Europa: il risarcimento del danno alla persona in Francia

16 Novembre 2015

Il Codice civile Francese pone la regola cardine della responsabilità aquiliana all'art. 1382, laddove prevede che «qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto obbliga colui che lo ha commesso a risarcire il danno». Tale disposizione è stata interpretata dalla giurisprudenza francese, che ha elaborato una vera teoria generale del risarcimento del danno, in particolare sulla questione della struttura dell'illecito e della valutazione del danno: l'ingiustizia del danno (in quanto lesione di un interesse rilevante per l'ordinamento), il nesso di causalità tra il fatto e il danno e il principio del «risarcimento integrale».
Le fonti: il diritto comune della responsabilità extracontrattuale nel codice civile e la giurisprudenza

Il Codice civile Francese pone la regola cardine della responsabilità aquiliana all'art. 1382, laddove prevede che «qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto obbliga colui che lo ha commesso a risarcire il danno». Tale disposizione è stata interpretata dalla giurisprudenza francese, che ha elaborato una vera teoria generale del risarcimento del danno, in particolare sulla questione della struttura dell'illecito e della valutazione del danno : l'ingiustizia del danno - in quanto lesione di un interesse rilevante per l'ordinamento -, il nesso di causalità tra il fatto e il danno e il principio del «risarcimento integrale».

Le disposizioni del Codice civile francese sul risarcimento del danno sono molto brevi. Ci sono soltanto una decina di articoli su questa materia.

La teoria generale del danno risarcibile è stata elaborata soprattutto dalla Corte di cassazione francese. La giurisprudenza della Corte Suprema ha elaborato una vera teoria generale del risarcimento del danno, che riguarda non solo i tipi di lesioni risarcibili, ma anche i metodi di valutazione dei danni.

Esistono anche numerose leggi che trattano del risarcimento del danno in circostanze speciali. Però, molto spesso, si deve far riferimento alla regolamentazione del diritto comune, per tutte le questioni in materia di responsabilità e di danno risarcibile che non rientrano nell'ambito della legislazione specifica.

Possiamo enumerare le materie speciali seguenti :

  • Legge del 5 luglio 1985 sugli incidenti stradali. Contiene regole specifiche sul nesso di causalità, sull'offerta di risarcimento e sulla colpa della vittima. Tuttavia, si applicano le regole comuni di valutazione del danno.
  • Regolamentazione specifica sulla responsabilità delle professioni sanitarie (legge del 4 marzo 2002). Contiene regole speciali sul risarcimento di « danni gravi e speciali » a carico della Solidarietà Nazionale e sulla creazione di un fondo di garanzia (ONIAM).
  • Regolamentazioni specifiche sulle vittime di incidenti ferroviari, aerei. Molto spesso, questa regolamentazione proviene del diritto dell'Unione europea.
  • Regolamentazione del diritto del lavoro. Legge del 9 aprile 1898 sugli incidenti sul lavoro, legge del 25 ottobre 1919 sulle malattie professionali, e legge del 30 ottobre 1946 sugli incidenti stradali in ambito lavorativo.

Queste leggi creano regole specifiche di risarcimento dei danni. Qualche volta ci sono dei risarcimenti «a forfait».

I principi fondamentali in tema di risarcimento del danno

Nel nostro ordinamento, il risarcimento del danno svolge una funzione riparatoria in quanto mira a ricostituire la sfera giuridica del danneggiato nelle medesime condizioni che la stessa avrebbe avuto in assenza dell'illecito. Non esiste una funzione punitiva.

Il sistema Francese del risarcimento del danno ruota intorno alla summa divisio tra danno patrimoniale - inteso come pregiudizio di carattere economico verificatosi nella sfera del danneggiato per effetto dell'illecito - e danno non patrimoniale - inteso come lesione degli interessi della persona non connotati da rilevanza economica.

