Europa: il risarcimento dei danni in Romania

Florin Norocel Petrosel
20 Ottobre 2015

Il presente focus sviluppa e affronta le questioni relative al risarcimento del danno in Romania. Quando si parla di responsabilità civile derivante dal fatto illecito, indifferentemente dalla sua natura, civile o penale le conseguenze possono comportare distruzione di beni, lesione della salute fisica o morale della vittima, ovvero il decesso della stessa, lesione della sensibilità o della salute psichica, ragione per cui si pone il problema della responsabilità e de l risarcimento dei danni. Al fine di individuare la sussistenza della responsabilità civile in capo all'autore dell'illecito, è necessario che si risponda alle cosiddette cinque “Q”: quo, quis, qua, quando, quantum. Indipendentemente dal momento storico, la Romania ha trovato risposte insoddisfacenti ai 5 „Q”.
La situazione del risarcimento danni in Romania

Quando parliamo di responsabilità civile derivante dal fatto illecito, indifferentemente dalla sua natura, civile o penale (incidenti stradali, malpractice in ambito sanitario, incidenti sul lavoro, reati commessi con i mass-media, etc.), le conseguenze possono constare in distruzione di beni, lesione della salute fisica o morale della vittima, ovvero del decesso della stessa, la lesione della sensibilità o della salute psichica, ragione per cui si pone il problema della responsabilità e de l risarcimento dei danni.

Al fine di individuare la sussistenza della responsabilità civile in capo all'autore dell'illecito, è necessario che si risponda alle cosiddette cinque “Q”: quo, quis, qua, quando, quantum.

Ragionando in termini di principi generali del diritto, si può affermare che l'istituto della responsabilità civile soddisfa la duplice finalità di risarcire, appunto, il danno subito dalla persona offesa dal reato, nonché, in termini più ampi, soddisfare le istanze sociali, a qualsiasi titolo interessate al principio generale del diritto al risarcimento dei danni.

Indipendentemente dal momento storico, la Romania ha trovato risposte insoddisfacenti ai 5 „Q”, risposte che hanno avuto il seguente percorso:

  • il risarcimento dei danni materiali ottenuto teoreticamente ha avuto un valore o troppo basso o troppo alto e in rari casi in concordanza con i valori imposti dal valore di mercato;
  • il risarcimento dei danni morali ha percorso una via difficile, dalla negazione al riconoscimento della sua esistenza, e negli ultimi anni è stato negativamente influenzato dalla mancanza di un consenso nella determinazione dei criteri essenziali e di valutazione;
  • le cause sono di lunga durata, in media 4-6 anni (a volte anche 10 anni), e le soluzioni pronunciate in vari gradi di giurisdizione (primo grado, appello, ricorso) sono contraddittorie, essendo la soluzione quella del rinvio della causa al grado inferiore di giurisdizione, perché la causa sia rigiudicata;
  • alla fine i risarcimenti vengono corrisposti raramente e quasi sempre solo laddove esiste un assicuratore.

Per tutte queste ragioni, in Romania vi sono molte cose da fare in questo settore, e la pratica UE potrebbe essere un esempio assolutamente necessario.

La responsabilità civile derivante da fatto illecito

In Romania, come d'altronde in qualsiasi altro stato membro UE, la responsabilità civile derivante da fatto illecito sussiste quando siano cumulativamente riunite 4 condizioni:

  • che esista un fatto illecito;
  • che esista un pregiudizio;
  • che esista un rapporto di causalità tra il fatto illecito e il pregiudizio prodotto;
  • che esista la colpa di colui che ha causato il pregiudizio.

Il risarcimento dei danni derivanti da fatti illeciti avviene attraverso il meccanismo del risarcimento danni o del pagamento di compensazioni.

