IRAP, per lo studio associato dovuta in ogni caso
07 Giugno 2017
La Corte di Cassazione torna sulla questione del pagamento dell'IRAP da parte degli studi associati. Con la sentenza del 31 maggio 2017, n. 13728, i Giudici della Suprema Corte accolgono il ricorso dell'Agenzia delle Entrate avverso uno studio di architetti associati: la CTR aveva parzialmente accolto le ragioni della parte contribuente, avvalorando la non ricorrenza dei presupposti per l'applicazione dell'imposta regionale sulle attività produttive per gli anni 2003 e 2004, mentre aveva confermato la liquidazione dell'imposta per gli anni 2000, 2001 e 2002 (la parte contribuente si era avvalsa della definizione automatica ai sensi dell'art. 9 della Legge n. 289/2002, con implicita rinuncia al diritto di rimborso).
Con detta sentenza, la Corte ha invece sostenuto che «il presupposto dell'imposta è l'esercizio abituale di un'attività autonomamente organizzata diretta alla produzione ed allo scambio, ovvero alla prestazione di servizi»; qualora l'attività sia esercitata da società o enti, che siano soggetti passivi di imposta (comprese le società semplici e le associazioni senza personalità giuridica costituite tra le persone fisiche per l'esercizio in forma associata di arti e professioni), essa «costituisce ex lege, in ogni caso, presupposto d'imposta, dovendosi perciò escludere la necessità di ogni accertamento in ordine alla sussistenza dell'autonoma organizzazione». Così, i Giudici hanno accolto il ricorso del Fisco cassando la sentenza di merito. |