Esistono tabelle di classificazione del tipo di lesioni e tabelle di valutazione dei danni alla persona senza carattere obbligatorio. Le tabelle di valutazioni dei danni sono numerose.

I tribunali si riferiscono spesso alla classificazione «Dintilhac», che distingue i danni a carattere economico da quelli non economici.

Esistono anche tabelle di valutazione dei danni biologici e dei danni alla persona. Costituiscono un aiuto per il giudice e limitano i rischi di trattamenti giudiziari molto diversi da parte di tribunali che devono qualche volta rispondere a domande di risarcimento abbastanza similari.

Nel diritto Francese della responsabilità extracontrattuale esiste il principio del «risarcimento integrale». Il risarcimento dei danni deve essere integrale, liquidato in ogni componente dei danni accertati. Il danno non può essere valutato «a forfait », deve sempre essere «personalizzato» e liquidato integralmente.

Inoltre, il danno deve essere valutato nel momento in cui il giudice pronuncia la sua sentenza.

I danni da lesione del bene salute

a) Classificazione del tipo di lesioni

I tribunali francesi si riferiscono a tabelle di valutazione dei danni, i tabellari d'invalidità, in francese «baremes », che valutano i danni fisici, in particolare il danno biologico. Ma, l'uso di questi baremes non è un obbligo per il giudice.

Soprattutto, la tradizione giuridica francese investe il giudice del potere di valutare il danno senza limiti, con una libertà assoluta nella scelta del bareme. Il giudice non deve essere rinchiuso dentro una valutazione legale e conserva sempre il potere di prendere in conto le circostanze speciali che caratterizzano, le sofferenze della vittima, la sua «quota di personalizzazione». Dunque, i tabellari d'invalidità e le regole di valutazione costituiscono un aiuto per il giudice, ma non una regola da seguire necessariamente.

L'unico limite al potere del giudice di valutare il danno è quello di rispettare l'importo della richiesta di risarcimento della vittima. Non lo può mai superare.

Esistono delle classificazioni del tipo di lesioni in caso di fatto illecito, che però non hanno carattere obbligatorio. Nella pratica, i tribunali francesi utilizzano molto spesso la classificazione “Dintilhac”, il cui uso è stato incoraggiato dal Ministero della giustizia.

Infatti, c'è un progetto di decreto in corso di esame al ministero, che ha l'obiettivo di obbligare i giudici a far riferimento alla tabella «Dintilhac», ossia la tabella di classificazione del tipo di lesioni oggi più utilizzata.

Uno dei grandi vantaggi del metodo «nomenclature Dintilhac » consiste nel poter distinguere i danni a carattere economico da quelli non economici, e effettuare delle sottodistinzioni, all'interno dell'ambito dei danni a carattere economico, e all'interno dell'ambito dei danni non economici. Cosi, la nomenclature «Dintilhac» permette al giudice:

  • di realizzare una valutazione precisa dei singoli tipi di lesioni ben identificati
  • di distinguere i danni temporanei da quelli permanenti
  • di limitare i ricorsi degli enti di previdenza (prestazioni sociali versate alla vittima) solamente nel caso di danni ben identificati di natura esclusivamente patrimoniale, cioè economica

In linea di principio il giudice non può limitarsi a effetuare un risarcimento globale di «tutti danni nessuno escluso». C'è bisogno di effetuare prima di tutto una classificazione precisa dei vari tipi di lesioni, per adottare in seguito una valutazione dettagliata di ciascuno di essi.

Inoltre la Corte di cassazione Francese attua controlli molto severi sulla definizione dei danni.

b) Regole di valutazione del risarcimento in caso di lesioni

Le tabelle di valutazioni dei danni sono numerose. Sono tabelle nazionali elaborate dai giudici di alcune Corti d'appello. Possiamo fare riferimento in particolare alle più notevoli:

«Le Référentiel indicatif régional des Cours d'appel», «Le recueil méthodologique commun établi au sein d'un groupe de travail de la Cour d'appel de Paris ». Molto spesso, queste tabelle sono il risultato del lavoro in comune di più Corti.