I danni da fatto illecito, i danni patrimoniali e le compensazioni

La divisione dei valori, fra valori materiali (patrimoniali) e valori morali (non patrimoniali) ha come conseguenza, in caso di pregiudizio, la divisione del risarcimento in risarcimento dei danni materiali e dei danni morali. Della categoria dei valori materiali fanno parte sia i beni immobili che i beni mobili. A loro volta beni mobili possono essere vari, ad esempio autoveicoli, gioielli, soldi, crediti o altri beni mobili, ma anche il corpo umano, e i relativi organi, la vita e la salute. Nella categoria dei valori morali (non patrimoniali) si ritrovano i valori di natura umana, ad esempio la dignità, l'onestà, la verità, l'equità, la carità, la correttezza, l'affetto e altri.

Il meccanismo del risarcimento riguarderà tanto i danni patrimoniali, quanto quelli non patrimoniali. In entrambi i casi, il risarcimento del danno avverrà attraverso la corresponsione di una somma di denaro al danneggiato o persona offesa.

Per quanto riguarda le somme di denaro con le quali si realizza questa riparazione, sia la pratica sia la dottrina sono d'accordo sulle seguenti distinzioni dal punto di vista terminologico:

  • i danni materiali sono riparati tramite pagamento di risarcimenti in denaro che rappresentano il controvalore dei danni materiali prodotti;
  • i danni morali sono risarciti tramite attraverso pagamento di compensazioni in denaro, che rispetto al carattere non patrimoniale del valore leso, non rappresentano un controvalore (risarcimento) ma solo un mezzo con il quale si compensa parzialmente, tramite mezzi economici, il male sofferto, nella speranza che così la sofferenza potrà essere diminuita;

Da menzionare che, talvolta, lo stesso fatto può produrre conseguenze che ledono sia i valori materiali (patrimoniali) e valori morali (non patrimoniali). Il cumulo dei danni morali con i danni materiali prodotti da una stessa azione illecita deve avere come conseguenza la concessione di risarcimenti per entrambe le categorie di danni prodotti, perché il risarcimento deve rappresentare una riparazione integrale dell'intero pregiudizio prodotto. Così, la persona che, a causa della condotta spericolata di un'autista, ha subito un'amputazione a un braccio, ha diritto a risarcimenti in denaro per:

  • danni materiali che consistono nelle spese mediche, nella diminuzione dei guadagni in seguito alla diminuzione della capacità di lavoro, spese per le modifiche dell'abbigliamento implicate dalla nuova struttura dell'organismo e qualsiasi altra spesa che potesse sorgere dall'obbligo della vittima di affrontare una nuova vita;
  • danni materiali risultati dalla modifica della struttura fisica della vittima in seguito alla perdita di un organo essenziale per il coordinamento delle sue funzioni corporali. Queste devono coprire le sofferenze fisiche prodotte, ma anche gli sforzi supplementari che la vittima dovrà fare in futuro per sostenere attività odierne, che prima dell'incidente illecito che ha cagionato il danno rappresentavano cose ordinarie, che facevano parte dalla normalità ed erano eseguiti con naturalezza è facilità;
  • danni morali, risultati dalle sofferenze psichiche, determinate dall'handicap intervenuto per tutta la vita; questa inferiorità fisiologica determina la coscienza di un'incapacità rispetto alle persone normali, incapacità percepita dalla persona in causa quale un'umiliante inferiorità e implicitamente sorgente permanente di una sofferenza dell'anima.

E se la valutazione dei danni materiali, anche se difficile, può essere effettuata con mezzi procedurali messi a disposizione dalla legislazione nazionale (documenti, perizie, testimoni) nel caso dei danni morali il problema diventa veramente delicato, dato il carattere non patrimoniale di questi danni e la mancanza nella legislazione nazionale di strumenti di misura o di trasformazione degli stessi in un linguaggio patrimoniale.

