La confessione stragiudiziale legittima l'accertamento dell'Amministrazione
12 Novembre 2015
I Giudici della Corte di Cassazione, con sentenza n. 23031 depositata l'11 novembre 2015, hanno accolto il ricorso dell'Amministrazione finanziaria, statuendo che l'accertamento dell'ufficio può essere dichiarato legittimo anche quando provenga da una confessione stragiudiziale che il contribuente, in contraddittorio con i verbalizzanti, abbia sottoscritto durante il processo verbale.
Nel caso di specie i Giudici della Corte di Cassazione sottolineano che nel processo verbale di constatazione risulta chiaro che il volume d'affari della società contribuente è stato determinato "considerando quale percentuale di ricarico il 20%" così come concordato in contraddittorio con l'amministratore unico della società. Dunque "ogni dichiarazione del legale rappresentante può costituire prova non già indiziaria, ma diretta del maggior imponibile eventualmente accertato nei confronti della società, non bisognevole, di ulteriori riscontri".
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