Ma, ogni Corte d'appello dispone della sua propria tabella di valutazione.

Alcune sono pubblicate, altre no.

Ogni danno deve sempre essere valutato caso per caso. Le tabelle possono essere solo un punto di riferimento per il giudice.

Allo stesso modo, esistono tabelle di capitalizzazione dei danni, per la valutazione dei danni futuri. I tribunali francesi si riferiscono spesso alla tabella elaborata nel 2013 (al tasso di 1.20% la quale distingue fra uomini e donne, Gazette du Palais, 27 marzo 2013).

c)Applicazione del principio

Danni economici

Danni non economici

Danni economici temporanei(fino al consolidamento - stabilizzazione dei postumi:

  • «dépenses de santé» : spese mediche sanitarie. Necessità per la vittima di produrre i documenti giustificativi delle spese mediche (Istituto di cura nel quale ha avuto il ricovero, medico, farmacia …) per la valutazione « in concreto»;
  • «perte de gains professionnels» : diminuzione di reddito. L'accertamento va effetuatto confrontando le buste paga anteriori. Per il lavoratore autonomo, la riduzione di reddito può essere evinta dall'esame di documenti quali i registri relativi a un periodo anteriore. C'è sempre la necessità della prova di un concreto pregiudizio economico.

Danni non economici (fino «al consolidamento» della stabilizzazione dei postumi):

  • «déficit fonctionnel temporaire» : danno da lesione temporanea dell'integrità psico-fisica. Invalidità temporanea parziale o totale. Incapacità a svolgere per un periodo limitato di tempo le proprie personali attività quotidiane. Il giudice ritiene il grado percentuale di inabilità e la durata del'IT (inabilità totale o parziale). Un mese di inabilità temporanea totale verrà risarcito con 900 euro. Un mese di inabilità temporanea parziale verrà risarcito con 500 euro, in base al sistema tabellare.
  • «pretium doloris» : transeunte turbamento nello stato d'animo della vittima. In base al sistema tabellare per questo danno il risarcimento varia da 1.500 euro a 45.000 euro

Danni economici permanenti(dalla cessazione del danno temporaneo):

  • «dépenses de santé futures» : spese medichesanitarie prevedibili nel futuro. Risarcibili purché il giudice accerti che tali spese saranno sostenute secondo una ragionevole attendibilità. La giurisprudenza concede alla vittima il risarcimento per: le spese di allogio (ristrutturazione), le spese per trattamento medico, le spese di assistenza e le spese per aiuti domiciliari.
  • «perte de gains professionnels futurs» : redditi futuri perduti dal dannegiato, a causa della perdita di lavoro o per il cambio di lavoro. Il giudice deve liquidare una somma pari all'ammontare annuo dei redditi perduti (l'accertamento va effetuato confrontando le buste paga anteriori), e poi, moltiplicare l'ammontare annuo per un coefficiente di capitalizzazione (vitalizia oppure temporanea).
  • «incidence professionnelle» Lesione della professionalità e dequalificazione, privazione in tutto o in parte delle mansioni cui il lavoratore ha diritto, ostacolo alla progressione di carriera. Questo danno è un danno da perdita o diminuzione della capacità produttiva (maggiore stancabilità, minore efficienza nello svolgimento della capacità operativà). Questo danno va dimostrato in giudizio con tutti i mezzi consentiti dall'ordinamento.
  • collaborazione di terzi nelle facende domestiche : la giurisprudenza ritiene il costo medio orario di 16 euro. I tribunali procedono a capitalizzare la somma annuale. Il danno è risarcibile anche se la collaborazione è effettuata dalla famiglia.