Tipologie di compensazioni pecuniarie

La pratica e la dottrina del diritto hanno identificato più tipologie di riparazioni pecuniarie specifiche dei danni morali come segue

  1. Pretium doloris” rappresenta il risarcimento destinato a coprire i danni morali sofferti dalla vittima diretta dell'attività illecita. Questi danni risarciscono o compensano i dolori fisici e psichici della vittima diretta;
  2. Pretium affectionis rappresenta il risarcimento destinato a coprire i danni morali sofferti dalle vittime indirette dell'attività illecita, ad esempio i parenti o le persone vicine alla vittima diretta. Questi risarcimenti sono destinati a compensare le sofferenze psichiche dei parenti e delle persone vicine alla vittima, causate dalla mutilazione, dalla lesione grave, dall'imbruttimento o dalla malattia grave della vittima diretta.
  3. Pretium pulchritudinis rappresenta il risarcimento destinato a coprire le conseguenze di un fatto illecito che ha come conseguenza la produzione di lesioni che producono cambiamenti non desiderati di carattere permanente nell'aspetto della personale;
  4. Pretium onorisRappresenta i risarcimenti destinati a coprire i pregiudizi che producono danni al prestigio, all'onore e alla dignità di una persona. Questi danni sono conseguenza di fatti quali la calunnia, la diffamazione, la denigrazione. (Simili situazioni si trovano di frequenza nei reati commessi con i mass media);
  5. Pretium hedonae rappresenta i risarcimenti destinati a coprire i pregiudizi che producono la limitazione delle possibilità di una persona di godere i piaceri della vita e di avere soddisfazioni spirituali o materiali. (Questo tipo di pregiudizio è stato denominato plasticamente nella letteratura di specialità „pregiudizio edonistico”).
La situazione dei danni morali prima del 1989

La legislazione anteriore al 1989.

Prima del 1989, i risarcimenti per i fatti illeciti civili sono stati concessi in conformità alle disposizioni del codice civile del 1864, in vigore in quei tempi.

Per la situazione anteriore al 1989 si distinguono due periodi rispettivamente il periodo pre-comunista e il periodo del regime comunista.

In entrambi i periodi i danni derivanti da fatto illecito hanno trovato regolamentazione nelle disposizioni del codice civile del 1864, in vigore fino al 31 settembre 2011 quando è stato sostituito dal Nuovo Codice Civile (approvato nel 2009 ed entrato in vigore nel 2011).

Il codice civile del 1864 ha dedicato alla responsabilità civile derivante da fatto illecito un numero di 6 articoli, rispettivamente dall'art. 998 all'art. 1003, nella Carta II-a „Dei vari modi di acquisto della proprietà, Titolo III, Capitolo 5 – „Dei delitti e quasi-delitti ”. Per determinare l'ammontare del pregiudizio, la regola era sancita nell'art. 1.085 dello stesso Codice Civile, che parlava, in un linguaggio arcaico di una responsabilità integrale che avrebbe dovuto coprire tutti i danni prodotti.

Il periodo pre-comunista

Quale caratteristica del periodo anticomunista si può affermare che i risarcimenti che sono stati concessi per danni patrimoniali dalle Corti sono stati in concordanza con il valore di mercato dei beni lesi, e per quello che riguarda i danni morali la Romania aveva un approccio moderno, per quei tempi.

Il periodo comunista

A seguito dell'instaurazione del regime comunista, a decorrere dal 23 agosto 1944, le disposizioni del codice civile del 1864, anche se erano le stesse, sono state interpretate in concordanza con i principi e specialmente con il dogma comunista.

Nella società comunista l'unica fonte morale produttrice di guadagni era ritenuta “il lavoro”, con la precisazione che la retribuzione del lavoro doveva essere effettuata in conformità a una scala di valori (in cui il lavoro intellettuale aveva un valore inferiore al lavoro fisico). La tariffazione di tutte le attività era effettuata in modo rigido tramite leggi, ossia, dal regime comunista. Il tutto era concepito in modo che l'uomo non potesse acquistare beni materiali di grande valore.

Perciò anche i risarcimenti materiali per i danni patrimoniali, generalmente, sono stati concessi con grandi riserve ed erano calcolati secondo norme vecchie, non aggiornate, che precisavano un valore in denaro dei beni, inferiore al valore reale di mercato.

Nella concezione comunista i danni non patrimoniali non potevano essere coperti che tramite riparazioni, che a loro volta, dovevano essere non patrimoniali, rispettivamente tipo “diploma”, “titolo di eroe”, “articolo in una pubblicazione comunista che elogiava vittima”, ecc.

