Notifiche Equitalia, basta una raccomandata A/R

26 Marzo 2015

Con la sentenza n. 5898/2015, la Corte di Cassazione torna a legittimare le notifiche eseguite dall'Agente della riscossione tramite lettera raccomandata con avviso di ricevimento, senza relata di notifica.

In tema di notifiche fatte da Equitalia, la procedura da seguire dall'agente della riscossione è in discesa: basta una semplice lettera raccomandata con avviso di ricevimentosenza necessità di redigere un'apposita relata di notifica”. Oltre al fatto che, irregolarità o meno, se il destinatario va a ritirare l'atto, si considera sanato ogni eventuale errore, avendo l'atto “raggiunto il suo scopo”.

È quanto emerge, in sintesi, dalla sentenza di Cassazione del 24 marzo scorso, n. 5898, con cui la Corte, dando applicazione ai principi recentemente espressi dalle proprie sezioni, annulla la sentenza di merito che dichiarava l'illegittimità della notifica eseguita mediante raccomandata A/R.

L'orientamento più recente: la raccomandata è conforme alle prescrizioni di legge

Come accennato, a dare il via libera alle notifiche così perfezionate, una recentissima sentenza di Cassazione, la n. 16949/2014, che le legittima in tutti i casi di notificazione a mezzo posta di cartella esattoriali emesse per la riscossione di imposte o sanzioni amministrative. Secondo gli Ermellini, infatti, tale soluzione è conforme alla previsione di cui all'art. 26, D.P.R. 602/73, che impone all'esattore di conservare per cinque anni la matrice o la copia della cartella con la relazione di notifica o “l'avviso di ricevimento”, in ragione della forma di notificazione prescelta.

Esclusa la nullità se l'atto ha raggiunto il suo scopo

Come già chiarito dalle Sezioni Unite (sent. n. 19854/2004), secondo il combinato disposto degli artt. 137, 156 e 160 c.p.c., la nullità non può “mai essere pronunciata se l'atto ha raggiunto lo scopo a cui è destinato”, circostanza che si verifica tutte le volte che si procede al ritiro ovvero alla tempestiva impugnazione dell'atto medesimo.

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