Danni non economici permanenti (dalla cessazione del danno temporaneo) :

  • «déficit fonctionnel permanent» : danno da lesione permanente dell'integrità psico-fisica. L'individuo non ha riacquistato la sua completa validità. Danno persistente alla salute che rende difficile o impedisce di compiere gli atti ordinari della vita. Il danno può essere valutato dal momento della stabilizzazione dei postumi invalidanti della personna che diventano definitivi e stabili. Il metodo di liquidazione è il seguente : l'esperto deve fissare il grado percentuale di IP (invalidità permanente). Il sistema tabellare attribuisce a ogni punto d'invalidità un valore monetario crescente; ad ogni fascia di età è assegnato un demoltiplicatore.
  • «préjudice d'agrément»: danno di privazione al livello amatoriale di una disciplina sportiva oppure artistica. Necessità per la vittima allegare tutta una serie di circostanze, come per esempio la frequenza con cui il danneggiato praticava la disciplina.
  • «préjudice esthétique permanent»: danno estetico. Non è incluso nel danno di «lesione permanente dell'integrita psico-fisica». Verrà risarcito in base al sistema tabellare con una cifra tra 1.500 e 50.000 euro. Il sistema tabellare attribuisce una valutazione da 1 a 7, a seconda della gravità del pregiudizio estetico.
  • «préjudice sexuel» : danno sessuale. Danno alla capacita di procreare, va risarcito dal giudice senza l'aiuto di un barème di valutazione.
  • «préjudice d'établissement» : danno d'impendimento a creare una famiglia. Questo danno sociale va risarcito dal giudice senza l'aiuto di un bareme di valutazione.

La liquidazione del danno, sia nel caso di un danno sessuale, che nel caso di un danno d'impedimento a creare una famiglia, dipende dell'età della vittima.

Il danno da morte

a) Soggetti legittimati a chiedere i danni in caso di fatto illecito che causa la morte e danni risarcibili

In caso di morte della vittima, gli eredi o altri soggetti possono chiedere il risarcimento di danni, sia patrimoniali che non patrimoniali.

Dagli anni ‘70, la giurisprudenza della Corte di cassazione francese accoglie con una certa larghezza le domande di risarcimento da numerosi danneggiati di riflesso, a condizione che questi soggetti si riferiscano a un pregiudizio «sofferto personalmente».

La giurisprudenza riconosce ai danneggiatti di riflesso il diritto ad agire per il danno morale, «pretium affectionis» sofferto in seguito alla morte della vittima primaria del fatto illecito, «la vittima diretta».

I parenti della vittima primaria non hanno nemmeno da provare la realtà del danno morale. Esiste una «presunzione» di danno. La sola natura del rapporto parentale caratterizza il danno risarcibile. Le altre vittime devono provare la realtà di un danno morale, l'esistenza di forti legami di amicizia vissuti prima della morte del defunto.

La giurisprudenza riconosce anche il diritto per i famigliari di chiedere il risarcimento del «danno di accompagnamento» nelle sofferenze della vittima primaria.

I congiunti e parenti di chi sia deceduto, i quali soffrano la diminuzione dei contributi che sarebbero stati conferiti al soggetto scomparso, possono fare la domanda di risarcimento di questo danno economico, «lucro cessante».

Gli eredi della vittima possono anche presentare una richiesta di risarcimento iure hereditario, per quanto riguarda i danni sofferti dal de cujus prima di morire. Questa soluzione giurisprudenziale vale non solo per i danni economici ma anche per i danni morali sofferti dal defunto tra l'evento dannoso e la sua morte.

b) Valutazione dei danni sofferti dalle vittime "indirette"

I criteri di valutazione sono stati fissati dalla giurisprudenza francese. I tribunali liquidano di maniera diversa i danni economici e i danni non economici.

