e successivo all'intervento operatorio.

Nella decisione si sottolinea che l'errore nel conteggio delle garze commesso dalla ferrista, infatti, non ha alcuna incidenza sull'evento delle lesioni personali, in quanto i medici hanno violato la regola cautelare che richiede di procedere alla asportazione delle pezze laparotomiche utilizzate, tenendo conto delle garze usate e verificando, con attenzione, il campo operatorio, prima di procedere alla chiusura. Ai due ricorrenti deve pertanto ascriversi l'errore personale. Il capo dell'equipe medica è, infatti, titolare di una posizione di garanzia nei confronti del paziente ed è, pertanto, tenuto a dirigere e coordinare l'attività svolta dagli altri medici, sia pure specialisti in altre discipline, controllando la correttezza delle loro attività e ponendo rimedio, ove necessario, agli errori altrui, che siano evidenti e non settoriali o comunque rientranti nella sua sfera di conoscenza e come tali siano emendabili con l'ausilio delle comuni conoscenze scientifiche del professionista. Un tale dovere si aggiunge a quelli gravanti sugli ulteriori componenti dell'equipe e a quello di controllo “formale” che il capo-equipe deve svolgere.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.