Omessa dichiarazione: anche l'amministratore di fatto ne risponde

La Redazione
06 Ottobre 2016

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 41148/2016, ha ricordato che il reato di omessa dichiarazione è configurabile anche nei confronti dell'amministratore di fatto.

Omessa dichiarazione, anche l'amministratore di fatto ne risponde, perché rispettare la legge è un obbligo per tutti. Lo conferma la Corte di Cassazione, con la sentenza del 3 ottobre 2016, n. 41148. I Giudici della Terza Sezione Penale hanno condannato un legale rappresentante e il gestore di una S.r.l., condannati rispettivamente a tre e a due anni di reclusione. L'amministratore di fatto – per quel che qui interessa – chiedeva l'annullamento della sentenza di appello, deducendo che al momento della scadenza dei termini per la presentazione della dichiarazione non era più amministratore e non poteva rispondere per il reato contestato; all'omessa dichiarazione, tra l'altro, si sommava anche il reato di occultamento di documenti contabili – che, hanno specificato i giudici, si realizza con la temporanea o definitiva indisponibilità della documentazione da parte degli organi verificatori, e costituisce un reato permanente, consumato nell'esatto momento in cui gli agenti chiedono di esaminare la documentazione contabile.

Per lui, però, non ci sono state alternative. Infatti, “il reato di omessa dichiarazione, di cui all'art. 5 del D.Lgs. 10 marzo 2000 n. 74, è configurabile anche nei confronti dell'amministratore di fatto, in quanto egli va equiparato a quello di diritto in quanto titolare effettivo della gestione sociale e, pertanto, nelle condizioni di poter compiere l'azione dovuta”.

Non a caso, tale era anche il parere della Corte di Appello, che aveva già riconosciuto le responsabilità dell'amministratore di fatto.

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