Le compensazioni materiali per la copertura dei danni morali sono state ritenute “guadagni non giustificati” e conseguentemente non sono state concesse.

La situazione dei danni morali dopo il 1989

Precisazioni riguardanti la situazione dopo il 1989

In seguito a dicembre 1989 (momento della rivoluzione anticomunista) la Romania ha abbandonato il comunismo ed ha provato ad instaurare la democrazia, e ad integrarsi nuovamente nella cultura europea, alla quale è sempre stata legata.

Il passaggio da comunismo e dittatura al capitalismo (economia di mercato) e democrazia non è stato facile.

Teoreticamente parlando, esiste un consenso dei politologi e degli storici, nel senso che la Romania ha avuto bisogno, prima, di un periodo di transizione, al quale è seguito o seguirà l'integrazione nell'economia di mercato e nella democrazia. Esistono però contraddizioni per quello che riguarda la durata di questo periodo di transizione. L'opinione dei più ottimisti è che la Transizione è finita nel 2004, ma la maggior parte pensano che la Transizione è in pieno svolgimento.

Indifferentemente dalle controversie sul tema del “periodo di transizione” si può affermare che, in seguito al dicembre 1989, in Romania hanno avuto luogo cambiamenti fondamentali sia per quanto attiene la scala dei valori sia per quanto attiene le normative che hanno regolamentato i rapporti giuridici e che hanno assicurato la protezione dei vari valori.

Le più importanti realizzazioni nel settore legislativo, sono state probabilmente:

  • La Nuova Costituzione (1991);
  • Il Codice fiscale (2004);
  • Il codice di procedura fiscale (2004);
  • Il Nuovo Codice Civile (adottano nel 2009 / in vigore dal 2010);
  • Il Nuovo Codice di Procedura Civile (adottano nel 2010 / in vigore dal 2013);
  • Il nuovo Codice Penale (adottano nel 2009 / in vigore dal 2014);
  • Il Nuovo Codice di Procedura Penale (adottano nel 2010 / in vigore dal 2014);

La situazione dei danni patrimoniali e dei danni morali nel periodo 1990 -2000.

In seguito al 1990 si è risentita un'inerzia della mentalità del periodo comunista. Perciò, inizialmente i danni morali hanno continuato ad essere negati. In seguito sono stati riconosciuti ed è iniziato un periodo di cristallizzazione di una logica volta a determinare la loro esistenza o inesistenza.

Nella seconda metà degli anni 90, è iniziata la concessione di compensazioni in danaro per danni morali, a titolo diPretium doloris. Comunque il valore di risarcimento era ancora molto basso.

Nel 1995 la L. n. 136 riguardante le assicurazioni e le riassicurazioni, ha dato il via alla riforma nel settore delle assicurazioni creando si meccanismi necessari per la costituzione e il funzionamento del sistema di assicurazioni in Romania. Si era costituita inoltre la Commissione di Sorveglianza delle Assicurazioni, persona giuridica di diritto pubblico di regolamentazione, sorveglianza e controllo dell'intero sistema di assicurazioni.

Nel periodo di riferimento la Commissione non ha emesso alcuna norma di regolamentazione concernente i danni morali in modo che gli assicuratori potessero riconoscere questi danni e poi risarcirli, conseguentemente i danni morali potevano essere ottenuti solo con sentenza, in seguito a cause costose e di lunga durata.

La situazione dei danni patrimoniali e dei danni morali nel periodo 2000 -2009.

In seguito al 2000 le Corti della Romania iniziano a prendere coraggio, l'esistenza dell'istituzione dei danni morali essendo generalmente riconosciuta, ma la pratica è contraddittoria nel risolvere i problemi della prova dei danni morali e della valutazione degli stessi.

Gradualmente iniziano a concedersi risarcimenti patrimoniali per danni morali, fatto che mette in difficoltà le compagnie di assicurazioni.

La legge 32 del 2000 riguardante l'attività di assicurazione e la sorveglianza delle assicurazioni ha apportato alcuni adattamenti necessari al sistema di assicurazioni della Romania affinché questo potesse funzionare.

I danni morali sono per la prima volta regolamentati dalla Commissione per la Sorveglianza delle Assicurazioni, nell'art. 55 della norma del 28 novembre 2006 introdotta con l'Ordine 113.133 della menzionata autorità.

Nell'anno 2006 si costituiscono e iniziano la loro attività due fondi del sistema di assicurazioni, previsti nella normativa di modifica delle leggi nr. 136/1995 e nr. 32/2000, rispettivamente il Fondo di garanzia degli assicuratori e il Fondo di Protezione delle Vittime della Strada

Gli ordini emessi dalla Commissione di Sorveglianza delle Assicurazioni diventavano sempre più chiari e riconoscevano costantemente l'esistenza dei danni morali in caso di sinistri stradali conclusi con lesioni corporali o decessi.

A decorrere dal 2007, Il Ministero della Giustizia della Romania, insieme al Consiglio Superiore della Magistratura, hanno avviato un programma informatico volto al miglioramento dell'accesso del pubblico alla giustizia e all'aumento della trasparenza del sistema giudiziario.

Nell'ambito di questo programma il Tribunale Vrancia è riuscito ad elaborare un portale denominato „Jurindex – L'indice della Giurisprudenza Nazionale”, nel quale ha riunito la giurisprudenza al livello delle 15 Corti di Appello della Romania e della Corte di Cassazione e Giustizia. Questo portale è diventato disponibile dal 2009, sulla pagina web http://www.jurisprudenta.org/

Anche se in questo periodo si sono fatti notare alcuni progressi, la materia dei danni morali ha continuato ad essere controversa.

La situazione dei danni patrimoniali e morali nel periodo 2010 -2015

Il periodo e segnato dalla abrogazione della vecchia legislazione di base e dall'adozione di nuovi codici, sopra menzionati.

Nei nuovi codici si concede più attenzione alla regolamentazione dei danni morali.

Inoltre, nel 2011, in seguito a tre anni di approfondimenti, è stata finalizzata, dal Fondo di Protezione delle Vittime della Strada (F.P.V.S.)La guida per la risoluzione dei danni morali”. Questa guida rappresenta solo un passo avanti, ma essendo un materiale concernente il sistema di assicurazioni ha influenzato solo minimamente l'ottica delle Corti, il documento non avendo valore di atto normativo.

I danni morali in vari settori

Precisazione legislativa e pratica generale.

Nella legislazione romena e nella pratica corrente esiste un grande problema per quello che riguarda il modo di approccio delle cause giudiziarie, dovuto ai principi::

  • i giudici sono indipendenti e sottoposti solo alla legge
  • la giurisprudenza non è fonte di diritto

La legislazione attuale, anche se in maggior parte di data recente, ha mantenuto questi inconvenienti.

La Costituzione della Romania adottata nel 1991, art.124 – La realizzazione dell'atto di giustizia, comma (3) prevede: „(3) I giudici sono indipendenti e sottoposti solo alla legge”.

Il Nuovo Codice Civile del 2009 in vigore dal 2011 art. 1. – „Fonti di diritto” comma (1) e (6) prevedono: „ (1)Sono fonti di diritto la legge civile, le usanze e i principi generali del diritto. (...); (6)Nel senso del presente codice per usanze si intende l'abitudine(il costume) e le usanze professionali.”

In seguito al 2011, l'anno in cui è entrato in vigore il Nuovo Codice Civile, la dottrina ha sollevato i seguenti problemi:

  • ha il Codice Civile il potere di modificare il principio costituzionale, in modo che questi diventi „I giudici sono indipendenti e sottoposti solo a legge, usanze e principi generali di diritto”?
  • la pratica giudiziaria (giurisprudenza) può essere assimilata alle usanze?

Al primo problema esiste un consenso nel senso che la legge lato sensu include anche usanze e principi generali di diritto.

In merito al secondo problema, l'opinione di maggioranza è che le usanze e la pratica giudiziaria (giurisprudenza) sono nozioni distinte.

Conseguentemente, i giudici della Romania non hanno una pratica coerente e tengono o non tengono conto della giurisprudenza.