I danni economici sono considerati in quanto danni futuri. Per ottenere il risarcimento, la vittima deve provare una stabile contribuzione del defunto in proprio favore. La domanda di risarcimento può essere fondata sugli articoli del codice civile che riguardano il contributo di mantenimento, e in questo caso, la domanda è abbastanza simplice. Per altre vittime che non avevano un rapporto di diritto con il defunto, la prova è piu difficile.

In tutti i casi, il giudice procede alla valutazione «in concreto» del pregiudizio economico. Deve fissare il lucro cessante annuale della vittima. La somma così determinata di lucro cessante deve essere capitalizzata con applicazione delle tabelle. Se si tratta di una domanda di risarcimento della vedova, il giudice effettua tre operazioni :

  • determinazione dei redditi totali familiari dell'anno precedente,
  • imputazione del reddito che corrispondeva al defunto e ai figli,
  • capitalizzazione sulla somma residuale.

I danni non economici sono risarciti dai tribunali con rifermento a tabelle di valutazione elaborate dalle Corti d'appello.

Il pretium affectionis verrà risarcito di maniera quasi uniforme sul territorio perchè le tabelle si assomigliano molto. Comunque il giudice deve sempre tenere in mente la situazione personale della vittima.

Per esempio, il pregiudizio per la morte di un figlio verrà risarcito da € 20.000 a € 30.000.

Prerscrizione

Il diritto al risarcimento dei danni alla persona da illecito extracontrattuale si prescrive in dieci anni. (Legge 17 giugno 2008).

La prescrizione degli altri danni si compie in cinque anni. È vietata qualsiasi deroga convenzionale alla disciplina legale della prescrizione.

Durata media di un process e costi

Fase stragiudiziale. È stata introdotta dalla L. 5 luglio 1985 sugli incidenti stradali una nuova procedura di liquidazione che consente al soggetto danneggiato da sinistro stradale di richiedere direttamente alla propria compagnia assicurativa il risarcimento dei danni subiti. L'assicuratore deve formulare un'offerta di risarcimento entre 90 giorni dal ricevimento della domanda. Questa offerta puo essere accettata o rifiutata. Se non si raggiunge un accordo con l'assicurazione si potrà agire in giudizio per il risarcimento dei danni.

La durata media di un risarcimento diretto (rimborso assicurativo) è di:

  • meno di un anno (20.9%)
  • meno di 2 anni (52.2%)
  • meno di 3 anni (15.1%)

(Fonti : Chiffres AGIRA Association pour la gestion des informations sur le risque en assurance 2014).

Fase giudiziale. In genere la durata media di un processo di fronte al Tribunal de grande instance è di 6.9 mesi e la durata media di un processo di fronte alla Corte d'appello è 11.7 mesi (Fonti : Les chiffres de la justice, 2013).

La durata media di un processo in risarcimento dei danni è di :

  • meno di 1 anno (0.7%)
  • meno di 2 anni (11.8%)
  • meno di 3 anni (18.8%)
  • meno di 4 anni (16.6%)

(Fonti : Chiffres AGIRA Association pour la gestion des informations sur le risque en assurance 2014).

La durata media di un processo è variabile a seconda della percentuale d'invalidità permanente.

Per un grado di invalidità permanente di :

  • 5, la durata media di un processo (dal consolidamento) è di 35 mesi.
  • da 15 a 19, la durata media di un processo (dal consolidamento) è di 48 mesi.
  • da 30 a 49, la durata media di un processo (dal consolidamento) è di 55 mesi.

(Fonti : Chiffres AGIRA Association pour la gestion des informations sur le risque en assurance 2014)

Spese legali del avvocato. La pattuizione dei compensi è libera e ammessa in misura forfettaria e - spesso - a percentuale sull'esito della causa (l'avvocata percepisce una quota dell'indennizzo).

In caso di vittoria, il danneggiato ha diritto di ottenere il rimborso di una parte delle spese legali (compensi per la consulenza o assistenza professionale, spese legali del avvocato) e verranno rimborsate integralmente le spese della perizia medicolegale.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario