Giudicato sulla giurisdizione di domanda di risarcimento in forma specifica e decisione in Appello sul risarcimento per equivalente

Antonino Barletta
15 Ottobre 2014

Il giudicato sulla giurisdizione, formatosi in relazione ad una sentenza di rigetto in prime cure su una domanda di risarcimento in forma specifica parzialmente riformata in secondo grado, estende i suoi effetti anche in relazione alla pronuncia del giudice d'appello sulla domanda di risarcimento per equivalente proposta in via subordinata?

Il giudicato sulla giurisdizione, formatosi in relazione ad una sentenza di rigetto in prime cure su una domanda di risarcimento in forma specifica parzialmente riformata in secondo grado, estende i suoi effetti anche in relazione alla pronuncia del giudice d'appello sulla domanda di risarcimento per equivalente proposta in via subordinata?

La risposta è senz'altro positiva.

Secondo un indirizzo giurisprudenziale ormai consolidato il giudicato sulla giurisdizione si forma ove non sia proposto uno specifico motivo d'impugnazione riguardante tale questione sia quando il giudice di primo grado ebbe espressamente a pronunciarsi sulla giurisdizione nella sentenza impugnata, sia quando la decisione sulla questione in discorso si ricavi implicitamente dalla decisione sulla competenza o su altra questione pregiudiziale in rito logicamente successiva, ovvero nel merito (Cass., S.U., 22 aprile 2013, n. 9693, in Giust. civ. Mass., 2013; Cass., sez. lav., 20 marzo 2013, n. 6966, in Giust. civ. Mass., 2013; Cass., S.U., 28 settembre 2011, n. 19792, in Giust. civ. Mass., 2011; Cass., S.U., 9 ottobre 2008, n. 24883, in Giust. civ., 2009, I, 47). Peraltro, secondo la S.C. la parte appellata, vittoriosa nel merito in primo grado, al fine di evitare la preclusione sulla questione di giurisdizione, deve proporre appello incidentale, non potendosi limitare a riproporre la questione già decisa (in modo espresso o implicito) nella sentenza impugnata (Cass., S.U., 12 aprile 2012, n. 5767, in Diritto e Giustizia online, 2012).

In caso di riforma della sentenza di primo grado nella parte in cui non è stato ritenuto sussistente il diritto al risarcimento del danno, ma non in relazione al rigetto della pretesa risarcitoria in forma specifica, il giudice d'appello può trovarsi a decidere sul risarcimento per equivalente. In tal caso, il giudice di secondo grado deve comunque attenersi al giudicato sulla giurisdizione formatosi in relazione alla sentenza impugnata (in questo senso Cass., S.U., 28 maggio 2014, n. 11912, in Giust. civ. Mass., 2014). Nell'ipotesi appena riferita il giudice d'appello in realtà deve decidere la stessa causa risarcitoria in relazione alla quale si è sorto il giudicato sulla giurisdizione, benché sia chiamato a pronunciarsi eventualmente su due diverse “forme” di tutela. Esse si differenziano, infatti, solo in relazione alle modalità attraverso le quale si procede alla eliminazione del pregiudizio: la reintegrazione in forma specifica è diretta alla rimozione delle conseguenze pregiudizievoli, il risarcimento per equivalente al riconoscimento del valore economico della diminuzione (R. Scognamiglio, Il risarcimento del danno in forma specifica, in Studi in onore di F. Messineo, I, Milano, 1958, 231 ss.; C. Castronovo, La nuova responsabilità civile, Milano, 2006, 815 ss., spec. 823 s.).

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