Regolamentazioni del Nuovo Codice Civile (adottato nel 2009/in vigore dal 2011)

Il nuovo codice civile della Romania (adottato nel 2009 / in vigore dal 2011), fa un passo avanti rispetto alla legislazione anteriore, nel senso che:

  • dedica un numero importante di articoli alla responsabilità civile derivante da fatto illecito ;
  • art. 1.349 „La responsabilità derivante da delitto” definisce la responsabilità derivante da fatto illecito e afferma il principio del risarcimento integrale del pregiudizio.
  • art. 1.391 „Il risarcimento del pregiudizio non patrimoniale”- definisce, e dà una denominazione legale a questo tipo di pregiudizio e stabilisce il principio in conformità al quale un risarcimento materiale è possibile;

Anche se il progresso legislativo è evidente, in Nuovo Codice Civile non fa altro che definire varie nozioni che al momento della sua adozione erano sufficientemente chiare per i praticanti del diritto.

Il Nuovo Codice Civile non apporta alcuna novità stravolgente che aiuti alla risoluzione dei problemi delicati, riguardanti specialmente la modalità di valutazione in denaro del pregiudizio non patrimoniale.

Fatti illeciti che hanno quale conseguenza la lesione dell'integrità corporale della salute o il decesso della vittima

In pratica si è costatato che i fatti illeciti che hanno come conseguenza la lesione dell'integrità corporale o della salute o il decesso della vittima, rappresentano un numero impressionante di casi.

Inoltre queste situazioni hanno preoccupato permanentemente gli assicuratori della Romania in quanto innumerevoli volte questi fatti illeciti sono dovuti a sinistri stradali o malpractice in ambito sanitario, rischi oggetto dei contratti di assicurazione obbligatoria o facoltativa.

Se ci riferiamo ai rischi degli incidenti stradali, possiamo affermare che, principalmente, data la preoccupazione degli assicuratori e del sistema di assicurazioni in generale, si è passato oltre i dibattiti teoretici e si sono trovate soluzioni legali e pratiche.

Le assicurazioni in Romania sono state riformate da:

  • L. n. 136/1995, riguardante le assicurazioni e le riassicurazioni
  • L. n. 32/2000, riguardante le attività di assicurazione e la sorveglianza del sistema assicurativo;

La Commissione di Sorveglianza delle Assicurazioni, l'autorità di regolamentazione e sorveglianza del sistema assicurativo, a decorrere dal 2003, ha regolamentato costantemente i danni morali prodotti da incidenti stradali che hanno avuto come conseguenza le lesioni corporali o il decesso della vittima.

L'Autorità ha previsto costantemente che, nel determinare i risarcimenti, si terrà conto anche della pratica giudiziaria della Romania.

Nel 2006 sono costituite e avviano la propria attività due fondi del sistema di assicurazioni, previstinegli atti normativi di modifica delle L. n. 136/1995 e n. 32/2000:

  • il Fondo di garanzia delle assicurazioni, persona giuridica di diritto pubblico, costituita per coprire il rischio di fallimento delle società di assicurazione e riassicurazione della Romania. Questo amministra i contributi pagati dagli assicuratori, fissati annualmente dalla Commissione di Sorveglianza delle Assicurazioni (massimo 10% del volume delle prime lorde incassate);
  • il fondo di Protezione delle Vittime della Strada (F.P.V.S.), èunapersona giuridica di diritto privato, avendo la natura giuridica di una fondazione, costituita attraverso l'associazione delle principali società di assicurazione della Romania. La fondazione F.P.V.S. amministra il fondo creato dai contributi degli assicuratori, fissati dalla stessa Commissione di Sorveglianza delle Assicurazioni. Questo fondo risarcisce le vittime degli incidenti stradali, in situazioni speciali, in cui non esiste un'assicurazione, come ad esempio incidenti provocati da veicoli non registrati, non assicurati, incidenti con autore conosciuto, ecc..

Nel 2011 il F.P.V.S. ha editato la „Guida per la risoluzione dei danni morali”. La guida è stata elaborata in base alle informazioni ottenute sulla pagina web http://www.jurisprudenta.org/ e in base alla legislazione riguardante i danni morali degli altri paesi della UE.

