Il conto alla rovescia per le frodi assicurative è scattato: dal tagliando cartaceo a quello virtuale

Redazione Scientifica
31 Agosto 2015

Dal 18 ottobre 2015 non sarà più obbligatorio esporre il tagliando dell'assicurazione sul parabrezza del proprio autoveicolo. Da tale giorno, infatti, «la violazione dell'obbligo di assicurazione della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli puo' essere rilevata, dandone informazione agli automobilisti interessati, anche attraverso i dispositivi, le apparecchiature e i mezzi tecnici per il controllo del traffico e per il rilevamento a distanza delle violazioni delle norme di circolazione, approvati o omologati ai sensi dell'art. 45, comma 6, C.d.S..

La fine del tagliando sul parabrezza. Una data “storica” ed importante. Dal 18 ottobre 2015 non sarà più obbligatorio esporre il tagliando dell'assicurazione sul parabrezza del proprio autoveicolo. Da tale giorno, infatti, «la violazione dell'obbligo di assicurazione della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli puo' essere rilevata, dandone informazione agli automobilisti interessati, anche attraverso i dispositivi, le apparecchiature e i mezzi tecnici per il controllo del traffico e per il rilevamento a distanza delle violazioni delle norme di circolazione, approvati o omologati ai sensi dell'art. 45, comma 6, del codice della strada, (...) attraverso i dispositivi e le apparecchiature per il controllo a distanza dell'accesso nelle zone a traffico limitato, nonche' attraverso altri sistemi per la registrazione del transito dei veicoli sulle autostrade o sulle strade sottoposte a pedaggio». Inoltre, «il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, avvalendosi dei dati forniti gratuitamente dalle compagnie di assicurazione, forma periodicamente un elenco dei veicoli a motore che non risultano coperti dall'assicurazione per la responsabilita' civile verso i terzi (...) comunica ai rispettivi proprietari l'inserimento dei veicoli nell'elenco di cui al primo periodo, informandoli circa le conseguenze previste a loro carico nel caso in cui i veicoli stessi siano posti in circolazione su strade di uso pubblico o su aree a queste equiparate. Gli iscritti nell'elenco hanno quindici giorni di tempo per regolarizzare la propria posizione. Trascorso il termine di quindici giorni dalla comunicazione, l'elenco di coloro che non hanno regolarizzato la propria posizione viene messo a disposizione delle forze di polizia e delle prefetture competenti in ragione del luogo di residenza del proprietario del veicolo (...)» (art. 31, D.l., 24 gennaio 2012, n. 1).

Alla ricerca della sicurezza collettiva. Il percorso iniziato con il cd D.L. “liberalizzazioni” (D.l., 24 gennaio 2012, n.1, convertito in L. 24 marzo 2015, n. 27) e portato avanti dai Ministeri dello sviluppo economico e delle infrastrutture e trasporti, attraverso D.m., 9 agosto 2013, n. 110 e D.m., 11 maggio 2015, n. 108, sta quindi giungendo a compimento. L'intento è quello di porre fine – o comunque fare da deterrente – alle frodi assicurative: in Italia l'8% dei veicoli non è assicurato. La ratio generatrice, il principio base da cui è partita la riforma è dunque il bene collettivo superiore della sicurezza pubblica.

Come funziona? Il sistema tecnologico Targa System e i mezzi quali autovelox, telepass e tutor, collegati alle banche dati e ai sevizi di controllo, attraverso la lettura della targa, saranno in grado di ricevere informazioni circa il veicolo, il pagamento dell'assicurazione, la regolarità della revisione ed anche il pagamento del bollo. Questo meccanismo permetterà di “stanare” evasioni e trasgressioni degli automobilisti.

LA NORMATIVA: LE TAPPE DELL'ITER LEGISLATIVO

D.l., 24 gennaio 2012, n. 1 (in G.U. Suppl. ordinario n. 18, 24 gennaio 2012, n. 19)

«Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività» convertito in L., 24 marzo 2012, n. 27 (in G.U. Suppl. ordinario n. 53, 24 marzo 2012, n. 71) «Conversione in legge, con modificazioni, del D.l., 24 gennaio 2012, n. 1, recante disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività», prevede all'art. 31 che per contrastare la contraffazione dei contrassegni il Ministero dello sviluppo economico, in collaborazione con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti emani un regolamento per definire le modalità della progressiva dematerializzazione dei tagliandi rc auto.

D.m. Sviluppo Economico, 9 agosto 2013, n. 110 (In G.U. 3 ottobre 2013, n. 232)

«Regolamento recante norme per la progressiva dematerializzazione dei contrassegni di assicurazione per la responsabilità civile verso i terzi per danni derivanti dalla circolazione dei veicoli a motore su strada, attraverso la sostituzione degli stessi con sistemi elettronici o telematici, di cui all'art. 31 del D.l. 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla L., 24 marzo 2012, n. 27» (In G.U. 3 ottobre 2013, n. 232). All'art. 2 stabilisce l'oggetto, l'ambito di applicazione e la decorrenza, nel dettaglio «il processo di dematerializzazione si conclude entro due anni dall'entrata in vigore del presente regolamento con conseguente cessazione da quella data dell'obbligo di esposizione del contrassegno di cui all'art. 127, d. lgs. 7 settembre 2005, n. 209, nonché all'art. 181, d. lgs., 30 aprile 1992, n. 285».

D.m. Sviluppo Economico 11 maggio 2015, n. 108 (In G.U. 15 luglio 2015, n.162)

«Regolamento recante l'istituzione dell'archivio informatico integrato, di cui si avvale l'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo (IVASS) per l'individuazione e il contrasto delle frodi assicurative nel settore dell'assicurazione della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore».

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