Con la guida:

  • si è creato un sistema di punteggio per categorie di conseguenze e di vittime, per le situazione di colpa esclusiva dell'autore.
  • si è determinato il valore di un punto, che rappresenta 1/10 del valore del reddito medio lordo in Romania.
  • si è raccomandato che il punteggio riconosciuto dagli assicuratori in caso di riconoscimento delle pretese delle vittime sia stabilito in funzione del concorso di colpa delle persone implicate, essendo ridotto in caso di colpa comune
  • il valore dei risarcimenti sia calcolato moltiplicando il numero di punti che spettano alla vittima/vittime con il reddito medio lodo, alla data della risoluzione del caso.

La „Guida per la risoluzione dei danni morali”, anche se è stata inizialmente destinata alle vittime degli incidenti stradali, in questo momento è applicata dagli assicuratori anche in altri casi, come ad esempio, i casi di malpractice, in cui le conseguenze sono lesioni corporali, lesioni della salute o il decesso della vittima.

Reati commessi con i mass-media

La Costituzione della Romania del 1990, in vigore, all'art. 30 „Libertà di espressione” comma (1), (6) e (8), prevede:

„(1) La libertà di espressione dei pensieri, delle opinioni, della fede e la libertà di creazione di qualsiasi tipo, oralmente o per iscritto, tramite immagini o suoni o altri mezzi di comunicazione in pubblico è inviolabile (...);

(6) La libertà di espressione non può usare la dignità l'onore la vita privata della persona e il diritto alla propria immagine (...);

(8) La responsabilità civile per l'informazione o per la creazione portata a conoscenza pubblica spetta all'editore, al realizzatore, all'organizzazione della manifestazione artistica, al proprietario del mezzo di moltiplicazione, al canale radio o di televisione, alle condizioni della legge. I delitti di mass media si stabiliscono per legge”.

In Romania in questo momento non esiste una legge dei reati commessi con i mais media ragione per cui questi si determina caso per caso le disposizioni del codice civile riguardanti la responsabilità civile derivata da fatti illeciti.

È facile da capire che in mancanza di preoccupazione del legislatore, in queste situazioni la pratica giudiziaria è contraddittoria. In certe situazioni sono state concesse compensazioni in denaro per la violazione del diritto alla dignità di una persona, lesa da articoli di giornale, trasmissioni radio o TV, ma generalmente i risarcimenti sono stati di basso valore e ottenuti dopo lunghe cause in giudizio.

Conclusioni

In Romania, al livello dell'anno 2015, i problemi dei danni morali non sono neanche lontanamente risolti. Esiste una legislazione inefficiente e una pratica contradditoria, caratterizzata da:

  • soluzioni in cui, in situazioni identiche la pratica non è unitaria per quello che riguarda il riconoscimento del diritto della vittima/delle vittime di fatti illeciti, a ricevere compensazioni in denaro per i danni morali sofferti;
  • sono state pronunciate soluzioni contradditorie su questo aspetto nell'ambito della stessa Corte, molte volte da parte dello stesso giudice;
  • soluzioni riguardanti la concessione di compensazioni materiali per i danni morali, in cui le differenze a livello nazionale sono state ingenti, a volte essendo concesse con generosità, rappresentando anche 385 volte il valore di compensi della stessa natura concessi da altre Corti nazionali;
  • i criteri di valutazione dei danni sono stati molte volte bizzarri, tenendosi conto a volte „della situazione materiale precaria dell'autore che non potrebbe pagare di più”, „il principio ancora forte, che i danno morali non devono trasformarsi in guadagni non giustificati” (per le situazione in cui sono stati concessi risarcimenti di basso valore), o regole del tipo „la vittima era una persona benestante quindi non può essere umiliata tramite concessione di risarcimenti insignificanti”, „la vittima è una persona molto sensibile quindi la sua sofferenza è maggiore della sofferenza di una persona normale quindi i risarcimenti devono essere aumentati per alleviare la sofferenza” (per le situazioni in cui sono stati concessi risarcimenti di valore troppo alto).

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